Queste le parole che Giovanni Paolo II aveva scelto per la preghiera mariana di San Pietro, nelle ultime ore di agonia. Il testo del Regina Coeli - letto a San Pietro dall'arcivescovo argentino Leonardo Sandri che ha detto: 'lo faccio con tanto onore e con tanta nostalgia'.
del 03 aprile 2005
«Carissimi Fratelli e Sorelle! Risuona anche oggi il gioioso Alleluja della Pasqua. L'odierna pagina del Vangelo di Giovanni sottolinea che il Risorto, la sera di quel giorno, apparve agli Apostoli e mostrò loro le mani e il costato, cioè i segni della dolorosa passione impressi in modo indelebile sul suo corpo anche dopo la risurrezione. Quelle piaghe gloriose, che otto giorni dopo fece toccare all'incredulo Tommaso, rivelano la misericordia di Dio, che ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito.
 
Questo mistero di amore sta al centro dell'odierna liturgia della Domenica in Albis, dedicata al culto della Divina Misericordia.
 
All'umanità, che talora sembra smarrita e dominata dal potere del male, dell'egoismo e della paura, il Signore risorto offre in dono il suo amore che perdona, riconcilia e riapre l'animo alla speranza. È amore che converte i cuori e dona la pace. Quanto bisogno ha il mondo di comprendere e di accogliere la Divina Misericordia!
 
Signore che con la tua more e risurrezione riveli l'amore del Padre, noi crediamo in Te e con fiducia ripetiamo quest'oggi: Gesù, confido in Te, abbi misericordia di noi e del mondo intero. 
 
La solennitá liturgica dell'Annunciazione che celebreremo domani ci spinge a contemplare con gli occhi di Maria l'immenso mistero di questo amore misericordioso che scaturisce dal Cuore di Cristo. Aiutati da Lei possiamo comprendere il senso vero della gioia pasquale, che si fonda su questa certezza: colui che la Vergine ha portato nel suo grembo, che ha patito ed è morto per noi, è veramente risorto. Alleluia!».
papa Giovanni Paolo II
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