Eminem: la voce dei ‘disvalori'

«Alla mia famiglia e a tutti i miei amici. Grazie di tutto. Vi vorrò sempre bene. Ai miei fan. Mi dispiace». Firmato Marshall, il vero nome di Eminem. In pratica l'annuncio di un suicidio. Ma fatto ancora più sconvolgente è la foto contenuta nella confezione che raffigura il cantante mentre si punta una pistola in bocca.

Eminem: la voce dei ‘disvalori’

da Attualità

del 01 gennaio 2002

In questi giorni è uscito sul mercato discografico italiano il nuovo album del famoso cantautore «rapper» americano Eminem, noto per i suoi testi spesso inneggianti l'odio e la violenza contro omosessuali, neri, genitori, mogli e quant'altri; la confezione di questo album ha suscitato in molti notevole inquietudine e sconcerto per le immagini ed il messaggio in essa rappresentate; in particolare, sul dischetto musicale è riprodotto un proiettile e un messaggio: «Alla mia famiglia e a tutti i miei amici. Grazie di tutto. Vi vorrò sempre bene. Ai miei fan. Mi dispiace». Firmato Marshall, il vero nome di Eminem. In pratica l'annuncio di un suicidio. Ma fatto ancora più sconvolgente è la foto contenuta nella confezione che raffigura il cantante mentre si punta una pistola in bocca.

Al di là delle valutazioni critiche sull'autore rimane la violenza e la pericolosità del messaggio contenuto in questo prodotto destinato soprattutto ad una utenza particolarmente «sensibile» quale quella dei ragazzi specie se minori.

Il messaggio negativo che viene proposto da un disco, da solo non può certamente spingere all'odio, alla violenza o allo stesso suicidio, però a volte potrebbe costituire un pericoloso seme gettato nel fertile campo del disagio giovanile. La musica è da sempre un fondamentale mezzo di espressione culturale, ma a volte può trasformarsi in strumento altamente diseducativo e di diffusione di modelli di vita. La musica influenza notevolmente i ragazzi, quindi ciò che i cantanti dicono conta. Purtroppo, molti testi musicali affermano apertamente dei «disvalori» con effetti imprevedibili sui comportamenti giovanili. Milioni di giovani ascoltano per ore questi testi, li cantano e li memorizzano subendo, a loro insaputa, un lavaggio del cervello. Per rafforzare questi messaggi i loro autori, grazie anche alla collaborazione, volente o nolente, dei mass media, vengono presentati come dei campioni di libertà, di successo e di denaro. Poco o nulla si dice però riguardo alla schiavitù della droga, dell'alcool di certi cantanti e alle loro fragili situazioni personali, di depressione e di tentativi di suicidio. Essenziale, per certe strategie occulte, è creare dei «miti» artefatti.

In conseguenza di tutto questo e dell'appiattimento culturale e della omologazione imposta da molti modelli audiovisivi, nonché della ridotta capacità critica dei minori alla valutazione dei messaggi mediatici, le possibilità di crescita culturale, civile ed etica delle nuove generazioni è fortemente penalizzata; le potenzialità e i rischi della comunicazione investono le nuove generazioni in modo molto più intenso e più precocemente rispetto a qualunque altra delle generazioni precedenti; la globalizzazione della comunicazione e lo sviluppo delle nuove tecnologie informatiche multimediali, satellitari e via cavo richiedono uno sforzo congiunto a livello europeo per garantire adeguati metodi di prevenzione e vigilanza .

Andrea Annunziata

http://www.avvisatore.it

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