Proprio vero che quando non si crede più in Qualcuno si finisce per credere a qualunque cosa...
del 08 maggio 2007
A volte le grandi notizie non fanno chiasso, mentre certe bufale conquistano il pubblico con molto strepito. Preceduto da un ampio battage mediatico, sviluppatosi soprattutto sulla Rete, qualche settimana fa è andato in onda su Discovery Channel (www.discoverychannel.com) un film-documentario molto discusso. Soggetto del film? La tomba perduta di Gesù. Uno scoop storico e archeologico che da solo vorrebbe mettere la parola fine a duemila anni di cristianesimo: perché quella tomba conterrebbe i resti mortali di Gesù, per non parlare della presunta moglie Maria, del presunto figlioletto Giuda (!) e altri 'parenti'. Insomma, la prova definitiva che la storia umana di Gesù di Nazareth racchiude tutto: niente resurrezione, niente buona notizia...
 
I fatti: verso il 1980 alcuni scavi a Gerusalemme riportano alla luce una necropoli del I secolo. Su alcune tombe, dopo anni di lenta decifrazione, vengono letti i nomi dei defunti: Jeshoua, Maria, Joseph, Giuda: che sono tra i 6 nomi più comuni nella comunità ebraica dell’epoca. Niente di eccezionale quindi: il direttore del Museo di studi biblici francescani, padre Michele Piccirillo (www.custodia.org), potrebbe mostrarci altre lapidi con nomi simili e della stessa epoca. Eppure, dopo anni di silenzio, da queste ricerche è nato un libro e un documentario, realizzato dal regista James Cameron e dal giornalista israelo-canadese Simcha Jacobovici, incuranti dello scetticismo dello stesso archeologo che ha effettuato gli scavi e che ha bollato come ridicola la tesi sostenuta dai documentaristi. Tanto vale esagerare: la loro ipotesi è ardita e puntellata da indagini statistiche e analisi del Dna che, a loro dire, tolgono ogni dubbio.
 
Il sito preparato per il lancio mediatico – www.jesusfamilytomb.com – non alimenta dubbi: propone certezze con filmati, interviste e dichiarazioni dello staff, approfondimenti dall’apparente serietà. Ma basta cliccare su alcuni rimandi per catapultarsi in siti di visionari che danno per certo il ritorno di Giovanni Paolo II come ultimo Papa e l’imminente fine del mondo (basandosi su calcoli che prendono spunto dai 7 colli di Roma!). E se si visitano i dossier storici sulla figura di Gesù si finisce immancabilmente su pagine fondamentaliste che spacciano per scoop dell’ultima ora certezze che si insegnano da anni al catechismo!
 
Proprio vero che quando non si crede pi√π in Qualcuno si finisce per credere a qualunque cosa. Per non cadere in queste trappole basterebbe lasciare la parola agli esperti francescani della Custodia di Terra Santa, dove sono presenti notizie ben pi√π realistiche e provate (www.terrasanta.net). Gli strumenti e le notizie sono a portata di tutti, anche se troppo spesso, per pigrizia, la ricerca finisce sul primo link. Pi√π che puntare il dito sugli strumenti che ci trasmettono materiali scadenti, occorre lavorare alla formazione di quel dito che li manovra.
Giorgio Banaudi
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