Nel mistero del male sta la nostra libertà SERIE: D'amore si muore, di speranza ...

Qualcuno dovrà spiegarci prima o poi perché che fa del bene deve sempre soffrire, pagare... e perché ci si accanisce conro di lui... Non si tratta di vittimismo, ma di una oscura lotta del male contro il bene. Noi non siamo le vittime di una lotta tra il bene e il male: Satana è una creatura che non può niente contro Dio...

Nel mistero del male sta la nostra libertà SERIE: D'amore si muore, di speranza si vive

da L'autore

del 10 dicembre 2005

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Qualcuno dovrà spiegarci perché nella vita chi fa del bene deve sempre soffrire e pagare, perché ci si accanisce contro di lui, perché prima poi debba vedersi contro qualcuno. Non si tratta di un vittimismo di maniera, di quella convinzione di sentirsi sempre perseguitati perché troviamo giusto difficoltà a realizzare ciò che pensiamo, ma di una oscura lotta del male contro il bene. La nostra fede cristiana non accetta che nel mondo ci siano due principi: quello del bene e quello del male che si combattono uno contro l'altro. Da una parte il bene, Dio dall'altra il male, Satana, in perenne lotta tra di loro, a farsi dispetti, ad alternarsi alla guida del mondo. È una concezione della vita molto pagana, tipica degli dei dell'Olimpo, di concezioni sacrali del mondo. Noi non siamo le vittime di una lotta tra il principio del bene e il principio del male. Per la fede cristiana esiste solo Dio come principio superiore di tutto. Satana è una creatura decaduta che non può niente contro Dio, ne è stato sconfitto. Non siamo in balia di forze misteriose che ci rubano la vita. La vita la possiamo buttare solo noi. Nel mistero del male ci sta la nostra libertà. Siamo noi che non scegliamo bene, che ci lasciamo incantare, che di fronte al bene opponiamo la comodità, l'egoismo, l'interesse. E questo si scatena contro ogni tentativo di scalfirne il dominio.

Non è vero che chi fa il bene sia innocuo; chi fa il bene intacca sempre il potere dell'egoismo e chi ha impostato la vita solo per sé, per i suoi interessi lo elimina. Così è stato di Giovanni il battista, così sarà di Gesù più tardi, dopo che ne ha preso il posto nella società ebraica di allora. Il figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro.

Non c'è speranza allora per chi vuol vivere bene? Assolutamente si. Perché Gesù è proprio venuto a dimostrare che si possono spuntare le frecce della morte con la fiducia in Dio.

 La speranza è sempre sostenuta da una certezza.

Ma dove la trovo?

mons. Domenico Sigalini

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