Ognuno di noi ha fisionomia, carattere, modo di comportarsi che riassumono le generazioni che lo hanno preceduto. Quando nasce un bambino tutti lo guardano con curiosità... Anche Gesù è nato in un popolo: è il punto di arrivo di una lunga catena di antenati... E la cosa sorprendente è che in questa catena non ci sono tutti stinchi di santi...
del 21 dicembre 2005
 
Ognuno di noi ha fisionomia, carattere, modo di comportarsi che riassumono le generazioni che lo hanno preceduto. Quando nasce un bambino, tutti lo guardano con curiosità e tentano di scorgere nei suoi lineamenti il naso del papà, le labbra della mamma, le tempie del nonno, il modo di sorridere della zia. Ecco, in questo  nuovo volto si concentrano i volti, le fattezze, i tratti delle generazioni che lo hanno preceduto.
Questo è vero anche per il carattere, per il modo di reagire, di affrontare i problemi. Nella stessa famiglia si vede che un figlio è calmo come la zia, un altro ha scatti di impazienza come il nonno, un terzo è deciso come la nonna…anche Gesù è nato in un  popolo, ha concentrato in sè le caratteristiche somatiche, di carattere, di modo di guardare  la vita tipiche del popolo di Israele. E’ il punto di arrivo di una lunga catena di antenati che hanno dato la vita ai suoi nonni fino ad arrivare a Maria. E la cosa sorprendente è che in questa catena non ci sono tutti stinchi di santi, ci sono anche violenti, peccatori, irregolari, inadempienti alla legge di Dio. Il vangelo di Matteo presenta una genealogia verace che mescola a santi ed eroi, delinquenti e bestemmiatori. E’ proprio vero che Dio, facendosi uomo, si è fatto carico di tutta la nostra umanità.
E anche oggi se viene Natale, Dio non si schifa di prendere su di sé i tratti delle nostre cattiverie, la nostra umanità ferita, le gravi responsabilità degli strateghi del terrore, gli stenti di chi ha fame e l’ingordigia di chi li affama, il desiderio innocente dei giovani che si aprono alla vita e le trame degli sfruttatori che distruggono l’innocenza.
Dio sa di che cosa è fatto l’uomo, e proprio dall’interno della sua vita vuol far nascere speranza, vuol aiutare a ritrovare forze che si ritenevano perdute. Abbiamo ciascuno di noi bisogno di sentirci di stare a cuore a qualcuno, di non essere lasciati soli, di essere aiutati dal di dentro. Ecco, Natale è avere la certezza che la nostra umanità, con tutte le sue luci e le sue ombre viene continuamente abitata da Dio e può sperare ogni giorno in un futuro di gioia e di serenità, di salvezza e di pace.
Ma dove trovo questa speranza?
mons. Domenico Sigalini
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