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Giovani ed Eucarestia /3


Giovani ed Eucarestia /3

da Teologo Borèl

del 04 aprile 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 

Scheda 1: Un tu da scoprire

Scheda 2: La Chiesa è la casa della comunione con Dio e con le persone

SCHEDA TERZA: DI CHI E’ LA CHIESA?E’ di Gesù il Signore risorto e dei suoi discepoli 

 

 

 

         La realtà della Chiesa rischia di svanire nell’impreciso, nel generico, nell’accusatorio, come appare in queste affermazioni: “Tutti , battezzati o meno, siamo Chiesa”; “Il Regno di Dio appartiene ad ogni uomo di buona volontà, non c’è bisogno di essere cristiani”; “Gesù ha predicato il Regno di Dio e dopo - per sbaglio - è nata la Chiesa”; “Se Gesù ha fondato la Chiesa, tanti uomini di Chiesa l’hanno tradito; la Chiesa non è più credibile”

Insomma quale è il vero rapporto tra Gesù e la Chiesa? 

* Ci apre bene la strada alla verità, questo testo della Lumen Gentium, il documento sulla Chiesa (n.3)

“È venuto il Figlio, mandato dal Padre, il quale ci ha scelti in lui prima della fondazione del mondo e ci ha predestinati ad essere adottati in figli, perché in lui volle accentrare tutte le cose (Ef1,4). Perciò Cristo, per adempiere la volontà del Padre, ha inaugurato in terra il regno dei cieli e ci ha rivelato il mistero di lui, e con la sua obbedienza ha operato la redenzione.

La Chiesa, ossia il regno di Cristo già presente in mistero, per la potenza di Dio cresce visibilmente nel mondo. Questo inizio e questa crescita sono significati dal sangue e dall'acqua, che uscirono dal costato aperto di Gesù crocifisso (Gv19,34), e sono preannunziati dalle parole del Signore circa la sua morte in croce: « Ed io, quando sarò levato in alto da terra, tutti attirerò a me » (Gv12,32). Ogni volta che il sacrificio della croce, col quale Cristo, nostro agnello pasquale, è stato immolato (1Cor5,7), viene celebrato sull'altare, si rinnova l'opera della nostra redenzione.

E insieme, col sacramento del pane eucaristico, viene rappresentata ed effettuata l'unità dei fedeli, che costituiscono un solo corpo in Cristo (1Cor10,17).

Tutti gli uomini sono chiamati a questa unione con Cristo, che è la luce del mondo; da lui veniamo, per mezzo suo viviamo, a lui siamo diretti”.

Spieghiamo questo testo molto denso

* La Chiesa come popolo di Dio precede la venuta di Gesù, ma riceve da Gesù il suo volto compiuto e genuino, per cui assieme alle “pecore perdute della casa di Israele” - come Lui amava dire (Mt 10,6) - fanno parte della Chiesa (è il nome usato da Gesù) tutti coloro che credono in Lui, ricevono il battesimo, accettano le regole di vita della comunità.

* Gesù è venuto ad annunciare il Regno di Dio, ossia la decisione suprema del Padre di amare il mondo peccatore e di salvarlo. Mentre svolgeva la sua missione, ha pensato e voluto la Chiesa, come ‘ambasciatore’ (sacramento) del Regno. A questo scopo si è scelto dei discepoli, dodici dei quali li ha costituiti apostoli. Li ha formati, li ha difesi, ha fatto fare loro il tirocinio, ha nominato espressamente Pietro il primo degli apostoli, suo vicario (cfr Mt 16,16-20), ed infine dopo la sua risurrezione li ha mandati a predicare a tutto il mondo il Regno di Dio con le parole e i segni prodigiosi dell’amore, del suo amore. La Pentecoste esprime questo inizio della Chiesa la cui storia continua da oltre due millenni.

* E’ importante notare il legame profondissimo che sta fra Gesù e la Chiesa: questa nasce dalla pasqua di Gesù, ossia dalla sua passione, morte e risurrezione, dal dono totale di Se stesso ai discepoli che pure l’hanno abbandonato ed insieme dal fatto che Egli è risorto ed ha riconvocato i suoi che erano dispersi. I due di Emmaus lo attestano bene: si fa incontrare da loro disperati e li riporta felici nella comunità da cui erano scappati.

