La figura di Maria nel catechismo della Chiesa Cattolica

Il ruolo di Maria verso la Chiesa è inseparabile dalla sua unione a Cristo e da essa direttamente deriva. «Questa unione della Madre col Figlio nell'opera della Redenzione si manifesta dal momento della concezione verginale di Cristo fino alla morte di lui». Essa viene particolarmente manifestata nell'ora della sua Passione...

La figura di Maria nel catechismo della Chiesa Cattolica

da Teologo Borèl

del 28 maggio 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 

Paragrafo 6 MARIA: MADRE DI CRISTO, MADRE DELLA CHIESA

          963 Dopo aver parlato del ruolo della Vergine Maria nel Mistero di Cristo e dello Spirito, è ora opportuno considerare il suo posto nel Mistero della Chiesa. «Infatti la Vergine Maria.., e riconosciuta e onorata come la vera Madre di Dio e del Redentore. . . Insieme però... e veramente “Madre delle membra” [di Cristo]... perché ha cooperato con la sua carità alla nascita dei fedeli nella Chiesa, i quali di quel Capo sono le membra», «...Maria Madre di Cristo, Madre della Chiesa»

I. La maternità di Maria verso la Chiesa. Interamente unita al Figlio suo.

          964 Il ruolo di Maria verso la Chiesa è inseparabile dalla sua unione a Cristo e da essa direttamente deriva. «Questa unione della Madre col Figlio nell’opera della Redenzione si manifesta dal momento della concezione verginale di Cristo fino alla morte di lui». Essa viene particolarmente manifestata nell’ora della sua Passione: la beata Vergine ha avanzato nel cammino della fede e ha conservato fedelmente la sua unione col Figlio sino alla croce, dove, non senza un disegno divino, se ne stette ritta, soffrì profondamente con suo Figlio unigenito e si associò con animo materno al sacrificio di lui, amorosamente consenziente all’immolazione della vittima da lei generata; e finalmente, dallo stesso Cristo Gesù morente in croce fu data come madre al discepolo con queste parole: «Donna, ecco il tuo figlio» (Gv 19, 26).

          965 Dopo l’Ascensione del suo Figlio, Maria «con le sue preghiere aiutò le primizie della Chiesa». Riunita con gli Apostoli e alcune donne, «anche Maria implorava con le sue preghiere il dono dello Spirito, che l’aveva già presa sotto la sua ombra nell’Annunciazione».

          966 «Infine, l’immacolata Vergine, preservata immune da ogni macchia di colpa originale, finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria col suo corpo e con la sua anima, e dal Signore esaltata come la Regina dell’universo. perché fosse più pienamente conformata al Figlio suo, il Signore dei dominanti, il vincitore del peccato e della morte». L’Assunzione della Santa Vergine è una singolare partecipazione alla Risurrezione del suo Figlio e un’anticipazione della risurrezione degli altri cristiani. Nella tua maternità hai conservato la verginità, nella sua dormizione non hai abbandonato il mondo, o Madre di Dio; hai raggiunto la sorgente della Vita, tu che hai concepito il Dio vivente e che con le tue preghiere libererai le nostre anime dalla morte.

Ella è nostra Madre nell’ordine della grazia

          967 Per la sua piena adesione alla volontà del Padre, all’opera redentrice del suo Figlio, ad ogni mozione dello Spirito Santo, la Vergine Maria è il modello della fede e della carità per la Chiesa. «Per questo è riconosciuta quale sovreminente e del tutto singolare membro della Chiesa» «ed è la figura [“typus”] della Chiesa».

          968 Ma il suo ruolo in rapporto alla Chiesa e a tutta l’umanità va ancora più lontano. «Ella ha cooperato in modo tutto speciale all’opera del Salvatore, con l’obbedienza, la fede, la speranza e l’ardente carità per restaurare la vita soprannaturale delle anime. Per questo è stata Per noi la Madre nell’ordine della grazia».

          969 «Questa maternità di Maria: nell’economia della grazia perdura senza soste dal momento del consenso prestato nella fede al tempo dell’Annunciazione, e mantenuto senza esitazioni sotto la croce, fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti. Difatti, assunta in cielo ella non ha deposto questa missione di salvezza, ma con la sua molteplice intercessione continua ad ottenerci i doni della salvezza eterna. . . Per questo la beata Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di avvocata, ausiliatrice, soccorritrice, mediatrice».

