Mentre si intensificano gli atti di guerra e si teme un allargamento alla Siria, numerosi Paesi appoggiano la richiesta di Beirut di una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu.
del 14 luglio 2006
Israele annuncia il “blocco totale” del Libano, i dirigenti del “Quartetto” (Onu, Ue, Usa e Russia) avviano consultazioni per cercare di evitare che la crisi israelo-libanese degeneri in una guerra regionale - come avverrebbe se si avverassero le voci che si rincorrono in Israele di un possibile attacco a Damasco - Kofi Annan chiede la liberazione dei  militari israeliani rapiti e la fine delle violenze e la maggioranza parlamentare libanese sembra prepararsi ad una durissima critica nei confronti di Hezbollah, accusandolo di voler decidere la pace e la guerra per conto di tutta la nazione. Si muovono le armi, e la politica cerca di fermarle, sia a livello nazionale che internazionale, per un Libano che dopo aver trascorso la notte più dura da maggio 2000, quando gli israeliani si sono ritirati dal sud del Paese, sta vivendo una giornata segnata dal bombardamento dell’aeroporto di Beirut e dalla distruzione dei ponti nel sud. Secondo alcune fonti, le forze israeliane avrebbero colpito anche la 'Houssayneia” di Bouday nei pressi di Baalbeck (nella Bekaa), luogo di culto prestigioso con un centro d'insegnamento della sharia, causando vittime e la semidistruzione del centro.
 
La situazione appare confusa e preoccupante. Dalla Germania, dove è in visita, in presidente Gorge W. Bush, dopo aver riconosciuto il diritto di Israele a difendersi, rivela  di avere suoi inviati nella regione. Il presidente egiziano Hosni Mubarak fa sapere di aver avuto colloqui telefonici con il presidente siriano Bashar al-Assad, con il premier libanese Fuad Siniora, con il re di Giordania Abdallah II e con il segretario generale dell'Onu Kofi Annan. Il ministro degli Esteri egiziano Ahmed Aboul Gheit, lancia un appello a “tutte le parti interessate a mostrare moderazione ed evitare un'ulteriore deterioramento della situazione”. Il primo ministro libanese Fouad Siniora, dal canto suo, ha convocato gli ambasciatori dei Paesi membri del Consiglio di Sicurezza ed ha dato incarico all'incaricato d'affari del Libano all'ONU, Caroline Ziade, di rivolgersi al Consiglio di sicurezza. Siniora ha anche chiesto l’intervento della Lega araba. Che certamente avrà la questione libanese al centro della prossima riunione, sabato, al Cairo. “La cosa principale è di non consentire che il conflitto si trasformi in una guerra totale”, ha dichiarato dal canto suo Serghei Yakovlev, incaricato del ministero degli Esteri Russo per gli affari mediorientali. “La più grande preoccupazione” è stata infine espressa dall'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza Ue, Javier Solana, che in una dichiarazione spiega di essere “in contatto permanente con le diverse parti e con il segretario generale dell'Onu Kofi Annan” e che “in seguito a questi contatti”, sta pensando di andare nella regione.
 
In senso opposto le dichiarazioni fatte dal segretario di Hezbollah, Hassan Nassrallah, dopo il bombardamento della sede della rete televisiva Al Manar, controllata dal movimento sciita. Nasrallah ha espresso la sua “piena fiducia nel futuro del partito di Dio”, ha definito un assassino il primo ministro israeliano Olmert ed ha promesso di continuare la lotta fino alla liberazione di tutti i prigionieri del Partito di Dio in Israele. Egli ha assicurato che i due soldati israeliani rapiti ieri si trovano “in un posto sicuro, lontano dai bombardamenti'.
 
Che, secondo il ministero della difesa libanese, hanno finora provocato 47 morti. E’ un bilancio necessariamente provvisorio, visto il proseguire degli attacchi anche da parte di Hezbollah e di altri gruppi sciiti libanesi. (YH)
 
 
 
ISRAELE-LIBANO: IL FILM DI UNA GIORNATA DI GUERRA
 
Ha assunto i connotati di una guerra la crisi politico-militare innescata dalla cattura di due soldati dell'esercito israeliano da parte dei guerriglieri libanesi di Hezbollah. Ecco i momenti salienti di una giornata di violenza e paura, che ha causato la morte di almeno 56 civili, dei quali 52 libanesi, due israeliani e due kuwaitiani.
 
