Fare inversione di marcia... SERIE: D'amore si muore, di speranza si vive

√â bellissimo quando si cammina in montagna a respirare aria fresca magari arrancando... Ed è ancora più bello quando ti avvicini alla meta e l'ultimo pezzo ti scappa le gambe... Ti fermi a prendere fiato e non ti sposteresti più se la meta non fosse vicina. Molte volte nella vita siamo a terra...

Fare inversione di marcia... SERIE: D'amore si muore, di speranza si vive

da L'autore

del 06 dicembre 2005

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Credo sia capitato a tutti di imboccare una strada e accorgersi di avere sbagliato direzione, talvolta è la nebbia, qualche altra volta sei soprapensiero. spesso ti hanno dato indicazioni sbagliate. Occorre cambiare direzione, hai sbagliato, non stai andando dove volevi. Se vai avanti così ti trovi sempre più lontano dalla meta e non puoi accettare il dato di fatto. L’idea immediata che ti viene è l’inversione a U.

Mossa pericolosissima. In molte strade non si può assolutamente fare e là dove possibile occorre avere quattrocchi. Allora una fermata, una attenta e oculata osservazione da ogni punto di vista, un calcolo non troppo azzardato delle distanze, una sgommata e via, ti ritrovi nella direzione giusta. a dirti quanto sei stato oca, distratto, assurdo, ma finalmente, pur arrabbiandoti di tutto il tempo perso, sei più contento e vai sicuro verso la meta. C’era ai tempi di Gesù un popolo che aveva sbagliato la direzione della vita, c’erano soprattutto tante persone che avevano smarrito la strada della felicità, della bontà, della pace. Avevano imboccato scorciatoie di perdizione. si erano lasciati incantare, senza metterci niente, da capi senza scrupoli e si stavano allontanando da Dio. Quando si sbaglia in tanti, quando è una famiglia, un popolo, una aggregazione che sbaglia, che si sostiene sempre nell’errore dandosi ragione, è difficile capire che si sbaglia e cambiare. Giovanni il battezzatore era riuscito a cogliere da Dio le indicazioni per una strada giusta. quella vera della vita e si era ritirato nel deserto tirandosi dietro la gente per convincerla a cambiare.

Gridava senza mezzi termini: convertitevi, cambiate testa, fate una grande inversione a U. Qui non siamo in autostrada, non c’è la doppia riga, non c’è da guardare in nessun specchietto c’è solo da cambiare direzione; abbiamo una testa malata da guarire. Ci siamo accorti che non stavamo attendendo più niente dalla vita e ci stiamo annoiando. Invece è alle porte un grande avvenimento: Dio si fa presente, prende casa tra noi; ma la sua casa non è nella direzione dei nostri pensieri attardati sul male, sulla guerra, sulla superficialità. E dalla parte opposta. Con la noia non s’aspetta nessuno, con la speranza sì.

Ma questa speranza dove la trovo?

mons. Domenico Sigalini

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