La musica che gira intorno

La musica rappresenta un'esperienza molto importante per gli adolescenti, permette loro di esprimere molti dei desideri, tensioni, conflitti, problemi che agitano la loro età. E' una forma di cultura molto vicina alla sensibilità giovanile, da cui sono catturati, sovente in maniera poco cosciente e poco critica...

La musica che gira intorno

da Quaderni Cannibali

del 12 ottobre 2005

La musica rappresenta un'esperienza molto importante per gli adolescenti, permette loro di esprimere molti dei desideri, tensioni, conflitti, problemi che agitano la loro età. E' una forma di cultura molto vicina alla sensibilità giovanile, da cui sono catturati, sovente in maniera poco cosciente e poco critica.

Il presente sussidio si pone come obiettivo di aiutare gli educatori a valorizzare la musica, come momento di vita fondamentale per l'adolescente.

 

 

si fa presto a dire... musica

 

TAKE THAT

 

«Ho 15 anni e vi spiego cosa provo per i Take That. Provo un rimescolamento del sangue quando ascolto le loro canzoni e quando vedo un loro video mi si forma un groppo in gola. Provo un misto di orgoglio e di sfida quando esco con la maglietta su cui ci sono i loro visi. Sono poco più di una bambina ma con un rapporto familiare inesistente e la vita mi appare squallida e senza certezze. Ho bisogno di favole e di sogni. I Take That mi danno tutto questo...». (Nicoletta, 15 anni)

 

Band di Manchester diventata molto popolare in questi anni, soprattutto tra le teen-agers. Fanno musica molto orecchiabile e divertente che si iscrive nel filone classico del pop britannico.

 

 

TECHNO

 

«Techno è ballare! E' muoversi sentendo amplificato il battito del mio cuore, il mio... battito animale che mi ricorda che son vivo». (Danilo, 15 anni)

«Techno è sballare! In discoteca posso fare ed essere tutto ciò che voglio, vestirmi come mi pare, esprimermi; è il mio metro quadro di libertà». (Chiara, 16 anni)

«Techno è sbollire! Rabbia, insofferenza, delusioni e frustrazioni si sciolgono in un bagno di sudore...». (Emi, 16 anni)

 

Musica fortemente ritmica, ereditata dalla cosiddetta «musica nera», con un beat molto forte, l'accentuazione del basso e la forte evidenza del suono della cassa della batteria. Ebbe successo nella seconda metà degli anni '70, decretando il boom delle discoteche. Successivamente si è evoluta in dance music. Oggi sono molto richiesti il funky, il rap, la house ed acid music, la techno: queste ultime si rifanno ad altri filoni come l'hard-rock, ma con la costante della manipolazione elettronica. A questi filoni vanno aggiunte le affermazioni occasionali di ritmi afro-cubani e latino-americani (es. lambada, jungle...)

 

E' la musica dove la manipolazione elettronica arriva al massimo: pochi strumenti, un ritmo martellante, incalzante, elettronico, senza melodia. E' il territorio dei d.j.

 

 

POP

 

«Per me la musica è qualcosa di particolare: mi rilassa, mi distende, mi aiuta a riflettere, a fare i compiti, soprattutto algebra e chimica. La mia preferita è la musica pop (Battisti, Baglioni, Masini), ma non mi dispiace il rap. Ogni volta che ascolto una canzone, mi sembra di sentire una musica sempre diversa, a seconda del mio umore, degli stati d'animo. Molti brani, canzoni, mi ricordano momenti importanti della mia vita ed è una cosa stupenda riviverli tutti in quei pochi minuti di ascolto che ti può offrire una canzone». (Lella, 15 anni)

 

Ritmo di derivazione africana, esprime la cultura stradaiola newyorchese e, pi√π in generale, dei neri metropolitani. Esso consiste nel parlare a ritmo velocissimo, su basi strumentali preincise, ricavate spesso dalla manipolazione di altri dischi, ottenuta mediante lo scratching (muovere i piatti del giradischi con le mani, oppure sfregare, tamburellare, bloccare un disco che gira sulla piastra in maniera da ottenere una distorsione del suono). E' il linguaggio dei d.j. di colore, fatto di oscure espressioni idiomatiche, di non-sense o concetti banalissimi, spesso presi in prestito da spot pubblicitari.