(13 luglio 2006)
00.41 - L'aviazione israeliana distrugge il ponte sul fiume Damur, 20 chilometri a sud di Beirut, e interrompe cosi' l'autostrada che collega la capitale con il sud.
00.58 - Hezbollah annuncia di aver colpito con razzi e artiglieria la postazione israeliana di Benit, in Galilea, per ''una rappresaglia per le continue aggressioni del nemico israeliano''.
04.25 - Un civile e' ucciso e dieci altri feriti in bombardamenti aerei su villaggi vicino a Tiro, nel Libano occidentale.
05.00 - F-16 israeliani colpiscono con tre razzi terra-aria l'aeroporto internazionale ''Rafik Hariri'' di Beirut che viene chiuso al traffico.
05.36 - La contraerea libanese apre il fuoco su caccia israeliani che sorvolano la periferia sud di Beirut, roccaforte di Hezbollah.
05.47 - Un religioso sciita, insieme con la moglie e otto figli, e' ucciso durante un raid aereo nel sud del Libano.
06.24 - La citta' israeliana di Nahariya, in Galilea, e' colpita da razzi Katyusha lanciati dal territorio libanese. Bilancio: una donna morta e 29 feriti.
07.59 - Nel quartiere sciita di Hart Khreik, a Beirut, e' colpita un'installazione di ''Al Manar'', l'emittente televisiva di Hezbollah.
08.54 - Molti abitanti di Nahariya iniziano ad abbandonare la citta', da ore sotto il fuoco di Hezbollah.
09.13 - Le forze armate israeliane annunciano di aver stabilito un blocco aereo, marittimo e terrestre attorno al Libano.
10.12 - Il ministro libanese per il Turismo annuncia che ''e' in corso un'ondata di movimento di turisti stranieri verso la Siria, per poter rientrare nei loro Paesi''.
10.37 - Il premier del Libano, Fuad Siniora, convoca gli ambasciatori stranieri e conferma che il suo governo non e' ''responsabile'' per l'offensiva oltre confine di Hezbollah.
11.59 - F-16 israeliani bombardano la periferia sud-orientale di Sidone.
12.13 - Israele chiede l'evacuazione del quartiere di Hart Khreik, a Beirut. Gli Hezbollah rispondono con la minaccia di bombardare Haifa.
12.47 - Il presidente americano, George Bush, afferma che in Medio Oriente ''c'e' un gruppo di terroristi che vogliono fermare i progressi verso la pace''. Il riferimento e' al movimento libanese Hezbollah.
14.04 - Abu Mazen esprime il timore che l'attuale escalation di violenza sfoci in un conflitto regionale.
14.12 - Lancio di numerosi razzi contro Safed in Galilea, da parte di Hezbollah che afferma di aver colpito il quartier generale dell'esercito israeliano.Muore la seconda cittadina israeliana. 14.25 - Due cittadini del Kuwait rimangono uccisi nei raid israeliani nella regione di Tiro.
14.26 - Resi noti i nomi dei soldati israeliani in ostaggio di Hezbollah. Si tratta di due riservisti in procinto di congedarsi: Ehud Goldwasser, 31 anni, e Eldad Reghev, 26.
15.07 - Il ministro libanese per l'Informazione, Ghazi al-Aridi, afferma che il Libano vuole un cessate il fuoco globale e immediato e annuncia una prossima riunione del governo.
15.36 - La guerriglia sciita colpisce con razzi o missili postazioni israeliane sulle alture del Golan, nel territorio siriano occupato da Israele nel 1967.
15.47 - Il ministero della Difesa israeliano annuncia: ''Uno degli obiettivi degli attacchi e' l'autostrada Beirut-Damasco''.
15.48 - Almeno due aeroporti libanesi in disuso, ma che ospitano truppe, vengono colpiti dagli F-16 israeliani
15.59 - La presidenza finlandese dell'Ue esprime ''grande preoccupazione per l'uso sproporzionato della forza da parte di Israele in Libano''.
16.17 - Il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, annuncia l'invio di una delegazione in Medio Oriente per mediare nella crisi.
17.40 - Il ministero degli Esteri israeliano definisce Hezbollah ''un braccio del regime jihadista di Teheran'', che ''non potrebbe operare in Libano senza il chiaro sostegno della Siria''.
Secondo il ministero, esiste il rischio che i due soldati israeliani catturati siano ''portati fuori dal Libano verso l'Iran''. 
 
 
AsiaNews
Versione app: 3.26.4 (097816f)