TV2000 propone un viaggio nell'Est Europa, alla scoperta di uomini perseguitati per la fede durante il regime sovietico...
Un viaggio nei paesi dell'Europa orientale che sono stati scenario delle persecuzioni, per portare alla luce le storie di uomini che hanno fatto la Storia «I militi ignoti della grande causa di Dio», li ha definiti Giovanni Paolo II.
Una serie firmata Pupi Avati e composta da 28 documentari di un'ora. 14 il primo anno e 14 il secondo. Si parte con le prime cinque puntate sulla Polonia, 4 sull'ex Cecoslovacchia, 2 sull'Ungheria, 2 sulla Romania e 1 sull'ex Germania Orientale mentre il secondo anno sono previste: 8 puntate in URSS, 3 in Yugoslavia, 2 in Albania, 1 in Bulgaria.
La prima puntata, dal titolo "In nome della libertà: la sfida di don Popieluskzo", è dedicata al sacerdote polacco che il 19 ottobre 1984, di ritorno da un servizio pastorale, fu rapito e ucciso da tre funzionari della polizia segreta polacca. Le omelie di don Jerzy Popieluszko venivano regolarmente trasmesse da Radio Free Europe. Per tale ragione venivano considerate "scomode" dal regime comunista polacco. Ai funerali, che si svolsero il 3 novembre, parteciparono più di 400mila persone.
I ventiquattro filmati di un'ora tramite interviste e resoconti storici ricostruiscono le avversità e le persecuzioni subite dai cristiani nei paesi dell'Est Europeo durante il regime sovietico.
Si raccontano sia le grandi figure che hanno pagato col martirio la loro opposizione, come appunto Popieluszko ma anche i cardinali Mindszenty, Wyszynski, Beran, ma anche e soprattutto i tanti sconosciuti, suore, frati e laici che con lotta e sacrificio hanno consentito alla Chiesa di sopravvivere uscendo vittoriosa da un periodo storico tanto buio. Fu proprio Papa Wojtyla a definire questi uomini: I militi ignoti della grande causa di Dio.
Dunque un appuntamento da non perdere quello che viene proposto da Tv2000 ogni giovedì in seconda serata (sul canale 28 del digitale terrestre, 138 Sky e in streaming su www.tv2000.it), perché racconta l'Europa orientale, dalla Seconda guerra mondiale alla caduta del muro di Berlino nel novembre 1989. La terra polacca, così come l'Ungheria, la Cecoslovacchia, la Romania e l'ex Repubblica democratica tedesca, furono teatro di persecuzioni di massa, di cui rimangono rare tracce nei libri di storia.
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