 

 

HARD

 

«La musica è la cosa più importante, mi porta all'estasi. Quando sento la musica penso di essere a contatto con il Signore, se esiste veramente. Ho più di 600 dischi, alcuni veramente rari. Il mio genere preferito è l'hard rock. Ho la discografia completa dei Led Zeppelin, dei Deep Purple, Pink Floyd, Dire Straits, AC-DC, Iron Maiden, Guns n' Roses. A prima vista sembrano dure, ma ci son cose dolcissime. C'è una canzone dei Led Zeppelin che è molto dolce, 10 minuti di Paradiso: la sento 3-4 volte al giorno». (Giovanni, 16 anni)

 

Rock duro che privilegia la velocità di esecuzione e gli alti volumi acustici. La voce è sempre urlata, gli acuti si snodano tra blocchi di accordi e suoni distorti. Uso di apparecchiature elettroniche sempre più sofisticate per esprimere il massimo dell'energia di questa musica. Però ci sono anche pezzi molto dolci. Questo tipo di musica, molto spettacolare, ha saputo rispondere bene a certi bisogni inconsci, quasi fisiologici, dell'età adolescenziale, come quello di scaricare tensioni, malesseri o eccessi di energia emotiva.

 

 

DARK

 

«Il mio grande amore per la musica, soprattutto dark e punk, è cominciato alle medie. Leggevo libri, compravo CD-Dischi e continuavo ad amare sempre di più questi generi di musica. Il loro modo di pensare, di andare contro la società, di trasgredirla con lo strano modo di andare vestiti, di tingersi i capelli... Dalle medie avevo cominciato ad andare vestito sempre di nero e a volte mi tingevo i capelli di colori assurdi. Io mi accorgo che essere alternativi sia fuori che dentro è difficile, le persone ti giudicano superficialmente: non sanno che dietro una cresta colorata o ad una persona vestita di nero si nasconde un cuore che ama e molte volte soffre, e... un cervello che pensa! Insomma, un essere umano». (Darkewiteb)

 

=«Spazzatura». Movimento venuto alla luce in Inghilterra verso il 76-77 e diffuso rapidamente in tutto il mondo. Musicalmente: pochi accordi, suonati malamente ed a grande velocità; suoni distorti, volumi altissimi. Il suono sovente degenera nel caos ed il canto si trasforma in una espulsione automatica di frasi in una specie di vomito verbale: è la violenza fatta suono. Nichilismo ossessivo ed esasperato, rifiuta il sistema economico, politico e sociale. Comportamenti dissacranti e provocatori. Nega ed irride tutti i valori della società, lo stato, la religione, la morale... Ideologicamente contiguo all'Anarchia. Abbigliamento provocatorio: aggeggi sado-maso, simboli nazisti, colori lugubri, vestiti trasandati.

 

Deriva dal punk con elementi pi√π accattivanti (uso del synt) e pi√π commerciali. Diventa pi√π un fatto di costume, di folklore.

 

 

 

sono solo canzonette?

 

 

LETTURA SOCIOLOGICA

 

«Condizione giovanile e funzione della musica si pongono come un binomio inscindibile», afferma una illustre sociologa (Martinengo). Attualmente la musica gode del più alto indice di gradimento tra le preferenze giovanili nel tempo libero. Qualcuno l'ha definita «la colonna sonora della mia vita». Dove ci sono giovani c'è sempre qualcosa che suona: un'autoradio, un mangianastri, una radiolina. Walkman e cuffiette costituiscono ormai un elemento inseparabile dell'equipaggiamento giovanile.

Naturalmente la musica che gode del favore della stragrande maggioranza dei giovani è quella pop-rock (ormai il termine rock rappresenta un grande contenitore per svariati stili musicali, che solo indirettamente si rifanno al rock e che potrebbero più propriamente essere denominati «musica giovanile»).

