Il Mystic è il fiume che attraversa Boston. E' qui che la malavita regola i conti della città più aristocratica e conformista d'America. Sotto la superficie serena, infatti, c'è un mondo fatto di apparenza e opportunismo. Il quartiere popolare dove il film è ambientato non è a prima vista degradato: le case e le strade sono linde e dignitose. L'abbrutimento è, però, psicologico tanto che i protagonisti sentono di dover ricalcare dei cliché e non riescono ad uscire dalla spirale di violenza e corruzione di cui sono stati prima vittima e poi artefici.
del 22 aprile 2004
Boston. Gli undicenni Jimmy, Sean e Dave sono avvicinati da due uomini che sequestrano Dave per quattro giorni e lo violentano ripetutamente. Venticinque anni dopo Katherine, diciannovenne figlia di Jimmy, è assassinata nel parco. Ad occuparsi del caso è Sean, diventato poliziotto, mentre Dave è il principale sospettato.
 
La delicatezza del regista Eastwood è data dal non mostrare mai scene crude o violente, ma è ugualmente incisivo nella sua denuncia del degrado umano. Le inquadrature sono sobrie e classiche e solo il montaggio delle scene finali risulta volutamente teso e sostenuto.
 
Meritato l'Oscar come miglior attore protagonista a Sean Penn (Jimmy), ma ancora più meritato quello come miglior attore non protagonista a Tim Robbins (Dave). Tanto Jimmy è un bullo violento e arrogante, tanto Dave è incerto e confuso. E' un film fatto da uomini dove le donne hanno un ruolo marginale, ma interessante: gli ricalcano al femminile. Mentre, infatti, Lauren, moglie di Sean, ha il coraggio di cambiare, Annabeth, moglie di Jimmy, che ha sempre vissuto in un mondo di violenze, le giustifica. Celeste, moglie di Dave, d'altra parte, è insicura e piena di dubbi.
 
Tratto dal romanzo La morte non dimentica di Dennis Lehane, Mystic River è un film semplice ma potente. Adatto ad un pubblico adulto, è ottimo per una discussione sulla violenza in generale e su quella psicologica in particolare.
 
Francesca Pascuttini
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