La finestra di fronte

'Sono gocce di memoria' canta Giorgia nella canzone finale. Ed è proprio di questo che tratta il nuovo film di Ferzan Ozpetek: memoria e famiglia, via quotidiana e sogni.Giovanna (Mezzogiorno) e Filippo, trentenni sposati da nove anni e con due figli, ospitano a casa loro un anziano signore (Girotti) che vaga per Roma in preda ad amnesia. Giovanna, dapprima ostile, poi si affeziona e cerca di scoprire chi sia. Grazie alle sue ricerche ha la possibilità di conoscere Lorenzo (Bova), il suo dirimpettaio, che ogni notte spia dalla finestra (continua...)

La finestra di fronte

da Quaderni Cannibali

del 19 gennaio 2003

 Ozpetek racconta ancora una volta la storia di persone comuni alle prese con una quotidiana infelicità. Giovanna fa un mestiere che non le piace solo per fare quadrare il bilancio familiare e si dedica quasi per hobby a quello che le sarebbe piaciuto fare. I suoi sogni non si sono avverati e lei sente di essere schiacciata dai troppi problemi, con due figli piccoli e un marito che la ama ma che  è totalmente inaffidabile e non si accorge neppure dalla sua insofferenza e inquietudine, delegando il ruolo di confidente e di vero appoggio all'amica Eminè. I protagonisti vivono chiusi in un mondo fatto di quotidianità ormai non più stimolante. Se questo per Filippo va bene, Giovanna, invece, non lo accetta e cerca fuori quello che non trova in casa spiando l'inquilino della finestra di fronte. Lorenzo rappresenta per lei il mistero, ma anche lui è oppresso dalla solitudine a dal desiderio per Giovanna che anche lui spia di nascosto. La loro è un attrazione tra anime che si sentono sole e che cercano nella quotidianità dell'altro lo stimolo che nella loro non trovano.

 L'arrivo dell'anziano signore spezza questa routine. Anche la storia di quest'uomo, legata ad un passato tragico, è segnata dalla solitudine ma se la sua vita ormai non può più cambiare, Giovanna si accorge che per lei non è troppo tardi e quando dovrà scegliere, lo farà guardando il suo appartamento dalla finestra di Lorenzo. Da qui vedrà, con distacco e razionalità, la vita che ha avuto fino a quel momento, provando ad immaginare quello che potrebbe avere e che potrebbe forse essere migliore. La sua decisione, comunque non facile e indolore, sarà così almeno pienamente cosciente.

 Il film ha dei punti deboli: il personaggio di Giovanna è troppo presente, è stato trattato in modo superficiale il rapporto tra lei e l'anziano e non è stato mostrato appieno il travaglio e la lacerazione che provoca una scelta importante quale quella che la protagonista deve prendere.

 Mezzogiorno, per quanto un po’ spaesata nei panni di una madre con bambini così grandi, è intensa, grintosa e sofferta, mentre Bova è un impacciato impiegato di banca a cui si presenta insperata la possibilità di stare vicino alla donna che ama. Una menzione particolare va a Massimo Girotti, morto subito dopo le riprese e a cui il film è dedicato. Spaesato, inconsapevole e tenero quando il suo personaggio subisce i vuoti di memoria, diventa un uomo pienamente consapevole delle laceranti decisioni che ha dovuto prendere e che hanno segnato non solo la sua vita ma quella di molte altre persone. Girotti ha saputo mostrare con maestria un personaggio che provoca tenerezza e rispetto nello stesso tempo.

 Ozpetek è un regista interessato alla vita comune e per questo vicino alla gente. I suoi film presentano sempre delle problematiche che lacerano lo spettatore ponendo delle scelte morali non da poco. Non c'è mai 'la' soluzione, ma 'una' soluzione con cui si è liberi di sentirsi più o meno d'accordo. Non si danno o si cercano risposte o sentenze. Si lascia libertà di scelta e interpretazione: ognuno decida per sé. Questo è il massimo pregio dei suoi film.

Francesca Pascuttini

http://www.lafinestradifronte.com

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