A Jesolo si torna in spiaggia tra balli, canti e “Grazie” grandi. Era solo un week-end, ma l'impatto è stato forte: un centinaio di evangelizzatori (40 “di strada” e 60 “di piazza”) e 2 concerti di evangelizzazione con più di mille spettatori...
del 12 luglio 2005
 
Era solo un week-end, ma l’impatto è stato forte: un centinaio di evangelizzatori (40 “di strada” e 60 “di piazza”) e 2 concerti di evangelizzazione con più di mille spettatori. Nella centralissima piazza Trento di Jesolo Lido, don Italo, il parroco del Sacro Cuore esulta. Lui è contento anche per la risposta dei suoi parrocchiani: gli albergatori in testa. Per 3 giorni, infatti, uno dei proprietari di una nota catena di alberghi di Roma e Venezia ha fatto arrivare puntualmente il cibo per le giovani “sentinelle del mattino”: gamberoni, branzini, seppie, arrosti, cucinati da cuochi di hotel a cinque stelle.
 
Il Comune di Jesolo si è dimostrato per l’occasione straordinariamente disponibile: ha concesso piazze e permessi perchè un messaggio di speranza e di novità fosse portato tra gli ombrelloni della terza città di mare d’Italia, dopo Rimini e Bibbione. Un segnale di una politica che comincia a chiedersi se ne vale davvero la pena far diventare queste città un  paese dei balocchi per una gioventù smarrita e in cerca di risposte. Sabato 9 luglio Jesolo si è trasformata in una cittadella della gioia: concerti di musica cristiana, Gospel e Worship Music, una chiesa parte di notte, animazione sulle spiagge.
 
I giovani missionari, provenienti da Milano, Brescia, Verona, Rovigo, Mantova, Pordenone e altre città del Nord andavano due a due per le spiagge, mentre giovanissime ragazze ballavano a suon di Christian Music, guidate da una ex-animatrice dei villaggi turistici. Non è una convertita, perchè faceva già questo mentre animava le estati romagnole. Ora anche lei è qui per evangelizzare assieme alle Sentinelle, un’associazione di giovani fondata a Verona e che raccoglie ogni anno ragazzi e ragazze da tutta Italia per unirli in questo compito.
 
Ci sono suore di Assisi, un prete novello di Padova, un seminarista e un diacono di Rovigo, giovani normali. Li sorprendiamo con la sigaretta e i capelli ossigenati. Giovani normali, provenienti dalle più diverse realtà. Ma qui non si vede nemmeno da quali cammini arrivino: sono qui per evangelizzare insieme. Il miracolo (oggi così difficile) dell’unità tra le diverse anime della chiesa qui si nota subito. Non ci sono fondatori. Tutti si chiamano sentinelle, ma gli organizzatori sono pochissimi, mescolati tra tutti.
In piazza Trento suona Unicospirito e raccoglie un vero e proprio “tsunami” di gente verso la chiesa: un’onda che travolge i giovani pronti per l’accoglienza di «Una luce nella notte», la proposta di evangelizzazione iniziata dalle Sentinelle nel 1999 a Verona. Alla fine della serata raccolgono 250 preghiere scritte dai giovani e dalla gente entrata in quella chiesa. la montagnola di preghiere viene immessa in un saccone bianco: una vera e propria montagna. Sono le preghiere di tutto un anno di evangelizzazione. Don Andrea ci spiega che verranno consegnate ad un monastero di Verona: ci vorrà tempo a leggerle tutte, ma le suore si ricorderanno di tutte le intenzioni. E continueranno a pregare per questi apostoli della chiesa del 2000, quella nata dalla passione di Giovanni Paolo II che, giustamente, chiamano il loro fondatore.
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