Cari giovani, riprendetevi la vita, fatela vivere nei vostri 16, 18, 20 anni. Fate respirare il profumo della vostra bellezza. Non preoccupatevi se vi considerano persi. Anche se siete i “peggio”, potete divenire i “meglio”. Più vi dicono che siete persi, più vi potete ritrovare...
del 24 gennaio 2006
Giovane, alzati e cammina. Oggi in molti v’imbottite di droghe. In molti avete paura di affrontare la giornata che vi si apre davanti. Questo elenco negativo è parziale, potrei allargarlo, allungarlo, approfondirlo, ma il risultato non cambierebbe. Voi giovani contate poco o nulla perché il mondo dei grandi vi ha intrappolati nel niente, vi ha dato a piene mani droghe di ogni tipo, falsità, sesso contrabbandato per amore. Eppure vi dico: io vi amo. Amo perdutamente i giovani ad uno ad uno, li amo tutti, anche quelli che spaccano, che fanno i bulli, che si perdono. 
 
Abbiamo per le mani un’occasione storica. Siamo in grado di dare ogni giorno una certezza di vita ai mille e mille bambini che muoiono di fame, ai milioni e milioni di donne e uomini che muoiono senza cure. Possiamo entrare in politica, nelle università, nelle banche, nelle industrie in modo trasparente e creativo, senza comportarci da padroni, senza assecondare i poteri occulti che pretendono di comandare. Abbiamo le forze per cambiare in bene questo mondo infame che non dà da mangiare a chi ha il diritto di mangiare; che non dà acqua pura a chi ha diritto di bere, che non dà dignità e non rispetta i diritti umani più elementari; che non sa accogliere lo straniero e non recupera il carcerato.
 
Giovani, vi amo perdutamente e non c’è paternalismo in questo amore. Vi amo a tal punto che conto su di voi per cambiare il mondo. Conto su di voi perché potete diventare politici che non difendono interessi propri o di parte, ma fanno un servizio a vantaggio di tutti. Conto su di voi perché potete diventare preti, consacrati e consacrate e riconciliare almeno un po’ questo mondo così arido che ha una grande sete di Dio. Conto su di voi perché potete entrare nelle banche, diventare bancari e banchieri e mostrare a tutti che anche i banchieri hanno un’anima. Conto su di voi perché potete spezzare il pane della cultura e della scienza per darlo a tutti e non essere quelli che lo usano per l’ideologia, per la guerra, per le manipolazioni genetiche, per la morte.
 
Cari giovani, riprendetevi la vita, fatela vivere nei vostri 16, 18, 20 anni. Fate respirare il profumo della vostra bellezza. Non preoccupatevi se vi considerano persi. Anche se siete i “peggio”, potete divenire i “meglio”. Più vi dicono che siete persi, più vi potete ritrovare. Questo mondo così com’è ha i giorni contati. Non è colpa del fato se va male, non è inevitabile che cada in rovina. Va male perché un pugno di persone continua a pensare solo ai fatti propri. Noi invece vogliamo pensare ai fatti degli altri, al bene degli altri. Non accettiamo il negativo, le violenze, le ideologie di morte, non accettiamo la fame, la guerra, le ingiustizie. Ci impegniamo per un mondo di pace, per la dignità e i diritti di tutti. Me lo sento dentro: se un pugno di giovani cambia, il mondo può cambiare.
Ernesto Olivero
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