Delicata storia d'amicizia tra un ragazzo ebreo e un mussulmano nella Parigi degli anni '60. Abbandonato dalla madre ancora bambino, il sedicenne Mosè vive con il padre. Triste e depresso, l'uomo ha per il figlio solo rimproveri e lo mortifica con il continuo confronto a cui lo sottopone con il fratello maggiore che non ha mai conosciuto. L'unico adulto che si interessa a lui è monsieur Ibrahim...
del 22 ottobre 2003
   Delicata storia d’amicizia tra un ragazzo ebreo e un mussulmano nella Parigi degli anni ’60.
Abbandonato dalla madre ancora bambino, il sedicenne Mosè vive con il padre. Triste e depresso, l’uomo ha per il figlio solo rimproveri e lo mortifica con il continuo confronto a cui lo sottopone con il fratello maggiore che non ha mai conosciuto. L’unico adulto che si interessa a lui è monsieur Ibrahim, il proprietario dello spaccio. Il loro è un rapporto basto su complicità, stima, affetto e rispetto reciproco L’anziano gli insegna la bellezza della semplicità della vita, dell’amore, di un sorriso. La vita non è frenesia e denaro, ma lentezza. E’ il gustare i piccoli momenti e la bellezza della semplicità.. Non importa ciò che fai, ma solo che tu lo faccia ricavando gioia e serenità Mosè, benchè curioso e autonomo, è solo un ragazzo senza un vero punto di riferimento. Si ritrova, così, con due diversi modelli di comportamento: quello del padre, fondamentalmente egoista e cieco nel non vedere la gioia che potrebbe ricavare stando accanto al figlio, e quello di monsieur Ibrahim che trae piacere dal semplice ascoltare e consigliare un ragazzo.
 Interessante il fatto che i due protagonisti siano un mussulmano e un ebreo. Dimostrano che può non esserci odio, ma semplice curiosità per altre tradizioni e rispetto, che si manifesta in modo particolare durane un viaggio a Costantinopoli quando visitano una chiesa greco-ortodossa, una chiesa cattolica e una moschea: rispetto per religioni e uomini.
 Omar Sharif è ottimo nella parte di monsieur Ibrahim. Interpreta un personaggio solare, capace di sorridere e cogliere gioia anche dalle più piccole cose, mentre il giovane Pierre Boulanger (Mosè) è ben calato nella parte di un ragazzo innocente e malizioso insieme pronto a conoscere e vivere la vita.
 Anche se a volte non approfondisce gli argomenti e gli lascia appena abbozzati, il film riesce a raccontare il rapporto delicato e intenso che si istaura tra l'anziano e il ragazzo con dolcezza e  leggerezza, risultando gradevole e anche commovente.
 
Francesca Pascuttini
Versione app: 3.26.4 (097816f)