La famiglia ha dato l'autorizzazione alla donazione degli organi perché «Rebecca avrebbe voluto così». Aveva 18 anni, Rebecca e una passione: il rugby...
del 04 maggio 2018
La famiglia ha dato l’autorizzazione alla donazione degli organi perché «Rebecca avrebbe voluto così». Aveva 18 anni, Rebecca e una passione: il rugby...
«Ora gioca nel Campionato dei cieli», aveva scritto il padre di Rebecca Braglia, per ringraziare tutti quelli che aveva sentito vicini dopo l’incidente di gioco alla figlia. Ora sappiamo che la famiglia ha dato l’autorizzazione alla donazione degli organi perché «Rebecca avrebbe voluto così».
Aveva 18 anni, Rebecca e una passione: il rugby. Ci giocava da quando aveva sei anni.Domenica 29 aprile, a Ravenna, stava giocando una partita di Coppa Italia rugby a 7, quando è rimasta vittima di un incidente di gioco che non ha precedenti: una tragica fatalità, che, a quanto riferiscono i presenti, non si può neppure chiamare scontro.
Rebecca stava giocando con l'Amatori Parma, una partita di Coppa Italia under 18. Dopo aver tentato, di placcare un'avversaria era caduta all'indietro battendo la nuca sul prato, perdendo conoscenza. Immediatamente soccorsa, trasportata in elicottero a Cesena, e operata d’urgenza, Rebecca è rimasta tre giorni in rianimazione senza riprendere conoscenza.
La storia del rugby non registra precedenti simili e a quanto risulta non ci saranno denunce o ulteriori accertamenti, perché tutti concordano nell’attribuire la sorte di Rebecca a un tragico incidente non prevedibile, né prevenibile. Ora gli organi di Rebecca restituiranno una speranza ad altre persone. Domenica prossima il movimento della palla ovale italiano osserverà su tutti i campi di gara un minuto di silenzio in suo ricordo.
Redazione Famiglia Cristiana
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