A fronte della pratica dell'aborto che in Italia solo nel 2003 ha soppresso 136.715, tra bambine e bambini, c'è anche chi come i volontari dei “Centri di Aiuto alla Vita” e del “Progetto Gemma” hanno salvato 70.000 bambini dall'interruzione volontaria di gravidanza.
del 06 dicembre 2005
A fronte della pratica dell’aborto che in Italia solo nel 2003 ha soppresso 136.715, tra bambine e bambini, c’è anche chi come i volontari dei “Centri di Aiuto alla Vita” e del “Progetto Gemma” hanno salvato 70.000 bambini dall’interruzione volontaria di gravidanza.
 
Erika Laura Palazzi Vitale, Vicepresidente Nazionale del Movimento per la Vita (MpV), ha spiegato: “La nostra esperienza di volontari per la vita sembra inconciliabile con il tempo presente; anche la nostra passione per il bimbo concepito sembra controcorrente con la mentalità del ‘tutto-subito’; anche i risultati ottenuti in 30 anni di impegno appaiono impossibili, eppure sono vivi, verissimi e documentabili”.
 
“Sono settantamila le mamme che possono abbracciare i propri figli solo perché in un giorno di angoscia e di pausa hanno incontrato il volto di una nostra volontaria che si è fatta loro amica”, ha aggiunto.
 
Per tre decenni, ha ricordato la Vicepresidente del MpV “c’è stato un cono d’ombra, sul lavoro paziente e concreto degli operatori dei 280 Centri di Aiuto alla Vita diffusi dalla Valle d’Aosta alla Sicilia”.
 
Dei 70.000 bambini salvati dall’aborto, 12.000 sono frutto del “Progetto Gemma”, basato sul sistema dell’adozione prenatale a distanza, grazie al quale il contributo che l’adottante (un singolo o un gruppo) versa ogni mese (160 euro) per 18 mesi viene interamente dato ad una mamma in attesa ed in difficoltà per cause economiche.
 
“Il Progetto Gemma – ha affermato la Vitale –, è un’applicazione positiva della legge 194, e fa ciò che dovrebbe fare lo Stato, cioè individuare le cause che possano portare all’Interruzione Volontaria di Gravidanza, e poi rimuoverle prima che scadano i tre mesi di gestazione entro i quali l’aborto può essere praticato”.
 
Secondo l’esponente del MpV “il Progetto Gemma è un atto di giustizia sia nei confronti del nascituro il quale come appartenente alla specie umana ha diritto di essere tutelato nella vita e nella propria integrità fisica, sia nei confronti della madre che ha diritto di essere rispettata nella propria femminilità e maternità, nella propria salute sia fisica che psichica, così come nelle proprie scelte etiche e familiari”.
 
“E poi il Progetto Gemma è un atto di giustizia anche perché ridistribuisce risorse economiche, raggiungendo stati di bisogno estremo – ha osservato –. E’ un atto di giustizia perché se una mamma vuol mettere al mondo un nuovo cittadino, sarà tutta la comunità ad essere arricchita da questa nuova presenza”.
 
“Si tratta infine di un atto di giustizia e di pace perché salvare una vita è salvare il mondo intero, e ogni bambino è un sorriso di Dio donato all’umanità intera, perché tutta possa imparare a sorridere”, ha continuato.
 
La Vitale ha quindi raccontato che “il Progetto Gemma è sorto per offrire al Signore un canale umanamente concreto per aiutare le mamme che vogliono far nascere il proprio bambino, ma sono tormentate dai problemi che la povertà pone”.
 
“E’ la Provvidenza a farci andare avanti, anche se di tanto in tanto ci mette alla prova – ha detto –. Cioè ciclicamente ricorrono periodi in cui non abbiamo alcun adottante, ed invece giacciono sui nostri tavoli decine e decine di richieste di mamme”.
 
“Questa estate, per esempio, è stata tremenda, lunghissima. Ed ancor oggi non abbiamo messo in pareggio la domanda e l’offerta. Lunedì di due settimane fa avevamo ancora 75 mamme in attesa di abbinamento”, ha spiegato.
 
L’esponente del MpV ha poi posto l’accento sulla forte spiritualità che lega il gruppo, alimentata da “uno sguardo alla foto della Santa Beretta Molla, e dalle nostre preghiere: le operatrici del CAV di Biella, per esempio sono salite in pellegrinaggio al Santuario della Vergine Bruna di Oropa, ed hanno pregato per il Progetto Gemma”.
 
“E così giorno dopo giorno, in 11 anni, siamo arrivati a quota 12.000 bambini aiutati a nascere. Per ora si sono avute circa mille adozioni ogni anno; ma dobbiamo fare di più, ottenere di più!”, ha esclamato.
 
“L’esempio ce lo dà Giovanni Paolo II, che 15 giorni prima di morire, ha inviato un dono al Movimento per la Vita per far nascere 10 bambini tramite il Progetto Gemma”, ha raccontato.
 
“Questi bambini stanno nascendo in questo periodo. Ho pensato di raccogliere le storie delle loro mamme in un piccolo fascicolo che tutti possono richiedere nei centri del MpV”, ha infine concluso.
 
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