del 12 maggio 2005
L11 Al direttore della casa di Mornese don G.B. Lemoyne
Mornese, 24 dicembre 1877Viva Ges√π Bambino!
IlMio Rev.do e buon Padre,1
1. Permetta che ai tanti auguri che ella riceve in questi sì bei giorni, io unisca anche i miei, mal espressi ma sinceri e fatti proprio con tutto il cuore. Le auguro che, coll'aiuto del Signore, faccia di tutte le Figlie di Maria Ausiliatrice, presenti e future, tante Sante, e dopo averne santificate parecchie migliaia, le vada a dirigere lassù in Paradiso. Certo dovrà faticar molto, ma il buon Gesù la consolerà, le darà forza, ogni giorno io lo prego per ottener questa grazia, ed in questa notte, domani voglio supplicarlo tanto che mi esaudirà, benedicendo Lei, o mio buon Padre, concedendole tutti quegli aiuti che abbisogna.
2. Da parte mia le prometto, con l'aiuto del buon Gesù, di fare tutto il possibile per aiutarlo e alleggerirle la fatica. Lei, o Rev. Padre, non mi risparmi in nulla, mi adoperi come crede, mi avverta senza nessun riguardo, insomma mi tratti come un Padre tratta la sua figlia primogenita.2 Ciò che più di tutto le raccomando si è di pregare per me, ne ho tanto bisogno!... Se io darò sempre buon esempio alle mie sorelle, le cose andran sempre bene, se io amerò Gesù con tutto il cuore saprò anche farlo amare dalle altre; preghi dunque tanto Gesù Bambino per me, specialmente in questa notte fortunata, gli dica una di quelle paroline che ottengono tutto.
3. Vorrei dirle ancora tante cose, ma che vuole? il cuore è pieno, ma le mani non sanno scriverle.3 Lei che è tanto buon Padre, interpreti tutto, ed accetti i miei auguri. Abbia la bontà di darmi la sua paterna benedizione, mentre baciandole con rispetto la sacra mano, oso dirmi
Di Lei Rev.do buon Padre
Umilis.ma figlia in G.[es√π]
la povera suor Maria Mazzarello
1 Don Giovanni Battista Lemoyne (1839-1916) era giunto a Mornese, in qualità di direttore spirituale, il 25 ottobre 1877 in sostituzione di don Costamagna partito per le missioni. Fu direttore delle FMA anche a Nizza Monferrato fino al 1883. In seguito don Bosco lo richiamò a Torino come segretario del consiglio superiore e redattore del Bollettino salesiano. Fino alla morte si occupò a tempo pieno a raccogliere, ordinare e tramandare le «memorie» del Fondatore.
2 L'espressione è indice non soltanto di un equilibrato senso di dipendenza filiale, ma anche della consapevolezza della sua responsabilità formativa e del suo sincero impegno di conversione.
3 Si può dunque dedurre che la lettera sia autografa, tanto più che venne trascritta dal Maccono durante la revisione della seconda edizione della biografia di madre Mazzarello con una postilla: «Questa lettera è tutta scritta da madre Mazzarello» (cf la ristampa postuma: MACCONO, Santa Maria D. Mazzarello I 414). La Cronistoria dattilo- scritta inedita dell'Istituto la riporta con una nota a piè pagina: «L'originale si conserva presso l'ASC». Purtroppo non fu possibile reperire e consultare l'autografo presso tale Archivio.
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