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Il volto di nostro Signore lapidato in teatro

Il 28 gennaio al teatro “Parenti” di Milano ci sarà lo spettacolo “Sul concetto di Volto nel Figlio di Dio”, in cui vi è un lancio di pietre ed escrementi contro l'immagine di Nostro Signore Gesù Cristo. È arte questa? È espressione artistica? O gesto satanico, sacrilego e offensivo della Fede e dei Cristiani?


Il volto di nostro Signore lapidato in teatro

da Attualità

del 09 gennaio 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 

 

          In questi giorni si parla di uno spettacolo che andrà in scena, al Teatro Franco Parenti di Milano, per le serate dal 24 al 28 Gennaio. Questo caso ha avuto inizio alla fine di ottobre 2011 nelle rappresentazioni che si sono svolte in Francia e che hanno suscitato notevole scalpore con proteste da parte dei cittadini francesi. Adesso lo spettacolo (?) approda in Italia. L’ideatore è Romeo Castellucci un artista (ma questa può chiamarsi arte?) e regista teatrale italiano. Lo spettacolo di cui parliamo si intitola: 'Sul Concetto di Volto nel figlio di Dio'. 

Per comprendere di cosa si parla mi pare doveroso inserire la trama.  

          «Lo spettacolo inizia con una scena completamente bianca e asettica: un appartamento moderno e minimalista (anche se l'eccesso di bianco richiama un ospedale); a destra un letto e a sinistra un salotto. Un signore anziano, avvolto in un accappatoio sempre rigorosamente bianco, guarda impassibile la tv. Entra il figlio, forse un single in carriera, che si ritrova a dover accudire il padre. Il tutto sembrerebbe il ritratto di una realtà quotidiana, se dietro non aleggiasse la figura del Cristo dipinto da Antonello da Messina, sfondo scenico, immagine […] dallo sguardo frontale. La figura sembra fissare il pubblico, interrogandolo su cosa accadrà. […] Il quadro di apparente normalità […] cambia quando il padre inizia ad avere un attacco irrefrenabile di dissenteria. Inizia così un calvario per entrambi, con il figlio che tenta di ripulire lo sporco lasciato dal padre e con quest'ultimo umiliato dalla situazione.

 

          L'impatto, oltre ad essere visivo, diventa anche olfattivo. Il pubblico non tarda a sentire l'odore degli escrementi, che lasciano macchie e tracce ovunque nonostante il tentativo del figlio di ripulire tutto, facendo attenzione a non sporcarsi la cravatta e gli abiti da lavoro. Le reazioni degli spettatori sono diverse, da chi si copre il naso con qualche indumento a chi non riesce a trattenere il sorriso, ma sono davvero in pochi a rimanere indifferenti. […]Poi il figlio esce di scena e il padre, sdraiato sul letto bianco, si cosparge letteralmente del liquido marrone. […] Da qui in avanti […] lo spettacolo prende un'altra direzione, calcando l'atmosfera surreale […].»

          Entra in scena un ragazzo che, deposto il suo zaino, raccoglie le feci da terra e le tira contro il volto di Gesù, senza un perché, inspiegabilmente. Successivamente entrano man mano altri ragazzi che si uniscono al primo nel raccogliere feci e tirarle in faccia… a Dio!  

          È arte questa? È espressione artistica? O gesto satanico, sacrilego e offensivo della Fede e dei Cristiani?  

          Il volto di Gesù sporcato da questa lapidazione sui generis, prima appare schiacciato, deformato come per le mani e i piedi, che spingano la superficie sottile della pelle, poi un grosso coltello lo taglia e grandi colature di un colore rosso-bruno, che richiama la materia fecale della scena precedente, si espandono sul viso, prima che un velo nero copra il ritratto del figlio di Dio per fare apparire le parole della fine: 'You are not my shepherd' ('Tu non sei il mio pastore'). 

          Molti cristiani sono rimasti scioccati nell'apprendere tale notizia. Dei ricorsi giudiziari per chiedere la cancellazione dello show sono stati depositati invano. Una petizione che coinvolge decine di migliaia di firme è stata ignorata. Questo quello che è avvenuto in Francia … ed in Italia cosa stiamo facendo noi cristiani? Oltre pregare e riparare questa blasfemia, oltre che riparare con ore di Adorazione, digiuni e penitenze …?  

La Chiesa tutta come intende difendere ciò in cui dichiara di credere?  

          Davanti a questi episodi ogni volta rimango delusa dal silenzio del Papa … che lo stato non dica nulla, che latiti è normale, ci se lo aspetta … in fondo i nostri politici non fanno altro che ricordarci che lo stato è laico (anche se la parola laico ha tutt’altro significato, infatti non vuol significare ateo, non credente, ma solo che non si appartiene al clero, ma vallo a spiegare ai politici!). Il silenzio dello stato e dei suoi membri non mi meraviglia …  

          Ma perché la Chiesa non dice nulla? Molti provocatoriamente nel web, chiedono all’autore di tanto scempio di sostituire l’immagine di Cristo, con quella di Maometto … certamente gli islamici non starebbero a guardare.

          Eppure non è la prima volta che la fede, i simboli cristiani vengono presi di mira, derisi, offesi, calpestati, bestemmiati … e non si ha nessuna reazione … va bè che il cristiano porge l’altra guancia, che non si risponde con la violenza, ma nemmeno con il silenzio. Sicuramente un giorno dovremo rendere conto anche di questo davanti al buon Dio. E lì, davanti al Tribunale divino non ci saranno scuse di alcun genere che potremo presentare …

          Dice S. Tommaso nella Summa Teologica, II-II, CXXXVI, 4: 'Soffrire con pazienza le ingiurie rivolte contro di noi è degno di lode; ma sopportare pazientemente le ingiurie contro Dio è il culmine dell'empietà'.

Per reagire...

In Francia i cattolici hanno reagito con azioni spontanee per ritardare o interrompere gli spettacoli o manifestando pacificamente in piazza.

Abbiamo il dovere di…reagire. Inizia a reagire anche tu, scrivendo almeno un messaggio e-mail per manifestare la tua indignazione:

Al Teatro Parenti Sede degli spettacolivia Pier Lombardo 14 -20135 Milano Sede degli ufficivia Vasari 15 – 20135 Milano  Segreteria di Direzionetel. 02/59995220martinamoretti@teatrofrancoparenti.it Al sindaco di Milanocentralino unico 02.02.02sindaco.pisapia@comune.milano.it All'arcivescovo di Milano, Cardinal ScolaPiazza Fontana 2 – 20122 Milanotel. 02/85561webmaster@chiesadimilano.it

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