Il volontariato è diventato un fattore sociale irrinunciabile. E sempre di più lo sarà in futuro. Ma allo stesso tempo ha cambiato modalità e modelli di partecipazione.
Cosa sarebbe successo se dall’inizio della pandemia non ci fosse stato il volontariato? A volte conviene rimanere senza risposte perché in questo anno e mezzo difficile il volontariato è andato più veloce delle soluzioni politiche per rispondere all’emergenza e soprattutto ha lasciato il passo ai giovani. «La dematerializzazizone dell’aiuto ha avuto un ruolo fondamentale e il digitale ha dato una grande accelerata», spiega Giulio Sensi, comunicatore sociale del Centro di ricerca Maria Eletta Martini. Innanzitutto il volontariato ha “cambiato lingua” e la comunicazione istituzionale è stata superata da modalità di ingaggio social e accattivanti. Come quella del Centro Servizi Volontariato di Verona, che ha lanciato la campagna “Cercasi Umani” per intercettare volontari tra chi non ha mai pensato di diventarlo: le parole volontario o sociale sono state bandite. I profili aperti per la ricerca? “Cercasi delusi”; “cercasi egoisti”; “cercasi insicuri” e i ruoli da ricoprire vanno dall’ “Abbracciatore telefonico” allo “Scienziato Green” fino al “Trafficante di Felicità”. Felicità, ad esempio, è una parola chiave perché il volontariato — e non è un luogo comune — fa bene prima di tutto chi lo fa e quindi ha risposto a quel bisogno dei ragazzi — additati fin da subito come untori — di sentirsi non più ai margini ma parte della comunità. Ma vediamo quali sono le nuove rotte dell’impegno civile nell’era post Covid.
Giovani studenti si trasformano in “insegnanti pomeridiani” volontari per i minori in povertà educativa e li supportano nel percorso d’apprendimento. In Italia sono migliaia e il fenomeno continua a crescere
Dai video tutorial su YouTube per insegnare agli anziani come fare videochiamate con WhatsApp e creare un account Facebook fino ai bar e le piazze virtuali: con il digitale anche la solidarietà è diventata “smart”
I volontari non sono più “proprietà esclusiva” di un’associazione. Ma migrano da un’organizzazione all’altra e sostengono più cause insieme. Spesso si muovono in maniera indipendente. Su cosa contare dunque? Una volta iniziato nessuno smette più
Per leggere l'inchiesta integrale clicca qui
di Anna Spena
tratto da vita.it
Versione app: 3.26.4 (097816f)