“Bevi straniero, è tutto quello che mi resta. Non piove da più di un anno. Tutto muore qui intorno a noi. Quando anche l'ultima goccia d'acqua sarà consumata, noi insieme alle nostre bestie e alle nostre piante aspetteremo la morte"
del 24 settembre 2008
 
“Una donna anziana e curva camminava lentamente sotto il sole cocente di mezzogiorno. Era uscita dalla sua capanna, una ciotola in mano, e dolcemente, con un sorriso largo che scopriva la sua bocca sdentata mi disse: “Bevi straniero, è tutto quello che mi resta. Non piove da più di un anno. Tutto muore qui intorno a noi. Quando anche l’ultima goccia d’acqua sarà consumata, noi insieme alle nostre bestie e alle nostre piante aspetteremo la morte. Per questo bevi straniero e vattene lontano da questa terra maledetta. Vai dove c’è l’acqua e racconti di noi”. (Acqua: andiamo in profondità - dossier di Jean Léonard Touadi). È difficile non restare colpiti e impressionati da queste poche parole di una donna etiope durante una siccità che ha colpito l’Africa orientale, probabilmente molti di noi non riescono neanche ad immaginare cosa vuol dire vivere senz’acqua, anche se personalmente quando abitavo nella foresta amazzonica (e può sembrare incredibile!) ho provato cosa vuol dire andare ad elemosinare a casa di altri una bottiglia per bere, una doccia, … perché l’acqua non c’è più a casa tua.Può sembrare strano che in un mondo in cui il 71% della superficie è ricoperto di acqua, ci sia questo grave e attuale problema di carenza di acqua: ma effettivamente il 97% dell’acqua che si trova sulla terra è salata e il 3% è dolce, solo che di questo 3% i 2/3 sono trattenuti in ghiacciai e nevi perenni e quindi, meno dell’1% del totale di acqua presente nel mondo è disponibile per l’uomo. Oltre a tutto questo si aggiunge il problema della non uniforme distribuzione dell’acqua sul pianeta, “ci sono zone, come il Canada, che dispongono di risorse quasi illimitate di acqua di buona qualità e altre, come lo Yemen, che hanno bassissime risorse. Inoltre, non sempre c’è una relazione diretta tra la disponibilità di acqua e l’accesso e il consumo effettivo da parte della popolazione. In Brasile o nella Repubblica Democratica del Congo, dove sono presenti notevoli risorse idriche, gran parte della popolazione locale soffre una forte carenza di acqua potabile”. (Scheda 1 – Acqua diritto di tutti – Sete mai più – VIS).Appare dunque evidente che ci troviamo di fronte ad una situazione critica, e come spesso accade quando l’uomo si trova in certi contesti, invece di cercare una risposta che possa iniziare a risolvere la “questione acqua”, si impegna in tutti i modi per ottenere più vantaggi personali a scapito degli altri. Mi spiego meglio: sicuramente avete sentito parlare negli ultimi anni delle “guerre dell’acqua”, le cosiddette “guerre del futuro” (anche se come vedremo, sono poco future e molto attuali!), ebbene siamo di fronte ad un nuovo business: il controllo delle poche risorse idriche disponibili nel mondo. Le multinazionali, infatti, si stanno già spartendo fra di loro il controllo sulle acque minerali, la gestione degli acquedotti, la costruzione delle dighe e la privatizzazione dei bacini idrici. Il problema fondamentale nasce con il “cambiamento di status dell’acqua”, che da diritto umano diventa un bisogno umano, la cui gestione può essere regolata dalle leggi della domanda e dell’offerta. Di conseguenza si è dato il via libera alla privatizzazione dell’acqua. Come al solito, chi paga le conseguenze di determinate azioni “egoistiche” sono i cittadini poveri. Basti pensare che gli organismi economici mondiali, gli stessi che si fanno promotori di uno sviluppo economico per tutti, subordinano la concessione di prestiti ai paesi poveri in cambio della gestione dei servizi idrici a società private estere. Bella cosa per promuovere lo sviluppo: si concedono i soldi, ma si toglie una risorsa necessaria per la propria vita!!Stiamo quindi scoprendo come tutto diventa merce di scambio e come non esistano quasi più i patrimoni dell’umanità come venivano considerate le risorse naturali. Effettivamente stiamo vivendo in un bel mondo!Nonostante tutto questo, dobbiamo positivamente pensare a come fare del nostro meglio per non sprecare quest’oro blu perché sia veramente una risorsa che i nostri figli possano ereditare, perché il mondo in cui possano crescere sia ancora un mondo in cui valga la pena di vivere.Sicuramente vi avranno detto molte volte cosa fare per non sprecare l’acque e darle il valore che le spetta, e sicuramente altrettante volte avrete risposto “ah, ma questo già lo so!”, ma effettivamente quanti di noi lo fanno???Soffermiamoci un attimino su alcune regole basilari, e verifichiamo i nostri comportamenti quotidiani:·         Quando ti lavi i denti…ricordati di chiudere il rubinetto: risparmierai 20 litri di acqua·         Quando ti devi lavare…il bagno consuma 150 litri, l’equivalente di 3 docce·         Nella doccia…ricordati di chiudere l’acqua mentre ti insaponi, risparmierai 30 litri d’acqua·         Lavapiatti e lavatrice…mandale a pieno carico e con il ciclo a basso consumo: risparmierai 20.000 litri di acqua all’anno·         E per le piante…innaffiale la mattina presto o la sera: ridurrai la perdita d’acqua per l’evaporazione.·         Quando devi lavare l’auto…usa il secchio, risparmierai 130 litri  
-       1 miliardo e 400 milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile-       Il 40% non possiede servizi igienici-       Circa 2 miliardi di persone hanno a disposizione acqua di cattiva qualità-       Quasi 3 miliardi non ha accesso all’acqua per lavarsi-       Oltre 3 milioni di persone muoiono ogni anno a causa di infezioni trasmesse dall’acqua non potabile   
 Per coloro che volessero ulteriori informazioni sulla questione dell’acqua:-       www.contrattoacqua.it-       www.volint.it-       www.anpa.com-       www.unimondo.org/campagne/index.html-       www.unesco.org/water/ihp/index.shtml…immaginate che cosa si può fare con tutta l’acqua risparmiata??!!! Pensateci un pò...Tenendo presente che:Emma Colombatti
Versione app: 3.26.4 (097816f)