La faccenda nasce dalle ore di educazione sessuale a scuola. Ci sono discussioni e polemiche, alcuni ragazzi vogliono raccontare cosa è veramente successo in classe, lo scrivono in un articolo per il giornalino della scuola, che però viene censurato...
del 03 giugno 2006
Nella I A del Liceo Classico di Lugo di Romagna ci sono ragazzi in gamba, che stanno dando una lezione a tutti noi. Difficile riassumere senza banalizzare. La faccenda nasce dalle ore di educazione sessuale a scuola. Ci sono discussioni e polemiche, alcuni ragazzi vogliono raccontare cosa è veramente successo in classe, lo scrivono in un articolo per il giornalino della scuola, che però viene censurato. Allora i ragazzi ne fanno un volantino e ne distribuiscono 1000 copie davanti alla scuola.
 
 
Il seguente articolo è stato spedito durante le vacanze di Pasqua al giornalino scolastico “Vox Lycei” in risposta ai due articoli accusatori scritti da gente che non era direttamente coinvolta nelle ore di educazione sessuale della classe IA del liceo classico. I redattori di “Vox Lycei” hanno censurato il nostro articolo, dopo averci promesso di pubblicarlo. Ieri abbiamo infatti scoperto con un certo sdegno che non solo non è stato pubblicato, ma che il caporedattore ha avuto addirittura la faccia tosta di farci una bella lezione sulla “Libertà di Espressione”:
“(…) Per questo è necessario comprendere che la nostra Libertà, di cui il mondo Occidentale fa un vanto, nasce innanzitutto da quella d’Espressione. Il libero pensiero, la libera parola (…) devono essere alla base dell’idea non solo di Stato, ma di dignità di ognuno di noi. Voltaire scrisse: “Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita purché tu possa dirlo”. Cosa nobilita l’uomo più di un pensiero di questo genere?”
Come scrive sempre il caporedattore , quando non c’è la Libertà di Parola crolla la Democrazia.
“È successo con il MinCulPop di Mussolini.
È successo con Stalin e Hitler e Fidel Castro.
È accaduto con ogni altro regime che ha cercato di tappare la bocca alle persone.”
È accaduto anche al liceo di Lugo.
 
