Una eccellenza del Veneto dal futuro incerto. Il sistema della Formazione Professionale dei giovani in Veneto è un'eccellenza nel territorio nazionale. La nostra Regione, da sempre ha con lungimiranza investito in questo ambito e i frutti non si sono fatti attendere. Ma in che cosa si concretizza questa eccellenza?
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COMUNICATO STAMPA 
Il sistema della Formazione Professionale dei giovani in Veneto è un’eccellenza nel territorio nazionale. La nostra Regione, da sempre ha con lungimiranza investito in questo ambito e i frutti non si sono fatti attendere.
Ma in che cosa si concretizza questa eccellenza?
          1. Nessuno a casa! Se fra gli obiettivi più alti che si è posta la Comunità Europea per il bene collettivo dei suoi cittadini vi è quello del contrasto alla dispersione scolastica, ovvero la possibilità concreta che tutti i giovani acquisiscano le competenze fondamentali per affrontare il mondo del lavoro con un patrimonio culturale che garantisca l’accesso alla formazione permanente, la nostra Regione ben può fregiarsi di questa eccellenza. Oggi nella nostra Regione il tasso di dispersione si attesta ad un “lusinghiero” 11 % contro il 19% del livello paese Italia, raggiungendo gli obiettivi previsti dalla strategia di Lisbona: è dimostrato che questi risultati si ottengono in presenza di un efficiente Sistema di Formazione Professionale Iniziale. Per questo con il recente comunicato di Bruges la Commissione  ha rivalutato la prima formazione, tanto che si prefigura che nella prossima programmazione venga inserita come elegibile al finanziamento.
Nel corrente anno, 2011-2012, il 12,7% dei ragazzi si è iscritto al primo anno della Formazione Professionale.
          2. Tutti al lavoro! In un mondo di spread il sistema della Formazione Professionale performa molto bene. Ad un anno dalla fine del percorso oltre il 70% degli studenti è occupato, e  oltre il 77% di questi con coerenza, contro un 37,1% di occupati tra i diplomati (dati Forma Veneto 2010 ed Alma Diploma anno  2009). Ancora, un esercito di nostri cittadini che lavora, paga le imposte, innova e soprattutto fa impresa
          3. Qualità e Risparmio! Il sistema della Formazione Professionale del Veneto è oggi un riferimento per il livello della qualità formativa che riesce ad esprimere. Si progetta e si realizza l’attività per competenze anticipando così anche il mondo produttivo e allineandosi con i migliori sistemi equivalenti europei.. Il tutto ad un costo che non pesa troppo nei bilanci regionali, meno del 1% (0,67% del bilancio). 
          Sono questi i contenuti espressi il 5 dicembre alla sesta Commissione Consigliare e il 6 dicembre all’Assessore Regionale Elena Donazzan da FORMA VENETO, associazione degli enti di ispirazione cristiana da sempre impegnati su questo fronte, e dalle Organizzazioni Sindacali (FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS CONFSALS GILDA UNAMS)  che in particolare hanno auspicato che si possa addivenire entro il 2012 alla stesura della legge regionale per l’Istruzione e la Formazione Professionale. Questo permetterebbe di poter superare in maniera strutturale l’attuale momento di crisi che sta mettendo in serie difficoltà economiche e finanziarie gli Enti che operano nella Formazione Professionale , in quanto il parametro è il più basso d’Italia e non copre i costi di gestione e i ritardi dei finanziamenti rischiano di provocare un “default” degli Enti.
Il fatto che fossero presenti congiuntamente le organizzazioni sindacali e gli enti del sistema è un forte segnale che la Regione bene ha fatto a cogliere  perché diversamente chi forma questi profili richiesti dalle aziende? E dove andrebbero i 18000 allievi della Formazione??
          Pertanto, o la Regione Veneto riconosce che gli Enti di Formazione svolgono un servizio pubblico essenziale, oppure deve scegliere di dismettere il servizio, non si può morire di consunzione: disponibili tuttavia a gestire la razionalizzazione del servizio. 
Ma cosa si chiede? 
1. Una nuova legge regionale che dia la giusta dignità istituzionale alla formazione dei giovani,  già peraltro riconosciuta dalla legge nazionale sull’assolvimento dell’obbligo formativo;
2. Una certezza delle risorse economiche degne del livello qualitativo erogato e un piano strategico temporale di almeno un triennio a partire dal bilancio 2012. In un futuro di tagli certi si è sottolineato che tale sistema già soffre del parametro più basso d’Italia, 4,40 euro per allievo e che tale parametro non copre i costi effettivi che da tempo sono posti a carico dei singoli Enti di Formazione.
3. Una maggior puntuale erogazione dei pagamento delle attività svolte e che tali costi non gravino sui soggetti erogatori già in crisi per il basso ammontare del parametro. Il continuo ritardo dei pagamenti regionali ha comportato e comporta per il sistema della formazione professionale un aumento vertiginoso dei costi per interessi che non sono comunque riconosciuti e il cui onere resta pertanto a carico degli Enti di formazione. Ricordiamo che tali enti sono giuridicamente soggetti no profit. Si parla di circa 2 milioni di euro all’anno!
Gli Enti hanno presentato e proposto alla Regione un’iniziativa per affermare il Federalismo Formativo per un perequazione delle risorse ripartite tra le varie Regioni e si sono impegnati a sostenere tale iniziativa ai vari livelli Istituzionali attraverso Forma Nazionale. Inoltre ritengono necessario che  il cofinanziamento del Fondo Sociale esca dal vincolo del patto di stabilità, cosa che i recenti provvedimenti del governo Monti in parte prevedono. 
In sintesi, si chiede oggi alla Regione del Veneto di effettuare per la Formazione Professionale una scelta politica. Una scelta di coraggio politico, ancora pi√π forte e chiara, per le 20.000 famiglie che ogni anno usufruiscono di questo servizio collettivo e pubblico essenziale per la nostra regione. Diversamente questo sistema non ha un futuro.
Mestre 6 Dicembre 2011 
FORMA VENETO
dott. A, Ziglio
Cinzia Gobbo
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