La Fraternità Francescana di Betania di San Quirino (PN) si racconta...
del 17 aprile 2012
 
Come è nata la vostra Fraternità?
          La Fraternità è nata quando il nostro fondatore, il frate cappuccino P. Pancrazio Nicola Gaudioso, ha sentito di dover far fiorire nella Chiesa un luogo dove poter “passeggiare con il proprio Dio”. P Pancrazio, figlio spirituale di P. Pio, ha ricevuto da lui un programma di vita e questo ha segnato l’inizio della profezia della nostra Fraternità Francescana di Betania.
          “Non sii talmente dedito all’attività di Marta da dimenticare il silenzio di Maria. La Vergine Madre che sì bene concilia l’uno e l’altro ufficio ti sia di dolce modello ed ispirazione” –P.Pio -.
          Ha quindi fondato dei gruppi di preghiera con il nome di Ancilla Domini e in seguito, all’interno di questi gruppi, è sorto il desiderio di una vita comune. La concretizzazione di questo è avvenuta nella Pentecoste del 1982, con l’arrivo di padre Pancrazio e delle prime quattro sorelle a Terlizzi (Bari), presso un’ala del convento dei cappuccini.
          Oggi siamo un Istituto di Vita Consacrata di diritto diocesano, composto da fratelli, sia chierici che laici, e da sorelle che si consacrano a Dio mediante i voti di povertà, di castità e di obbedienza.
Come si svolge la vostra vita?
          Cerchiamo di incarnare il silenzio di Maria e il fare di Marta, sullo stile delle prime comunità cristiane e sull’esempio del nostro padre San Francesco. La Vergine Maria è il nostro modello, l’icona perfetta in cui s’incarna la preghiera e l’accoglienza. La nostra vita si svolge nel richiamo alla Voce di Dio, attraverso la concretizzazione in spirito evangelico del nostro carisma, espressione d’amore donato al nostro Istituto.
I pilastri del nostro carisma sono la preghiera, l’accoglienza e la vita fraterna.
          La preghiera è “Appuntamento d'amore con l'Amato” - dalle parole del nostro fondatore -, è la delicata intimità con lo Sposo. È la via per ascendere a Dio e poter discendere nel cuore del fratello, poiché solo stando con Gesù, vivendo di Lui e con Lui, si può costruire una vera fraternità.
          L’accoglienza è il modo di essere, specialmente per noi che abbiamo scelto questa fraternità. È essere “rivolti” verso l’altro, facendolo ospite dentro il nostro cuore, nella nostra preghiera, e spalancando le porte delle nostre case.
          La vita fraterna è la prima forma d’accoglienza. Siamo chiamati ad amare quanti, secondo gli eventi e le situazioni, il Signore ci mette accanto. È un compito che realizziamo nella comunione, nella misericordia e nell’amicizia secondo lo spirito evangelico.
Cos’è per voi la preghiera?
          Senza la preghiera non possiamo essere e vivere da consacrati. Come l’aria è vitale per la vita dell’uomo, così la preghiera è vitale per chi sceglie di rispondere alla chiamata di Dio. È un atto d’amore, in cui si evoca la sponsalità, l’amicizia, l’essere famiglia con il Signore.
          Il nostro Istituto prevede diverse forme di preghiera comunitaria: la celebrazione eucaristica, la Liturgia delle Ore che scandisce i vari momenti della giornata, L’Adorazione eucaristica, la meditazione della Parola di Dio e il Santo Rosario.
          Particolarità è la veglia notturna. È il momento privilegiato in cui condividiamo la stessa esperienza di Cristo: “Andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio” –Lc 6, 12. Preghiamo per affidargli e sostenere colui che porta su di sé la grande responsabilità della Chiesa, il Santo Padre. È momento di comunione e di solidarietà con i fratelli, con il mondo, poiché nell’ora delle tenebre “La mia preghiera stia davanti a te come incenso, le mie mani alzate come sacrificio della sera” –Sal 140, 2-, proprio per chiedere al Signore di proteggere coloro che sono in difficoltà.
Ascolto e conversione sono due aspetti fondamentali della Quaresima. Come non perdere la strada giusta in questo tempo forte?
          “Ascolta Israele” è il primo comandamento che il Signore dà al suo popolo. Ascoltare è vivere dalla parte di Dio, avendo gli occhi del cuore e della mente rivolti verso l’Altro. Ascoltando si impara a conoscere, e se conosciamo sappiamo e possiamo amare. Ascoltare è avere il coraggio di scendere nel profondo di se stessi e accogliersi e non rimanere sul greto della mediocrità, della paura, dell’omologazione, ma spingersi con umiltà al cambiamento per migliorarsi. È accogliere la provocazione della coscienza per rifiutare il male, e scegliere il bene, quel bene voluto e reso carne dalla presenza di Cristo. Questo vuol dire conversione: cambiamento di rotta, aggrappandosi tenacemente alla roccia della nostra salvezza, che è il Signore.
          La Quaresima è il tempo ideale per sperimentare questo cammino, perché chiede a ciascuno di noi di divenire protagonisti dell’esperienza di Cristo, esperienza di amore e di donazione.
A chi vorrebbe conoscervi più da vicino…
“Venite e vedrete” – Gv.1, 39 !! E allora possiamo stringere in reciproca solidarietà le nostre mani, conoscerci, sperimentare che insieme è più bello.
Suor Mariadele Tavazzi FFB
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