 
La verità sui fatti del liceo classico: parlano dei testimoni
 
In molti ne hanno parlato. Giornalisti, classi non coinvolte, professori aspiranti sessuologi, redattrici in erba. La parola vada ora a chi in IA era effettivamente presente alla discussione sui diversi temi controversi di educazione sessuale nell’ambito del corso organizzato dal consultorio del distretto di Lugo. Pur rispettando chi ha scritto l’articolo sul Resto del Carlino, va detto che la realtà è leggermente più complessa.
Quando il primo giorno di lezione si è trattato di rispondere alla domanda “Sesso E’…” su bigliettini per il brainstorming, è emersa una concezione del sesso in prevalenza molto profonda e positiva. Il sesso è stato preso per quello che è, l’atto di suprema unione fra un uomo e una donna, l’atto di suprema di conoscenza, la fase finale di un percorso che inizia con l’innamoramento e sancisce la corrispondenza di anime fra due persone. Insomma, un discorso da veri “conservatori”, sin troppo candidi per la loro età. Ma andiamo avanti. Dopo questa felice parentesi, è stato preso in esame il sesso praticato in assenza di amore, quello occasionale, per intenderci. In particolare una compagna di classe ha chiesto di trattare il tema della prostituzione, e qui sono iniziate le magagne.
I due professori sostenevano che per quanto possa essere vergognoso il mercato del sesso, è anche vero che la prostituzione può essere fonte di sollievo per quelle persone sole in cerca di affetto. Immediata la reazione “conservatrice”: no, no, un’ora di amore mercenario non può risolvere i problemi, semmai può solo contribuire ad aumentare la frustrazione di non essere legato alla donna che possiedi, l’angoscia di essere di nuovo solo, il senso di sollievo temporaneo.
A fare chiarezza intervengono i professori con un paragone piuttosto infelice, ossia il sesso come il cibo, se non si placa la fame si muore. Triste. Da qui in avanti la lezione abbandona il campo sessuale per estendersi ad altri campi controversi dell’agire umano; indimenticabile la difesa accanita del prof a favore del suicidio, libera scelta di coloro a cui la vita ha riservato sin troppe sofferenze. Dunque da questa lezione è saltata fuori la solita, triste, attuale concezione dell’uomo, sacrificato in nome della sua libertà individuale elevata all’eccesso. Un uomo solo, isolato nella sua campana di vetro, egoista, incapace di darsi all’altro, sempre vittima delle sue pulsioni, incapace di controllarsi. Il sesso abbassato a puro ed egoistico piacere individuale. Insoddisfacente. Uomo padrone della sua vita, tanto da potersela togliere in qualsiasi momento.
 Veramente educativo. Abbiamo avuto rispetto di quegli insegnanti. Anche quando hanno iniziato ad urlare per far valere in maniera violenta le loro opinioni. Anche quando il frastuono era tale da costringere molti ad uscire dall’aula. Pretendere che tutte le opinioni siano veritiere è irragionevole, la legge naturale scritta nel cuore dell’uomo prevede che l’uomo sia felice solo quando si dona totalmente alla donna e viceversa. Questi sono i fatti.
Passiamo ora all’altro punto caldo della vicenda, ossia il diverbio in materia di contraccezione con l’ostetrica prima (ostetrica, non ginecologa), e con un ginecologo dell’ospedale poi. I temi caldi affrontati questa volta sono stati i contraccettivi, in particolare la famosa spirale, la pillola contraccettiva e la pillola del giorno dopo. Noi ci siamo informati dai nostri genitori, medici, e su testi scientifici per avere un’informazione il più possibile approfondita. L’ostetrica ha incominciato la prima lezione parlando e mostrando dei contraccettivi, ma senza soffermarsi troppo sugli effetti collaterali. Ma come? Li ha perfino un’aspirina…
La spirale è stata descritta come un metodo solamente contraccettivo. Eppure i libri e i medici sostengono che tra i meccanismi d’azione della spirale ci sia l’induzione di una reazione da corpo estraneo che provoca un’infiammazione cronica della mucosa endometriale (cioè del rivestimento interno dell’utero), rendendola inospitale nei confronti di un eventuale embrione pronto ad impiantarsi. Dato che la spirale non interferisce con l’ovulazione è sempre possibile che si verifichi un concepimento seguito da aborto precoce.
L’ostetrica ha sostenuto che la pillola del giorno dopo non è abortiva (mentre il ginecologo ha in seguito ammesso il contrario, anche se minimizzando).
A parte il fatto che se non lo fosse non ci sarebbe motivo di usarla, la pillola del giorno dopo è una vera e propria tecnica abortiva che comporta un’assunzione massiccia di estroprogestinici che, una volta raggiunto il circolo sanguigno, causano un totale sconvolgimento del delicato equilibrio ormonale solitamente preposto a preparare la mucosa uterina ad accogliere l’embrione eventualmente concepito. Accade così che, se è avvenuto il concepimento, l’embrione non riesce ad impiantarsi nell’endometrio sostanzialmente modificato dal farmaco e viene abortito.
In poche parole, la spirale e la pillola del giorno dopo, che piaccia o meno, sono abortive. L’aver negato, od omesso, la facoltà che questi metodi hanno di provocare la morte dell’embrione ci è sembrato estremamente grave. Per i traumi psicologici che inevitabilmente la donna subisce. Per la disinformazione. Per l’assenza di vera libertà di scelta che l’ignoranza comporta. Ma soprattutto perché l’embrione, sin dal concepimento, è un essere umano in atto, completo di Dna ed è tappa prima della vita umana. La legge non può decidere in maniera arbitraria la linea di demarcazione temporale fra “vita” o “non vita” dell’embrione. E’ scientificamente inconsistente. La vita umana è sacra durante tutto il suo percorso, all’interno dell’utero, sia nella salute come nella malattia e nella vecchiaia. Non è possibile che l’uomo si faccia arbitro della vita di persone più deboli.
 
Daniele Emiliani, IA
Maria Giulia Parmiani, IA
Chiara Pavesi, IA
Sara Savioli, IA
Francesca Quaranta, IA
Maria Elena Morsiani, IA
Francesco Martoni, IA
Nicole Versari, IA
Giulia Bacchi, IA
Roberta Lucaccini, IA
…e altri alunni della classe IA
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