Il punto di vista di Dio

Nel discorso a Cor Unum Benedetto XVI mette in guardia dalle ideologie manipolatrici che contrastano con l'antropologia cristiana. La reciprocità tra maschile e femminile è espressione della bellezza della natura voluta dal Creatore.

Il punto di vista di Dio

 

          Il cristiano che opera negli organismi di carità deve aderire «al punto di vista di Dio», al suo progetto sull’uomo, senza lasciarsi irretire da derive negative provocate da ideologie manipolatrici che tendono ad affermare «l’assolutizzazione dell’uomo». Lo ha detto il Papa questa mattina, sabato 19 gennaio, durante l’udienza concessa ai partecipanti all’assemblea plenaria del Pontificio Consiglio Cor Unum, dedicata al tema «Carità, nuova etica e antropologia cristiana».

          Quando l’uomo non ha cercato tale progetto, ha detto il Pontefice, è rimasto vittima di quelle culture che hanno finito con il renderlo schiavo. E ha in proposito rievocato il periodo in cui dominavano «ideologie inneggianti al culto della nazione, della razza, della classe sociale», rivelatesi poi «vere e proprie idolatrie». Non molto dissimile è ciò che capita ai nostri giorni a causa di quello che il Papa non esita a definire «capitalismo selvaggio» col suo culto del profitto, da cui sono conseguite crisi, disuguaglianze e miseria. «D’altro canto, purtroppo — ha notato il Papa — anche il nostro tempo conosce ombre che oscurano il progetto di Dio. Mi riferisco soprattutto ad una tragica riduzione antropologica che ripropone l’antico materialismo edonista, a cui si aggiunge però un “prometeismo tecnologico”. Dal connubio tra una visione materialistica dell’uomo e il grande sviluppo della tecnologia emerge un’antropologia nel suo fondo atea».

          Prescindendo da Dio, ha proseguito, si cade nella prospettiva di un uomo privato della sua anima, ogni esperimento risulta accettabile e ogni manipolazione legittimata.

          È chiaro che davanti a una simile riduzione antropologica, ha detto il Pontefice, spetta a ogni cristiano, in particolare a quanti sono impegnati in attività caritative, esercitare discernimento e vigilanza nonchè «ricusare finanziamenti e collaborazioni che direttamente o indirettamente, favoriscano azioni o progetti in contrasto con l’antropologia cristiana». La Chiesa, ha infine ricordato, è sempre impegnata «a promuovere l’uomo secondo il disegno di Dio» nella sua integrale dignità e nel rispetto delle sue dimensioni «verticale e orizzontale».

 

 

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