“Essere riuniti nella tua mano” - secondo giorno

I cristiani di fronte alla guerra e alla violenza.

“Essere riuniti nella tua mano” - secondo giorno

da Teologo Borèl

del 19 gennaio 2009

Isaia 2, 1-4 Cesseranno di prepararsi alla guerra

Salmo 74(73), 18-23 Non dimenticare mai la vita dei tuoi poveri

1 Pietro 2, 21-25 Le sue ferite sono state la vostra guarigione

Matteo 5, 38-48 Pregate per quelli che vi perseguitano

 

 

    La guerra e la violenza sono ancora i maggiori ostacoli a quell’unità voluta da Dio per l’umanità. Dopotutto, la guerra e la violenza sono il risultato di una divisione non sanata, che esiste in noi stessi, e dell’arroganza umana che impedisce di ritrovare il reale fondamento della nostra esistenza.

 

    I cristiani della Corea desiderano ardentemente mettere fine a più di cinquanta anni di separazione fra la Corea del Nord e la Corea del Sud, e vedere la pace consolidata nel mondo. La precarietà che prevale nella penisola coreana non solo rappresenta il dolore dell’unica nazione al mondo ancora divisa, ma simboleggia anche i meccanismi della divisione, dell’ostilità e della vendetta che affliggono l’umanità.

 

    Come si può mettere fine a questa spirale di guerra e di violenza? Gesù ci mostra la forza che può fermare il circolo vizioso della violenza e dell’ingiustizia anche nella più brutale delle situazioni. Ai suoi discepoli, che rispondono alla violenza e reagiscono secondo la logica del mondo, paradossalmente, Egli insegna la rinuncia alla violenza (cfr. Mt 26, 51-52).

 

    Gesù svela la verità sulla violenza umana. Fedele al Padre, Egli muore sulla croce per salvarci dal peccato e dalla morte. La croce rivela il paradosso e il conflitto inerenti a Gesù fattosi uomo. La morte violenta di Gesù marca l’inizio di una nuova creazione, che inchioda il peccato umano, la violenza e la guerra proprio a quella croce.

 

    Gesù Cristo insegna una non violenza basata non sul semplice umanitarismo; insegna il ristabilimento della creazione di Dio, la speranza e la fede nella venuta finale dei nuovi cieli e della nuova terra. Questa speranza, fondata sulla vittoria finale di Gesù sulla morte, ci incoraggia a perseverare nella ricerca dell’unità dei cristiani, per contrastare più efficacemente ogni forma di guerra e di violenza.

 

 

Preghiera:

 

O Signore, che hai dato te stesso sulla croce per l’unità del genere umano,

ti offriamo la nostra natura umana deturpata dall’egoismo,

dall’arroganza, dalla vanità e dal risentimento.

O Signore, non abbandonare gli oppressi

che soffrono per le tante forme di violenza, di avversione e di odio,

vittime di erronee credenze e ideologie di conflitto.

O Signore, nella tua compassione tendici la mano,

e prenditi cura del tuo popolo,

cosicché possiamo gustare pienamente la pace e la gioia, nell’ordine della tua creazione.

O Signore, fa’ che tutti i cristiani possano operare insieme

per portare la tua giustizia nel mondo.

Dacci il coraggio di aiutare il nostro prossimo a portare la croce,

invece che mettere la nostra sulle loro spalle.

Signore, insegnaci la saggezza di trattare i nostri nemici con amore,

invece che con odio. Amen.

 

Diocesi di Bolzano

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