Non sapevamo cosa aspettarci quando ci organizzammo per venire a Venezia appositamente per prendere parte alla Su e Zo 2004. Ci era stato riferito in occasioni diverse che era una “passeggiata”, una “marcia” e una “gara”. Quella mattina ci incamminammo di buon ora per arrivare in Piazza in tempo per l'inizio della marcia...
del 16 marzo 2005
 Non sapevamo cosa aspettarci quando ci organizzammo per venire a Venezia appositamente per prendere parte alla Su e Zo 2004. Ci era stato riferito in occasioni diverse che era una “passeggiata”, una “marcia” e una “gara”.
Quella mattina ci incamminammo di buon ora per arrivare in Piazza in tempo per l’inizio della marcia. Era tutto molto tranquillo nelle calli a ridosso di San Marco, non c’era molta gente - ma non appena entrati nella Piazza siamo rimasti incantati da quello che si presentava ai nostri occhi! C’era una folla strepitosa (da dove era arrivata?), migliaia di corridori e podisti, bande, gruppi annunciati da grandi striscioni, gente in costumi tradizionali, bambini in uniforme da scout, famiglie, gruppi di amici che si incontravano - ma, più di ogni altra cosa, c’era un’atmosfera eccitata che anticipava la partenza. E quanti amici del TGS indaffarati ad organizzare l’evento!
Le bande cominciavano a suonare e le bandiere erano issate ai pennoni più alti. La varietà dei vestiti era incredibile: alcuni indossavano quelli che noi potremmo definire “costumi elisabettiani” (ma presumibilmente si trattava di una dinastia diversa in Italia...), i militari vestivano gli abiti da parata, un paio di uomini in costume guidavano una processione e, per non dimenticare che stava per cominciare una gara, alcune persone vestivano abiti sportivi e pantaloncini in lycra molto attillati, più centinaia di persone comuni che vestivano come noi abiti confortevoli da passeggiata.
Dopo un po’ pensammo che fosse una buona idea scoprire dove era stata fissata la partenza - così girammo l’angolo di Palazzo Ducale verso il Bacino di San Marco, e ci stupimmo di vedere un enorme gonfiabile a forma di arco, e in più ci rendemmo conto che c’erano circa 9000 persone davanti a noi! Così partimmo.
Il primo ponte era già intasato poiché mentre tutti cercavano di andare avanti i turisti tentavano di andare nella direzione opposta - e allo stesso tempo alcuni cercavano di rimanere fermi in cima al ponte per fotografare il Ponte dei Sospiri! Ci chiedevamo se esisteva un “numero massimo di persone” (come negli ascensori): come avrebbero potuto immaginare un tal numero di persone su questo ponte quando lo costruirono??
Dopo il primo ponte la folla si diradava e poco dopo avevamo già assunto un buon passo seguendo il tracciato che era ben delineato davanti a noi. Iniziavamo a chiacchierare con altri marciatori - alcuni avevano già partecipato alla marcia in passato, per altri era la prima volta. Tutti erano molto socievoli. Speravamo che qualcuno ci chiedesse da dove venivamo - e poi avremmo potuto rispondere che avevamo intrapreso questo viaggio dall’Inghilterra appositamente per questa occasione!
Camminavamo lungo calli e fondamenta che non avevamo mai visto prima - era interessante vedere quelle parti di Venezia che rimangono generalmente al di fuori dei normali percorsi turistici.
Lungo il tracciato e sui ponti erano posizionati i volontari della marcia che ci indicavano il percorso da seguire: molti erano leader o studenti TGS, così avevamo la scusa per fermarci a salutarli.
Molto presto abbiamo perso il conto dei ponti attraversati, così chiedevamo informazioni al riguardo ai volontari che supervisionavano il percorso, ma le loro risposte sembravano alquanto variabili!
Mentre camminavamo e chiacchieravamo con i nostri amici, ammirando il panorama e godendoci il sole, quasi non ci accorgevamo che il tempo passava e, dopo un paio di brevi soste lungo il percorso per una bibita, avevamo già completato il percorso! Eravamo ormai stremate verso la fine, ma siamo riuscite a correre gli ultimi metri con le braccia in aria, in puro stile olimpionico, come se fossimo le prime a tagliare il nastro dell’arrivo! Abbiamo ricevuto le nostre medaglie, di cui siamo molto orgogliose.
La marcia “with smiles”, con i sorrisi. Quanta gente amichevole, che cerca di parlare Inglese e di capire il nostro patetico Italiano. Quante volte il piacere di incontrare nuovamente vecchi leader e studenti TGS, le nostre guide lungo il percorso - quante maglie aveva Roberta sotto la sua felpa? e quale studente impertinente (un esperto di Shakespeare) ci suggeriva di prendere il percorso breve??
Tutta la giornata è stata estremamente piacevole, tutti erano così gioviali e disponibili, e l’evento così ben organizzato.
Il giorno seguente abbiamo avuto modo di ripassare il “percorso letterario” suggerito, leggere le cronache dei giornali che parlavano della “carica dei novemila”, e trovare un manifesto a ricordo della fantastica giornata.
E speriamo di tornarci ancora...
Jackie Ring, Sally Parrot, collaboratrici TGS Eurogroup a Guildford
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