Il rock è un fenomeno che ha attraversato e caratterizzato tutta la cultura giovanile dal secondo dopoguerra.E' il primo linguaggio comune a masse di giovani di tutto il pianeta, capace di unificare i gusti dei giovani al di là delle differenze di classe o di razza, di cultura o di lingua. Attraverso di esso sono stati espressi i sentimenti collettivi contro la guerra in Vietnam, contro le discriminazioni razziali, contro il perbenismo borghese e le restrizioni sessuali. Con esso si è inneggiato all'amore libero, alla natura, alla tolleranza, alla droga, alla concordia mondiale. In quest'ultimo decennio di caduta di partecipazione politica esso è stato capace di coagulare moltitudini di giovani su temi sociali e politici quali l'ecologia, il nucleare, l'anti-apartheid, la fame nel mondo, la lotta all'AIDS, il problema della Bosnia e, non ultima, la fede religiosa.

 

 

Gli inizi

 

Il rock nacque quasi per caso agli inizi degli anni '50 negli USA dalla fusione dei tre generi musicali in quel momento più diffusi: la musica pop, il country ed il rhithm'n'blues. Esso conquistò popolarità tra i teen-agers per la notevole energia che esprimeva nel ritmo ancora più che nelle parole.

Dagli studiosi viene riconosciuto che l'intento fondamentale di questa musica fin dai suoi inizi fu quello di trasmettere valori e stili di vita «trasgressivi», soprattutto sul piano dei costumi sessuali e dell'obbedienza all'autorità costituita (genitori, stato, religione).

Questo movimento catturò velocemente il consenso giovanile non solo negli USA, ma anche in altre nazioni fino a diventare una bandiera dei giovani.

Il rock diede una risposta al bisogno di cultura, di aggregazione, di identità, di occupazione del tempo libero ad una generazione che cercava qualcosa di diverso, ma non trovava soddisfazione nelle risposte tradizionali.

Ha interpretato le ansie e i problemi dell'adolescenza, conferendo uno status sociale e culturale a questa fase intermedia della vita, sospesa tra l'infanzia e la maturità, destinata, per esigenze produttive e sociali, a diventare una realtà autonoma in attesa di una cooptazione da parte del mondo adulto. Come tale il rock ha ingigantito i problemi dell'adolescenza, facendoli diventare «mito» entro cui specchiarsi e contemplarsi. Mito espresso nella ricerca dell'eterna giovinezza, dell'amore sempre frizzante, romantico, ideale (ma anche scarsamente responsabile), nella esaltazione delle incertezze e paure adolescenziali come condizione universale, del gruppo e dei benefici dello stare insieme, del sesso gioiosamente e immediatamente fruito.

 

 

Lo scenario attuale

 

Con l'avvento del compact-disc, dei videoclip e della tecnologia digitale (computer), sono stati rivoluzionati metodi di produzione e riproduzione musicale. Con ciò anche il prodotto di trasforma.

La musica rock si è andata progressivamente arricchendo di nuovi contributi, provenienti da tradizioni culturali diversissime. Ormai il livello di ricerca e contaminazione musicale è tale che le vecchie etichette significano più poco.

In questo ultimo ventennio i giovani si sono mossi nella musica ritmica di facile ascolto, allegra, ballabile, andando dal Beat dei Beatles al Pop dei Take That, ultimo esempio della British invasion, passando per la New-wave, per la sensualità del Funky, i virtuosismi della Fusion. Hanno ballato sui ritmi della Disco-music, dalla Break-dance, della martellante Techno-music, del Rap e dell'Hip-Hop, dell'allucinante House & Acid music.

Hanno scoperto i ritmi tribali africani, quelli afro-cubani, giamaicani, sudamericani, passando dallo ska al reggae, dalla salsa alla samba, dal soca alla lambada. Si sono sintonizzati con i sospiri della musica melodica e dei cantautori. Hanno denunciato il loro disagio e il rifiuto della società con l'Underground, con il Punk, la Dark-music, il Trash, il Grunge, la Posse, passando per l'Heavy-Metal ed il Rap più estremo.

