Quando i giovani appaiono nei titoli dei giornali, raramente sono citati per le belle cose che fanno, per il loro fervore e la passione che mettono in ciò che li entusiasma. I media hanno una curiosa attrazione per tutto ciò che mette in cattiva luce, per tutto quello che fa notizia, ma la fa attraverso stragi e casi devianti.
del 03 marzo 2009
Quando i giovani appaiono nei titoli dei giornali, raramente sono citati per le belle cose che fanno, per il loro fervore e la passione che mettono in ciò che li entusiasma. I media hanno una curiosa attrazione per tutto ciò che mette in cattiva luce, per tutto quello che fa notizia, ma la fa attraverso stragi e casi devianti.
Se uno dovesse comprendere il mondo giovanile dalla TV conoscerebbe solo persone che danno fuoco a senzatetto per divertimento o che uccidono ed erano talmente impasticcate da non ricordarselo; oppure giovani che non riconoscono negli insegnanti un punto di riferimento e che si possono permettere di contestare ogni frivolezza.
Non è così. Non esiste solo questa gioventù. Certo, l’emergenza educativa è reale, ma forse non è questo il modo giusto per combatterla. Don Pascual Chávez, IX successore di don Bosco e Rettor Maggiore dei Salesiani, scrive ai giovani nel giorno di don Bosco il 31 Gennaio 2009: «Occorre far conoscere anche tante buone notizie di ciò che si fa nel mondo giovanile, tante iniziative positive che sovente non trovano spazio nei mezzi di comunicazione; facilitare in questo modo una visione positiva del mondo dei giovani tra gli adulti, contagiandoli con il vostro entusiasmo e dinamismo».
 
La buona notizia da dare questa volta sono 5000 giovani che si ritrovano per una giornata intensa di formazione, divertimento, preghiera e musica con lo stile salesiano, dove il vero collante è la relazione e la voglia di essere giovani senza ombre.
La festa dei Giovani un evento che ogni anno viene riproposto, trasformato e arricchito, dove sono i giovani stessi che lavorano spinti da quel bene più grande che alla fine fa dire loro “ne vale la pena”. E’ di questo che c’è bisogno: occasioni in cui i giovani possano trovarsi valorizzati e possano avere qualcosa per cui lottare e vivere.
Il Movimento Giovanile Salesiano Triveneto offre la sua esperienza e le sue energie in un evento che è aperto a tutti e dove ciascuno può dire il suo “ci sono”.
Vogliamo essere segno di una generazione che ha molto da dire.
 
 
Mauro Forner
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