          970 «La funzione materna di Maria verso gli uomini in nessun modo oscura o diminuisce» l’«unica mediazione di Cristo, ma ne mostra l’efficacia. Infatti ogni salutare influsso della beata Vergine. . . sgorga dalla sovrabbondanza dei meriti di Cristo, si fonda sulla mediazione di lui, da essa assolutamente dipende e attinge tutta la sua efficacia»«Nessuna creatura infatti può mai essere paragonata col Verbo incarnato e Redentore; ma come il sacerdozio di Cristo è in vari modi partecipato dai sacri ministri e dal Popolo fedele, e come l’unica bontà di Dio è realmente diffusa in vari modi nelle creature, così anche l’unica mediazione del Redentore non esclude, ma suscita nelle creature una varia cooperazione partecipata dall’unica fonte».

II. Il culto della Santa Vergine

          971 «Tutte le generazioni mi chiameranno beata» ( Lc 1, 48). «La pietà della Chiesa verso la Santa Vergine è elemento intrinseco del culto cristiano”. La Santa Vergine «viene dalla Chiesa giustamente onorata con un culto speciale. In verità dai tempi più antichi la beata Vergine è venerata col titolo di “Madre di Dio”, sotto il cui presidio i fedeli, pregandola, si rifugiano in tutti i loro pericoli e le loro necessità... Questo culto..., sebbene del tutto singolare, differisce essenzialmente dal culto di adorazione, prestato al Verbo incarnato come al Padre e allo Spirito Santo, e particolarmente lo promuove» esso trova la sua espressione nelle feste liturgiche dedicate alla Madre di Dio e nella preghiera mariana come il santo Rosario, «compendio di tutto quanto il Vangelo».

III. Maria - Icona escatologica della Chiesa

          972 Dopo aver parlato della Chiesa, della sua origine, della sua missione e del suo destino, non sapremmo concludere meglio che volgendo lo sguardo verso Maria per contemplare in lei ciò che la Chiesa è nel suo Mistero, nel suo «pellegrinaggio della fede», e quello che sarà nella patria al termine del suo cammino, dove l’attende, nella «gloria della Santissima e indi indivisibile Trinità», «nella comunione di tutti i santi» colei che la Chiesa venera come la Madre del suo Signore e come sua propria Madre: la Madre di Gesù, come in cielo, glorificata ormai nel corpo e nell’anima, è l’immagine e la primizia della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell’età futura, così sulla terra brilla come un segno di sicura speranza e di consolazione per il popolo di Dio in cammino.

IN SINTESI

          973 Pronunziando il «fiat» dell’Annunciazione e dando il suo consenso al Mistero dell’incarnazione, Maria già collabora a tutta l’opera che il Figlio suo deve compiere. Ella è Madre dovunque egli è Salvatore e Capo del Corpo Mistico.

          974 La Santissima Vergine Maria, dopo aver terminato il corso della sua vita terrena, fu elevata, corpo e anima, alla gloria del cielo, dove già partecipa alla gloria della Risurrezione del suo Figlio, anticipando la risurrezione di tutte le membra del suo Corpo.

          975 «Noi crediamo che la Santissima Madre di Dio, nuova Eva, Madre della Chiesa, continua in cielo il suo ruolo materno verso le membra di Cristo».

 

PREGHIERA:

A te ci rivolgiamo, Madre della Chiesa,che hai accolto con disponibilità la chiamata di Dio.Fà che molti uomini e donnesappiano percepire ancora oggi la voce invitante del tuo Figlio 'Seguimi!'.Fa che trovino il coraggio di lasciare le loro famiglie,le loro occupazioni, le loro speranze terrenee seguano Cristo sulla via da lui tracciata.Stendi la tua mano materna sui Missionari sparsi in tutto il mondo,sui religiosi e le religiose che assistono gli anziani, i malati, gli impediti, gli orfani;su quanti sono impegnati nell'insegnamento, sui membri degli istituti secolari,fermenti silenziosi di opere buone;su coloro che nella clausura vivono di fede e di amoree impetrano la salvezza del mondo. Amen.

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