Hanno cercato i paradisi artificiali nella musica psichedelica ed ora ricercano il suono della perfetta armonia tra uomo e cosmo nel New-age music, la spiritualità ascetica nelle sonorità orientali e l'aspirazione ad un mondo unito nella World-music e nella Ethno-music.

 

 

Gli stili musicali

 

All'interno della grande «cultura rock», sono pertanto rintracciabili diversi «stili» musicali (dal rock progressivo al punk, dalla psichedelia al rap) più o meno corrispondenti a precisi stili culturali, con un abbigliamento specifico, valori, slogans, gergo, detti comuni. Essi costituiscono una specie di caleidoscopio di suoni che celebra il suo potere di ricrearsi continuamente, inventando sempre nuovi contesti in cui affermarsi. Queste «sottoculture» servirono infatti a rinnovare la musica rock, a misurarsi con problemi emergenti, a ritrovare il contatto con segmenti di pubblico con sensibilità diverse: insomma a non sclerotizzarsi.

Questo processo ha evidenziato una delle funzioni fondamentali del rock: fornire un codice interpretativo della realtà alle giovani generazioni e nello stesso tempo di comunicazione all'interno di un gruppo. Il codice diventa elemento di unità e di discriminazione, costituendo in questo modo un elemento fondamentale dell'identità di gruppo e conferendo all'individuo che vi appartiene una base per definire la sua identità personale.

 

 

Cultura e mercato

 

Ricerche nazionali ed internazionali hanno portato a riconoscere la presenza di una «cultura giovanile», che ha assunto caratteri di tipo transnazionale, dimostrando l'esistenza di una effettiva omologazione degli stili di vita e dei modelli di comportamento. Questa si presenta, quindi, «come un insieme di valori, comportamenti, simboli, oggetti-segno che può venir definito come una sub-cultura» (Nuciari).

Questa differenziazione della cultura giovanile dai modelli del passato ha fatto sì che in varie occasioni i giovani siano stati additati come portatori di valori nuovi e visti come agenti di cambiamento sociale. I valori di cui erano alfieri erano collegati a nuovi bisogni, definiti post-materialisti.

Questa cultura è stata profondamente segnata dal rock. Ha questa musica il potere di rivoluzionare la nostra civiltà?

La maggior parte degli studiosi lo esclude. Per un motivo di carattere squisitamente economico: la musica rock per raggiungere la notorietà che la contraddistingue e proporsi come modello di cultura giovanile a livello planetario ha bisogno di potenti mezzi di comunicazione sociale. Per far questo deve assoggettarsi alle esigenze commerciali e accettare un compromesso, a volte tempestoso, ma sempre determinante con il potere economico.

Secondo un illustre studioso «Al rock and roll era delegata una funzione particolare, e cioè quella di consentire ai suoi fans di dirsi diversi, quand'erano invece totalmente interni alla cultura dominante. Il rock and roll era perciò una sorta di arte interna che permetteva ai suoi fans di sentirsi esterni» (Grossberg).

 

 

LETTURA PSICOLOGICA

 

Per gli adolescenti la musica riveste un'ampia serie di significati. I pi√π importanti sono:

 

 

La musica come spazio di arricchimento e di scoperta di sé

 

La musica ha un impatto essenzialmente a livello emotivo ed affettivo. Riesce infatti ad evocare, richiamare e amplificare stati d'animo, emozioni e sentimenti particolari. L'ascolto della musica attiva un vero e proprio caleidoscopio di vissuti. Ed è proprio questo il motivo principale per cui la musica riveste un fascino particolare per gli adolescenti.

 La musica diventa allora uno degli spazi privilegiati dentro cui gli adolescenti fanno contatto e conoscenza con la propria interiorità e con la loro soggettività allo stato nascente.Oltre che come modalità di scoperta, la musica diviene lo spazio per cogliere le diverse sfaccettature e la ricchezza del proprio mondo interno.

