La Divina Eucaristia..perchè tu non rimanessi solo

Quando l'afflizione ci coglie, il dolore fisico o morale ci colpisce, quando persone che ci sono care soffrono o forse ci vengono strappate... Oh! Se ci fosse Gesù! Se potessimo inginocchiarci ai suoi piedi, ottenere la grazia o almeno sentire una sua parola di conforto... Se potessimo dirgli: “Signore, guarda il mio povero cuore, guarda l'amarezza che lo riempie... Signore, vieni in mio aiuto...”.

La Divina Eucaristia..perchè tu non rimanessi solo

da Teologo Borèl

del 16 maggio 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 

          Qualche volta, leggendo il Santo Vangelo o udendo parlare di Gesù, della sua infinita bontà, dei miracoli da Lui compiuti, del fascino che emanava dalla sua divina Persona, abbiamo forse invidiato gli ebrei suoi contemporanei: essi hanno visto Gesù, udito la sua parola, subito l’incanto della sua Presenza, assistito ai suoi miracoli: abbiamo forse invidiato quelle persone che, oppresse da molteplici mali, si sono recate da Lui, desiderose d’esserne liberate e con dolce violenza hanno strappato al suo Cuore tanto compassionevole la desiderata grazia.

          Quando l’afflizione ci coglie, il dolore fisico o morale ci colpisce, quando persone che ci sono care soffrono o forse ci vengono strappate... Oh! Se ci fosse Gesù... Se potessimo inginocchiarci ai suoi piedi, ottenere la grazia o almeno sentire una sua parola di conforto... Se potessimo dirgli: “Signore, guarda il mio povero cuore, guarda l’amarezza che lo riempie... Signore, vieni in mio aiuto...”.

          Quando ci sentiamo oppressi dalla nostra debolezza e i nostri sforzi ci sembrano inutili, quando la povera nostra anima si dibatte tra difficoltà apparentemente insolubili... O Gesù, Santità infinita, Tu solo la puoi aiutare. Una tua parola basterebbe, una di quelle parole che sanavano i cuori più esulcerati. O Gesù, perché non potremo anche noi venire da te, attingere all’amorosissimo tuo Cuore quanto ci è necessario?

          O Gesù adorato, Tu conoscevi i nostri desideri e li hai prevenuti; conoscevi i nostri bisogni e vi hai provveduto meravigliosamente, con una liberalità, con una condiscendenza divina. Hai voluto essere il nostro compagno in questa valle di lacrime, in questa terra d’esilio, hai voluto essere sempre con noi, perché noi abbiamo bisogno di te; hai voluto mettere a nostra disposizione non solo le tue grazie, ma te stesso sorgente di ogni grazia.

          Anima che leggi, tu lo sai: proprio quando gli uomini con il più enorme dei delitti si proponevano di sbarazzarsi di Gesù, togliendolo per sempre dal mondo; proprio quando si disponevano a colpirlo coi più atroci supplizi, ad infliggergli le più tremende umiliazioni, la morte più straziante, proprio allora Gesù, che tutto conosceva, realizzò il suo sogno di darsi interamente a tutti, a ciascuno e per sempre; realizzò il sogno di darsi a te!

          Tu allora non esistevi, ma Gesù con la sua scienza divina già ti vedeva, già penetrava il tuo cuore, l’anima tua. Vedeva in quanti pericoli ti saresti trovata, quante lotte avresti dovuto subire, a quante insidie sarebbe stata esposta la Vita soprannaturale che è in te; vedeva quanto tu avevi bisogno di Lui per fortificarti, per difendere e irrobustire questa Vita divina. Gesù vedeva le tue lotte, le tue amarezze, i tuoi sconforti, vedeva le tue angosce. Nel suo immenso amore, volle restare su questa terra per essere il tuo compagno, il tuo sostegno, il tuo conforto, il tuo rifugio!

          Nell’Eucaristia, è vero, Egli è nascosto, velato, nulla lo rivela ai sensi; la sua presenza è misteriosa, tale da mettere a prova la tua fede. Ma pure è presente: tu lo sai. Tu puoi andare da Lui sempre, con maggior facilità dei suoi contemporanei; puoi prostrarti dinanzi a Lui, aprirgli il tuo cuore, dare sfogo alla tua amarezza, mostrargli i tuoi dolori, esporgli i tuoi dubbi, le tue incertezze, domandargli la luce, la forza, il conforto, la pazienza che ti è necessaria.

          Egli ti accoglie sempre con la stessa infinita bontà, con la stessa infinita compassione con cui accoglieva durante la sua vita mortale i sofferenti, i tormentati dai dolori fisici o morali, i peccatori desiderosi di ravvedersi. È vero tu non udrai la sua voce, ma se vai da Lui con fede viva, con grande confidenza; se vai da Lui con desiderio ardente ch’Egli ti sostenga, t’aiuti, la tua speranza non sarà delusa.

          Va’ dunque da Gesù: Egli è il grande Consolatore, è Colui che solo ti può consolare perché conosce appieno i tuoi dolori, i tuoi affanni.

          Va’ da Lui quando le difficoltà ti premono e le tue forze si mostrano così meschine: Egli è la Fonte di ogni forza, di ogni energia; è la Fonte inesausta d’ogni cosa buona, di ogni dono perfetto.

          Va’ da Lui e attingi quanto ti è necessario, e se anche non ti trovi in necessità, se non gemi sotto la stretta del dolore, va’ ugualmente da Lui, vacci spesso. Ove troverai un amico più fedele?

Va’ da Gesù ed Egli t’insegnerà come si ama, t’insegnerà come lo devi amare.

Padre Paolo Provera

http://www.settimanaleppio.it

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