Esiste ancora “l'opzione per i poveri”?

E' ancora possibile mettere in atto l'opzione per i poveri? Dare la preferenza a quella parte di figli di Dio quando il prezzo da pagare è il taglio di favori economici travestiti da opere di bene?

Esiste ancora “l’opzione per i poveri”?

da Teologo Borèl

del 29 settembre 2008

Il capitolo quinto del vangelo di Matteo, dove Gesù con il suo “ma io vi dico…” presenta il programma della sua vita e di quella dei suoi discepoli, è completamente passato sotto silenzio in questo tempo di orge di benessere in cui si vuole ignorare il dolore del mondo e si organizzano cacce umane per riempire le notti insonni di oziosi in cerca di emozioni forti.

E le prede? C’è ancora chi alza la voce in nome dei cacciati? Di quei poveri che sono stati promessi come eredità alla comunità dei discepoli di Gesù? Di quei mendicanti banditi dalle gradinate delle nostre chiese in cui dei “liturghi-cubisti” eseguono indegne pantomime dei segni della salvezza e sbolognano monologhi moralistici che non hanno niente a che fare con la Verità?

Chi ricorderà a coloro che sbandierano le loro “radici cristiane” quello che Gesù ha insegnato? “Se la vostra giustizia non supera quella…”, “Se amate quelli che vi amano… che fate di straordinario?”, “Amate i vostri nemici”, “Non opponetevi al malvagio”, “Pregate per i vostri persecutori”.

E’ ancora possibile mettere in atto l’opzione per i poveri? Dare la preferenza a quella parte di figli di Dio quando il prezzo da pagare è il taglio di favori economici travestiti da opere di bene? A rinunciare alle scorte armate che proteggono solo i privilegi di casta? Alla sedia riservata in prima fila e agli inviti ai banchetti ufficiali dove si offende la dignità dei disperati? A non essere più annoverati tra i grandi della terra nelle assemblee internazionali dove si decide quanti popoli devono morire perché lo sfarzo dei tappeti rossi continui? Si è ancora disposti ad avere una “coscienza sensibile”, a non aver paura dell’estraneo e a pagare di persona per i diritti degli ultimi?

Bonhoeffer insegna: “Da quando Dio è diventato uomo in Cristo, qualsiasi riflessione sull’uomo che prescinda da Cristo è sterile astrazione. La defezione dell’uomo da Cristo è defezione dalla propria natura”.

Credo che quelli che baldanzosamente vantano la loro cultura “cristiana” saranno scacciati dal Regno dai Lazzari espulsi dalle “riserve” delle nostre periferie, dalle porte delle cattedrali e dalle piazze cedute ai predatori di piacere.

Come si dimentica presto quello che questi “stranieri” hanno subito nell’opera di “civilizzazione”. Si sono occupate le loro terre, abbattute le loro case, rubate le loro risorse, violentati i loro giovani, schiavizzati i loro popoli, umiliate le loro culture e ora l’ultimo atto: l’apertura della caccia a chi è rimasta solo la povertà.

Signore, ricordaci che ci hai mandati “per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore” (Lc 4,18-19). 

padre Ciro Biondi

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