Qualcosa di buono nasce dal web, dove libertà, condivisione e gratuità non si fermano nel virtuale, ma si concretizzano in fatti e strumenti, per tutti.
del 03 novembre 2008
Accendo il computer e continuo a pensare a questo articolo. Mi vengono in mente le ore che quotidianamente ci passo davanti: tra lo studio, il lavoro, le mail per tenermi in contatto con amici e per organizzare gli impegni, qualche momento di svago e di gioco e qualche ricerca in internet, il tempo complessivo è davvero tanto! Alcune persone hanno pensato di cogliere questa occasione e di provare a spendere il loro tempo in maniera utile per tutte le persone del mondo.
 
In un primo momento, sono stati principalmente alcuni programmatori a prendersi la briga di realizzare software utilizzabili liberamente da chiunque, secondo un'idea di libertà di contributi e di condivisione del sapere. Attratte da questa bella iniziativa, altre persone non hanno tardato a farsi vicine ai vari progetti con lo stesso entusiasmo e altri contributi: la cura dell'interfaccia, la grafica, le traduzioni nelle varie lingue, la distribuzione, il supporto-aiuto agli utenti, i forum di discussione.
 
Sono molti, infatti, i programmi che utilizziamo ogni giorno per scrivere, navigare in internet, leggere la posta, chattare, tenere i contatti con i nostri amici, fare presentazioni, guardare video o foto, etc... Per ognuno di questi programmi esiste una alternativa gratuita e molto funzionale, spesso migliore di altri programmi più noti ma a volte meno efficaci, più costosi, e utilizzati spesso in maniera illegale. Alcuni di questi programmi opensource sono Openoffice (office suite simile a Microsoft Office), Firefox (per navigare in internet), Thunderbird (per gestire la mail), Pidgin (simile a messenger), Vlc (visualizza qualunque tipo di video)... potrebbe essere davvero molto lunga la lista. Tutti questi possono essere usati, regalati, copiati con la massima libertà, propriamente indicata e definita nelle rispettive licenze.
 
Elemento caratterizzante non è solo il programma in sé, ma anche la possibilità di studiarlo, di capire come è fatto, di dare consigli o magari, se si hanno le competenze, la possibilità di modificarlo o di ridistribuirlo migliorato o adattarlo ad altri sistemi operativi: Windows, Mac o  Linux (che è, tra le altre cose, il capostipite dell'apertura allo studio e allo sviluppo condiviso). È davvero una bella cosa: molte persone attraverso internet condividono il loro tempo e le loro competenze specifiche per contribuire a rendere sempre più piacevoli, utili, sicuri, efficienti e fruibili i programmi a tutti: il web può essere anche esperienza creativa!
 
Non solo il software, infatti, è stato interessato da questo spirito: sono sorte altre esperienze legate al contributo libero di ognuno. Una delle più famose e importanti è Wikipedia, l'enciclopedia libera: liberamente e gratuitamente consultabile da chiunque, spesso è proprio la prima pagina in cui si cerca. Certo, a causa del libero contributo a volte le definizioni e i contenuti possono rischiare di essere banali o non del tutto corretti, in altri casi sono  completi e affidabili: anche i semplici utenti possono portare un contributo segnalando pecche o confermando le definizioni. In questo modo può essere  continuamente aggiornata, controllata e migliorata da molti volontari.
 
Soprattutto nei paesi meno sviluppati, in cui l'accesso alla tecnologia e alle risorse è difficile, questo movimento rappresenta anche una occasione di riscatto e di sviluppo culturale oltre che di condivisione del sapere. Credo che si possa accogliere con simpatia tutto ciò, magari anche andando oltre la bontà dei prodotti e la loro gratuità, riconoscendo ciò che c’è di più bello è importante e che può magari diventare una scelta  personale: costruire condividendo e riconoscendo la bellezza del contributo di ognuno. Buon lavoro!
 
 
Per approfondire:
 
 
p.s.: naturalmente, questo articolo è stato scritto con un software libero... notate la differenza?
 
Luca Magarotto
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