Pur nei suoi chiaroscuri - inevitabili in un personaggio tanto complesso - Steve Jobs è stato uno dei protagonisti e dei simboli della rivoluzione della Silicon Valley. Rivoluzione informatica, certo, ma anche rivoluzione di costume, di mentalità, di cultura.
del 07 ottobre 2011 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) {return;} js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/en_US/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 
           CUPERTINO, 6. Pur nei suoi chiaroscuri - inevitabili in un personaggio tanto complesso - Steve Jobs è stato uno dei protagonisti e dei simboli della rivoluzione della Silicon Valley. Rivoluzione informatica, certo, ma anche rivoluzione di costume, di mentalità, di cultura. Rivoluzione figlia, ma non erede, degli spregiudicati Seventies, l'adolescenza inquieta di un'America dilaniata da scandali politici, guerre, contestazioni e tensioni sociali. Rivoluzione che ha cavalcato l'onda dorata degli anni reganiani.
           Troppo piccolo per il 68 e troppo vecchio per Facebook, Jobs è stato un visionario - questo il termine che ricorre nelle descrizioni sulle testate giornalistiche - un visionario che ha unito tecnologia e arte. Non era certo un tecnico né un imprenditore. Non era un designer né un matematico. Non era il classico nerd informatizzato né l'uomo di spettacolo. Pirata o pioniere? Sarà la storia a dirlo. Per il momento restano le sue geniali creazioni. 'Costruendo personal computer e mettendoci internet in tasca ha reso la rivoluzione dell'informazione non solo accessibile, ma anche intuitiva e divertente' ha dichiarato il presidente Obama. 'Audace abbastanza da credere di poter cambiare il mondo e con il talento per farlo'.
           Nato a San Francisco il 24 febbraio del 1955, Jobs comincia nel 1976 quando, insieme a Steve Wozniak e Ronald Wayne, fonda la Apple, dopo aver elaborato i primi progetti nel garage di casa. In soli dieci anni la società raggiunge i due miliardi di dollari di fatturato. Il lancio del primo Macintosh risale al gennaio del 1984 ma nel 1985 Jobs decide di lasciare la società. Il ritorno alla guida di Apple risale alla fine del 1998. Per rilanciare l'azienda in crisi Jobs punta tutto sulla musica.
           E vince: la rivoluzione inizia nel 2007 con un piccolo apparecchio, apparentemente innocuo ma che nel giro di pochi anni entra nel cuore e nella testa di migliaia di persone. È l'iPod, lettore di musica digitale abbinato al negozio in rete iTunes. Si apriva così la corsa all'innovazione verso l'iPhone, l'iPad e iCloud.
Talento, puro talento.
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