 

 

La musica come possibilità di espressione

 

Sempre più la musica, per gli adolescenti di oggi, invece che in termini ricettivi, viene utilizzata anche in termini più attivi: come possibilità significativa di espressione di sé.L'espressione di sé si riferisce sia al proporsi agli altri con le proprie capacità sia al comunicare le proprie emozioni e la propria originale sensibilità.

 

 

 

La musica  come veicolo di rapporto

 

La musica rappresenta inoltre una risorsa e un veicolo notevole per socializzare ed entrare in rapporti di comunicazione da parte degli adolescenti nei confronti dei loro coetanei.

La musica implica una serie di quasi ritualità nei comportamenti adolescenziali, che vanno dall'ascolto in comune di brani musicali, allo scambiarsi opinioni, sensazioni e stati d'animo, allo scambio di materiale musicale per finire poi all'organizzazione di uscite per l'ascolto dei concerti.

 

 

La musica come possibilità di definire la propria identità

 

La scelta di un certo tipo di musica, di un certo cantante o di un certo gruppo musicale indicano e mettono in luce l'attenzione e l'orientamento verso alcuni valori, interessi e modi di intendere la vita.

 Mettono in risalto le direzioni che va prendendo l'adolescente nel processo di definizione di sé. In questo sento la musica offre molteplici occasioni per il realizzarsi di identificazioni transitorie e di appartenenza a gruppi che hanno gli stessi interessi musicali: materiali importanti per costruire la propria identità interiore e sociale.

 

 

 

sulla stessa lunghezza d'onda

 

 

skiodati dal tuo background musicale

 

Sia che per te Mozart sia la quintessenza della musica, oppure che tu sia convinto che dopo Nilla Pizzi, i Beatles, o De André non ci sia più nulla, devi fare «tabula rasa» di tutti i tuoi preconcetti e le tue teorie musicali.

 I ragazzi non devono vedere in te un saccente parruccone, pronto solo a criticare i loro gusti.

 

 

appizza le orecchie sulle frequenze dei tuoi boys & girls

 

Ogni giovane ha una sua «storia musicale», ognuno fruisce di musica in modi, tempi e luoghi particolari, talvolta unici. Ognuno ha nel cuore la sua musica che parla di lui.

 Paziente, curioso, indagatore cerca di farti raccontare, di scoprire quella «storia», quel cuore, anche rubando una chiacchierata tra ragazzi e «studiando» zainetti e diari.

 

 

tuffati... nei riti musicali dei giovani

 

Armati e parti! Alla scoperta di discoteche, centri sociali, cantine, concerti, festival e ... Karaoke! Il tutto fatto con i giovani, con carica, entusiasmo, interesse per ogni novità e stramberia. Ma evitando ridicoli scimiottamenti giovanilistici e isterie takethattiane.

 Né privilegiando spudoratamente generi ed artisti, tantomeno ridicolizzando i gusti altrui!

 

 

E... rituffati nei mondi paralleli

 

 Mondo delle riviste. Dalle fanzine «monografiche» ai giornali specializzati: Rockstar, Tutti Frutti, Heavy, Rockerilla, Metal Hammer, Hard!, Metal Shock, Dance TD; Musica (inserto di Repubblica del Mercoledì), Tutto, Amadeus, Jazz, New-Age; alle grandi opere enciclopediche, storie sulla musica Classica, Pop, Rock, Blues, Jazz, Popolare Italiana che trovi in edicola.

 Mondo del look, delle mode, dei trends. Dall'abbigliamento alla bigiotteria, dai trucchi alle acconciature, dai motocicli alle borse-zaini che si abbinano all'ascolto di certa musica.

 Mondo grafico, slogans, gerghi. Dai murales, ai graffiti, alle frasi idiomatiche e le invettive tratte da testi di canzoni, fino al logo dei musicisti e ai fumetti musicali.

