“Io sono in mezzo a voi per essere il Dio con voi!”

Il nostro Dio, di cui Gesù è l'immagine viva e vera, porta un messaggio di gioia a tutti, ma specialmente ai poveri, cioè a quanti hanno il cuore aperto e accogliente. E gioia non vuol dire semplice sentimento, ma azione concreta per uscire dallo stato di sofferenza e di indigenza in cui ci troviamo: è Lui la nostra gioia!

“Io sono in mezzo a voi per essere il Dio con voi!”

da Teologo Borèl

del 12 dicembre 2008

Commento alla liturgia di Domenica 14 Dicembre 2008

 

 

III Domenica di Avvento.  Anno B

 

 

Letture:     Isaia 61, 1-2.10-11    1 Tessalonicesi  5, 16-24         Giovanni 1, 6-8.19-28

 

Le letture di questa domenica sono di un bellezza incomparabile e ti inviterei a prenderti del tempo per leggerle e gustarle per tuo conto, con o senza questo commento.

 

1. Ecco la fotografia del nostro Dio che viene!  La prima lettura ci riporta un brano del profeta Isaia che conosci bene, perché Gesù stesso (cfr Luca 4) lo citerà, quasi a dirci che Lui è quel personaggio annunciato tanti secoli prima, Lui è “il consacrato, inviato, su cui si è posato lo Spirito del Signore”.  Vediamone i tratti e ti accorgerai subito che nessun dio, fatto da mani d’uomo, gli assomiglia neppure lontanamente!

Il nostro Dio, di cui Gesù è l’immagine viva e vera,

·            Porta un messaggio di gioia a tutti, ma specialmente ai poveri, cioè a quanti hanno il cuore aperto e accogliente. E gioia non vuol dire semplice sentimento, ma azione concreta per uscire dallo stato di sofferenza e di indigenza in cui ci troviamo: è Lui la nostra gioia!

·            Fascia le ferite dei cuori spezzati: e chi non ha ferite? Chi non ha vuoti e dolori nel cuore tali da togliere di tanto in tanto anche la voglia di vivere, di sperare? Basta mettersi in ascolto delle persone… E’ di questa mattina l’incontro con una nonna che non si dà pace per aver perso il proprio nipotino di 4 anni e ne sono passati oltre 10 da quel momento! Quale ferita, quale dolore che nessuna parola umana potrà mai cancellare…  Quante volte alla fine di una giornata mi ritrovo davanti a Gesù per farmi fasciare le ferite, per raccogliere i cocci del mio cuore in frantumi…

·            Proclama la libertà e la fine della prigionia: “Signore, libera la mia vita dalla morte!”, prega il salmista e non è forse vero che tante catene rendono il nostro camminare lento o addirittura impossibile? Sono i nostri peccati, i nostri vizi (cupidigia, gola, superbia, sensualità, egoismo, maldicenza, invidia…)  “Chi mi libererà da queste catene di morte?” dice Paolo e io con lui!  In questo tempo di Natale non lasciarti rubare la libertà dal consumismo, dalla follia e dalla superficialità collettiva; ruba tu invece un po’ di tempo per cogliere il senso vero della libertà che l’Emmanuele viene a donarti.

·            Annuncia un anno di grazia e di misericordia: è il famoso anno sabbatico, quello che permetteva ai contadini di riprendersi le terre che a qualunque titolo erano state loro sottratte; è il giubileo, cioè l’anno della gioia, del giubilo per riavere un bene perduto. Gesù viene a donarci il   suo Amore che con il peccato avevamo perduto, a darci l’abbraccio della sua misericordia qualunque sia il debito contratto con la nostra scelta di vita…

 

E tutto questo per te! Il Natale quest’anno è per te! Tu sei l’atteso/a da Colui che viene! E allora ti rendi conto del seguito della prima lettura di questa domenica: “Io gioisco pienamente nel Signore!” E’ il Magnificat proclamato 6 secoli prima della Madonna. Impara a memoria il canto di Maria e recitalo ogni giorno come la Chiesa invita a fare nella preghiera quotidiana del vespro.

 

2. Andiamogli incontro: e la seconda lettura ci offre tre indicazioni semplici e concrete che ci possono aiutare a vivere bene questa settimana:

·            State sempre lieti: come vedi, la gioia, la letizia sono la musica natalizia del cuore, sono la tonalità dell’incontro con l’Emmanuele. Se qualcosa nella tua vita è stonato con la musica della gioia, è tempo per accordarsi bene!

·            Pregate incessantemente: la preghiera è la stella che ci conduce all’incontro con Gesù. “Siamo venuti per adorarlo!”

·            Rendete grazie per tutto: la venuta di Gesù è stata la prima Eucaristia della storia!

Quello che colpisce in questi tre inviti che Paolo rivolge ai cristiani di Tessalonica sono gli avverbi che usa: sempre, incessantemente, per tutto! Qui è il difficile, qui è l’allenamento costante che siamo chiamati a fare! Del resto il nostro Dio non è un Dio fedele part time, su appuntamento, a capriccio, ma SEMPRE!

 

3. Dio è in mezzo a voi!    L’austera figura del Battista invita alla conversione e ad un battesimo di penitenza quanti vanno da lui e ammonisce: “In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete!”  Gesù è già in mezzo a noi, alle nostre comunità, nelle nostre famiglie, nei nostri gruppi… Occorre avere gli occhi capaci di scoprirlo, il cuore in grado di accorgersene, perché “l’essenziale è invisibile agli occhi!”

Penso a qualche famiglia che attende un bimbo o che è  nella gioia per un nuovo arrivato: che Natale eccezionale! Penso alle coppie che festeggeranno il loro primo Natale come sposi! Penso a chi sta vivendo il fascino dell’innamoramento!

Penso a chi sente il vuoto per la morte di persone care che l’anno scorso erano lì a far festa insieme! Penso a chi ha visto in quest’anno consumarsi una separazione, un tradimento, la fine di un amore sognato….!  Penso a chi è inchiodato in un letto! Penso a chi ha perso la pace del cuore! Penso a chi vive lo stato d’animo del fallito! ……………  A tutti costoro e ad altri ancora vorrei dire: “Dio è vicino a te! Dio è con te!” e per questo prego con tutto il cuore e li abbraccio. Sì, perché Dio viene ad abbracciarci, non a stare con noi come una statuina del presepe! 

L’augurio di sentire e di gustare questo abbraccio … benedicente!

 

don Gianni Ghiglione

Versione app: 3.26.4 (097816f)