L'Associazione Ong italiane aderiscono alle richieste in favore dell'Africa e condannano manifestazioni di protesta estremista.
del 07 luglio 2005
 La lotta contro la povertà in Africa, l’economia globale e i mutamenti climatici saranno i temi cruciali del trentunesimo vertice dei paesi più industrializzati del pianeta, e per questo al summit del G8 che si apre oggi a Gleneagles, in Scozia, l'Associazione delle ONG italiane, a nome delle 163 organizzazioni che rappresenta, torna a chiedere con forza di mettere fine, da subito, alla povertà e alla miseria che opprimono milioni di persone nel mondo.
 
“A proposito delle manifestazioni di protesta da parte di black bloc e altri gruppi estremisti” afferma Sergio Marelli, presidente dell’Associazione “ribadiamo la nostra ferma condanna nei confronti di qualunque forma di violenza, che non serve ai poveri della terra e che, al contrario, può fornire ai governi riuniti a Gleneagles un alibi strumentale per non ascoltare le richieste dei miliardi di poveri”.
 
Le richieste avanzate dalle ong - rileva l'associazione - sono peraltro in linea con quelle emerse dal vertice dell'Unione Africana appena conclusosi in Libia: prima di tutto la cancellazione immediata e totale del debito dei Paesi pi√π poveri, molti dei quali appartenenti al continente africano; in secondo luogo una politica di aiuti allo sviluppo pi√π incisiva che concretizzi almeno la tappa intermedia dello 0,56% nel 2010 accordata dall'Ue per arrivare allo 0,7% nel 2015, in accordo con gli obiettivi di sviluppo del millennio.
 
Una politica orientata alla lotta alla povertà, che preveda la destinazione di almeno il 70% degli aiuti ai Paesi con il più alto indice di povertà, regole commerciali più eque che garantiscano ai Paesi del Sud del mondo un accesso più agevolato ai mercati mondiali, una precisa e vincolante calendarizzazione della decisione già assunta in linea di principio dal Wto di abolire ogni forma di sussidio alle esportazioni dei Paesi ricchi.
 
''Sulla base di questi dati - afferma Marelli - valuteremo quanto l'affermazione di Tony Blair di voler passare dalle promesse ai fatti corrisponderà a decisioni concrete assunte a Gleneagles''.
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