Mondo radiotelevisivo. Dalle trasmissioni delle radio private, ai Roxi-Festival-Bar. Sono mondi che con la musica ti parlano dei giovani.

 

    

alluma in solitudo tutte le informazioni trovate

e lasciale sedimentare in te

 

E' la fase della «meditatio»: non basta sapere che la musica piace ai giovani, occorre capire che cosa dice, entrare nelle pieghe dei testi, lasciarsi trascinare nei ritmi e nei significati, a rischio dell'orticaria da Grignani e le slogature da M. Jackson.

 

     

sgama il ragazzo che sta dietro la musica

 

Eri partito dai ragazzi per conoscere la loro musica. Dalla musica puoi tornare ai ragazzi e scoprirli «nuovi», più ricchi.

 Né superficialità né psicologismi, solo l'affetto e la passione di chi vuole entrare sempre più nella vita dei suoi giovani.

 

 

now come back and rejoice in music

 

Pronto ed informato, gioioso ed entusiasta puoi (devi!) rituffarti nel tuo gruppo e insieme godere della musica, ascoltandola (cantandola, suonandola, ballandola) insieme; intessendo dialoghi casuali sulle preferenze, ricevendo e proponendo suggestioni, storie, esperienze, emozioni.

 

 

e se la musica va... si, si, mi do da fa

 

Se la musica è diventata un bene comune, se si è in sintonia, solo allora può diventare uno strumento con cui «lavorare» per conoscere, per crescere, per confrontarsi, per trasmettere valori e messaggi.

 Uno «strumento» da usare per «fare insieme»...

 

 

 

 

C'E' DA FARE

 

Musica da godere

 

 

Festa

 

Organizzare una festa con uno spazio-ballo occupato dalla musica pi√π in voga al momento.

Feste che si rifanno a mode, musiche e stili di decenni passati (es. anni '60). In queste feste risultano assai efficaci eventuali gare di ballo.

 

 

Evento musicale

 

Partecipare insieme ad un concerto, ad un evento musicale (in città o per TV) e discuterne insieme.

Tenere un diario degli eventi musicali più importanti a cui si è partecipato con simboli ricordo (biglietti, manifestini, articoli di giornali, proprie impressioni...).

 

 

Karaoke, corrida

 

Base musicale su cui sovrapporre l'interpretazione canora

 

 

Festival, concorsi

 

Eventuale partecipazione a concorsi musicali già esistenti per giovani come ad esempio:

      Festagiovani - Bergamo, inf. presso «L'Eco di Bergamo», tel.035/212344/fax 035/237379;

      Musicalavita - a cura del Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile - Inf. d. Antonio Del Casale, tel.058/4310732/fax. 085/4213149; d. Giandomenico Valente tel. 0776/544014.

Organizzare nel proprio ambiente, magari in concomitanza di feste locali, un piccolo festival aperto ai giovani (singoli o gruppi), pubblicando un bando di concorso e un regolamento.

 

 

Radio

 

Ideare una radio (o un programma radiofonico) con rubriche musicali a richiesta, oppure a tema.

 

 

Diapomontaggio

 

Collage di canzoni intorno ad un tema, con commento a base di immagini (realizzabili anche attraverso la mimica).

 

 

Computer

 

Rielaborare attraverso computer alcune basi musicali.

Comporre e scomporre le canzoni nelle loro parti armoniche, melodiche e ritmiche.

 

Creazione di un canzoniere

 

 

Musica per conoscere

 

Storia della musica.

Ricostruire la storia della musica attraverso:

Sessioni di ascolto di brani musicali preparati da giovani che hanno una passione per un certo genere musicale.

Invito di esperti che aiutino ad inquadrare/leggere il fenomeno.

Leggere le opere sul fenomeno.

Informarsi sui grandi personaggi della musica.

Studiare l'evoluzione degli stili, del look, delle idee.

 

 

Musica e generazioni

 

Confronto (incontro-scontro) tra genitori e figli su brani musicali delle rispettive ere.

Confronto anche sugli stili di ballo.