* San Paolo adopera una immagine ardita per dire tale legame tra Gesù e la chiesa, è quella del corpo, dove tante membra sono unite tra loro sotto una sola testa: il corpo dalle tante membra è la Chiesa, la testa è Gesù Risorto, il Signore. Il Concilio ne parla ampiamente (v. qui sotto nella rubrica in ascolto della Chiesa).

* Un’ultima osservazione capitale: la Chiesa ogni volta che fa “memoria del Signore” nella Eucaristia, rinasce come Chiesa, perché va alla sorgente dell’amore del Cristo che l’ha generata. Lo ricorderemo nella scheda successiva. 

La Chiesa senza Gesù è come un corpo senza testa; Gesù senza Chiesa è come una testa senza corpo. La Chiesa è il corpo mistico di Gesù, rientra nel mistero (=mistico) di Dio.

 

 

 

Dalla prima lettera di Paolo ai cristiani di Corinto 12, 12-27

In questo passo viene espresso bene che la Chiesa è corpo di Cristo e noi discepoli ne siamo le membra.

         Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito. E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte membra. Se il piede dicesse: «Poiché non sono mano, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del corpo. E se l’orecchio dicesse: «Poiché non sono occhio, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del corpo. Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l’odorato? Ora, invece, Dio ha disposto le membra del corpo in modo distinto, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può l’occhio dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; oppure la testa ai piedi: «Non ho bisogno di voi». Anzi proprio le membra del corpo che sembrano più deboli sono le più necessarie; e le parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggiore rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggiore decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha disposto il corpo conferendo maggiore onore a ciò che non ne ha, perché nel corpo non vi sia divisione, ma anzi le varie membra abbiano cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra.

Da Lumen Gentium n. 7 

7. La Chiesa, corpo mistico di Cristo.

         Il Figlio di Dio, unendo a sé la natura umana e vincendo la morte con la sua morte e resurrezione, ha redento l'uomo e l'ha trasformato in una nuova creatura (Gal6,15); (2Cor5,17). Comunicando infatti il suo Spirito, costituisce misticamente come suo corpo i suoi fratelli, che raccoglie da tutte le genti. In quel corpo la vita di Cristo si diffonde nei credenti che, attraverso i sacramenti si uniscono in modo arcano e reale a lui sofferente e glorioso.

         Per mezzo del battesimo siamo resi conformi a Cristo: « Infatti noi tutti fummo battezzati in un solo Spirito per costituire un solo corpo » (1Cor12,13). Con questo sacro rito viene rappresentata e prodotta la nostra unione alla morte e resurrezione di Cristo: « Fummo dunque sepolti con lui per l'immersione a figura della morte »; ma se, fummo innestati a lui in una morte simile alla sua, lo saremo anche in una resurrezione simile alla sua » (Rm6,4).

         Partecipando realmente del corpo del Signore nella frazione del pane eucaristico, siamo elevati alla comunione con lui e tra di noi: « Perché c'è un solo pane, noi tutti non formiamo che un solo corpo, partecipando noi tutti di uno stesso pane» (1Cor10,17).

         Così noi tutti diventiamo membri di quel corpo (1Cor12,27), «e siamo membri gli uni degli altri» (Rm12,5). Ma come tutte le membra del corpo umano, anche se numerose, non formano che un solo corpo così i fedeli in Cristo (1Cor12,12). Anche nella struttura del corpo mistico di Cristo vige una diversità di membri e di uffici. Uno è lo Spirito, il quale per l'utilità della Chiesa distribuisce la varietà dei suoi doni con magnificenza proporzionata alla sua ricchezza e alle necessità dei ministeri (1Cor12,1). Fra questi doni eccelle quello degli apostoli, alla cui autorità lo stesso Spirito sottomette anche i carismatici (1Cor14,1). Lo Spirito, unificando il corpo con la sua virtù e con l'interna connessione dei membri, produce e stimola la carità tra i fedeli.