 

 

Inchiesta sulla musica

 

Fare un'inchiesta sulle conoscenze musicali dei giovani, attraverso un questionario.

 

 

Informazioni sull'iter di lancio di una canzone

 

Da quando nasce l'idea al momento della sua uscita sul mercato.

Quanto incide la pubblicità sul costo totale

(Informarsi presso discografici, cantanti emergenti, negozi di dischi, redazioni di giornali...).

 

 

Visitare un impianto discografico

 

Se nella città in cui si abita c'è un impianto discografico non sarebbe male farci una visita per vedere come nasce un prodotto musicale.

 

 

Corsi di chitarra, flauto, tastiere, ecc.

 

 

Lettura di riviste specializzate in musica

 

 

 

Musica per discutere

 

 

Analisi di testi musicali

 

Prendere un testo musicale (magari molto noto, o a cui gli adolescenti sono affezionati, o in sintonia con un tema da trattare) ed analizzarlo sia per la parte letteraria che musicale. Si può seguire una pista simile alla seguente.

- Cosa mi dice il testo?

- Perché mi piace (o non mi piace)?

- Cosa vuol dire il cantante con quella canzone?

- Sono d'accordo con queste espressioni?

- Dal punto di vista musicale cosa ne penso?

 

 

Film musicale

 

Vedere un film musicale, o un videoclip, e discuterne assieme, secondo delle piste come le seguenti.

(Vedi scheda alla pag. 80)

 

 

Informazione critica su un cantante di moda

 

Da riviste (es. «Mondo Erre», «Primavera»...) e articoli apprendere informazioni sulla vita di un cantante/band, capire il perché di certe loro scelte, la fatica e l'impegno richiesto per arrivare al punto in cui sono, le disavventure prima di ottenere il successo... per imparare qualcosa per la propria vita.

Valutare le scelte del cantante, il suo stile di vita, i suoi messaggi, la coerenza e, senza condannare nessuno, imparare a valutare ciò che è bene e ciò che è male.

 

 

Musica per esprimersi

 

 

Orchestra con strumenti poveri

 

Con casseruole, coperchi, cucchiai, legni...

 

 

Identikit in musica

 

Costruire il proprio ritratto attraverso brani e/o testi di canzoni.

 

 

Costruire insieme una canzone

 

Si sceglie un tema e si invitano i ragazzi ad esprimere con una frase la propria opinione su quel tema. L'insieme delle frasi può diventare il testo di una canzone al quale aggiungere una melodia inventata o rubata da qualche canzone di successo.

 

 

Creazione di colonne sonore con immagini

 

I ragazzi possono lavorare all'abbinamento di musiche ed immagini. Si può scegliere un tema musicale e commentarlo con immagini, oppure scegliere le immagini (a tema) e commentarle con una musica (anche di canzoni/pezzi diversi) adeguata.

 

 

Disegnare

 

Mentre si ascolta musica (anche classica) disegnare ciò che la musica suggerisce.

Discutere poi sui disegni e sensazioni che la musica ha comunicato.

 

 

Produzione/Concorsi di «fanzine»

 

(Le «Fanzine» sono riviste musicali specializzate di tendenza).

Si può organizzare un concorso per la creazione di un numero speciale su di un complesso o un genere musicale con immagini e testi ritagliati dai giornali e con disegni e articoli dei ragazzi.

 

 

Lettere sulla musica

 

Leggere alcune lettere di giovani (pubblicate sui giornali) a proposito della musica e discuterne insieme.

Inviare una lettera, dopo la discussione, ad una rivista o ad un cantante.

 

 

Magliette con frasi di canzoni

 

Logo di complessi

Volti di cantanti...

 

 

 

Articolo tratto da: NOTE DI PASTORALE GIOVANILE. Proposte per la maturazione umana e cristiana dei ragazzi e dei giovani, a cura del Centro Salesiano Pastorale Giovanile - Roma.

Giuliano Vettorato, Anna Maria Maffi

http://www.cnos.org/cspg/npg.htm

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