         E quindi se un membro soffre, soffrono con esso tutte le altre membra; se un membro è onorato, ne gioiscono con esso tutte le altre membra (1Cor12,26). Capo di questo corpo è Cristo. Egli è l'immagine dell'invisibile Dio, e in lui tutto è stato creato.

Egli è anteriore a tutti, e tutte le cose sussistono in lui.

È il capo del corpo, che è la Chiesa.

È il principio, il primo nato di tra i morti, affinché abbia il primato in tutto (Col 1,15).

         Con la grandezza della sua potenza domina sulle cose celesti e terrestri, e con la sua perfezione e azione sovrana riempie delle ricchezze della sua gloria tutto il suo corpo (Ef 1,18).

         Tutti i membri devono a lui conformarsi, fino a che Cristo non sia in essi formato (Gal 4,19). Per ciò siamo collegati ai misteri della sua vita, resi conformi a lui, morti e resuscitati con lui, finché con lui regneremo (Fil 3,21); (2Tm 2,11); (Ef 2,6).

         Ancora peregrinanti in terra, mentre seguiamo le sue orme nella tribolazione e nella persecuzione, veniamo associati alle sue sofferenze, come il corpo al capo e soffriamo con lui per essere con lui glorificati (Rm8,17). Da lui « tutto il corpo ben fornito e ben compaginato, per mezzo di giunture e di legamenti, riceve l'aumento voluto da Dio » (Col 2,19). Nel suo corpo, che è la Chiesa, egli continuamente dispensa i doni dei ministeri, con i quali, per virtù sua, ci aiutiamo vicendevolmente a salvarci e, operando nella carità conforme a verità, andiamo in ogni modo crescendo verso colui, che è il nostro capo (Ef 5,11). Perché poi ci rinnovassimo continuamente in lui (Ef 4,23), ci ha resi partecipi del suo Spirito, il quale, unico e identico nel capo e nelle membra, dà a tutto il corpo vita, unità e moto, così che i santi Padri poterono paragonare la sua funzione con quella che il principio vitale, cioè l'anima, esercita nel corpo umano. Cristo inoltre ama la Chiesa come sua sposa, facendosi modello del marito che ama la moglie come il proprio corpo (Ef 5,25); la Chiesa poi è soggetta al suo capo. E poiché «in lui abita congiunta all'umanità la pienezza della divinità » (Col 2,9), egli riempie dei suoi doni la Chiesa la quale è il suo corpo e la sua pienezza (Ef 1,22), affinché essa sia protesa e pervenga alla pienezza totale di Dio (Ef 3,19).

  

 

 

* L’argomento è molto alto. Consigliamo di chiarire meglio le cose dette nel primo paragrafo con l’aiuto dell’animatore.

* Illuminante è il n.7 della Lumen Gentium (riportato “in ascolto della Chiesa”) che contiene in maniera ordinata diversi pensieri. Provate insieme a rileggere il testo e a rispondere a questa domanda: quale relazione sta fra Cristo e la Chiesa secondo il Concilio?

* Ancora questo testo conciliare afferma che la Chiesa diventa corpo di Cristo grazie a dei sacramenti: quali?

* Ti sono nuove queste informazioni? Che incidenza possono avere nella vita cristiana? Quale legame pensi di avere con Ges√π: burocratico, superficiale, esistenziale?

* Dopo questo identikit sulla verità della Chiesa, ha ancor senso dire: “Cristo sì, Chiesa no”?

Cosa rispondere a chi lo dicesse? 

 

 

 

* Lo dice a voce alta il celebrante nella Messa: “Il Signore ci ha donato il suo Spirito, perciò con la libertà di figli” diciamo: Padre nostro…

         Signore Gesù ti apparteniamo e tu ci appartieni, noi siamo come le membra al corpo, siamo il tuo Corpo, e tu sei il nostro Capo. Siamo i tuoi occhi che vedono i bisogni dei nostri fratelli; siamo le tue mani che toccano le persone per guarirle; siamo i tuoi piedi perché tu, attraverso di noi, possa raggiungere ogni persona per quanto dispersa; siamo il tuo cuore per amare come tu sai amare. Questa è la Chiesa: riconoscere che noi abbiamo bisogno assoluto di te, e che tu vuoi avere bisogno di noi! E’ stupefacente, è incoraggiante, è vero! 

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