“Il Movimento Giovanile Salesiano: cosa ti attira da fuori e cosa ti porti quando vai fuori?”. Ecco, signore e signori, il prossimo oggetto di dibattito sul nostro nuovissimo Tatami, che vedrà scendere in campo:
del 10 febbraio 2009
 
ANNALISA GIORDANO
VS
LORENZO TIENGO
 
Educatrice presso i Giuseppini, che si prodigano per aiutare bambini, giovani e famiglie in difficoltà.
 
 
 
Vedi www.murialdo.org
 
 
 
Molti di noi lo ricorderanno come il personaggio strano con la parrucca dei Cartoons. C’è di più! Qui ci parla della sua esperienza col movimento Orinino.
 
Vedi www.donorione.org
 
 
 
Lorenzo
Annalisa
1) Hai di fronte due inviti ugualmente allettanti, uno fatto dal Movimento Giovanile Salesiano e uno fatto dal Movimento Orionino (al quale parteciperesti naturalmente con tutto il tuo gruppo). tu a quale scegli di partecipare ma soprattutto perché?
Dipende da quello che sto cercando, dall’esigenza. Scelgo l'invito che risponderebbe di più alla mia domanda, non sceglierei per appartenenza o 'preferenza affettiva'. Uno non è migliore di un altro, sono diversi.
 
2) Ti è mai capitato di dirti: 'è una vita che sto con lo stesso 'gruppo' ' e di pensare di voler vedere 'oltre la siepe'? Detto in altro modo, hai mai percepito il gruppo a cui appartenevi come troppo stretto?
Sì, mi è capitato di percepirlo come stretto, quando sono cresciuta e ho cominciato a pormi delle domande e ad avere delle esigenze che non trovavano risposta all'interno. Per fortuna, direi. Gesù non  teneva i suoi discepoli con sé, ma li  mandava nel mondo. Comunque, ho avuto la fortuna di crescere con degli amici desiderosi di scoprire, curiosi della vita, quindi questo desiderio di “evasione” è stato assecondato nella misura in cui poteva fare del bene a me, per farmi capire la giusta direzione, ecco.
3) Cosa pensano i due Movimenti che frequenti l'uno dell'altro?
Penso che ciascuno rispecchi il proprio carisma e tenti di portarlo avanti nel modo migliore, c'è rispetto e riconoscimento reciproco. E' chiaro che ciascuno vive all'interno del proprio cerchio e magari non è mosso a cercare o conoscere l'altro; nonostante questo c'è una buona contaminazione dettata dal fatto che i giovani sono curiosi, si guardano attorno, riconoscono la bellezza in entrambe le realtà.
4) Qual è la cosa che ti lega indissolubilmente a ciò che fai? E soprattutto, quello che fai in una determinata realtà lo racconti anche fuori da essa?
Quello che mi lega (non indissolubilmente) a alla realtà lavorativa dei Giuseppini è una volontà, una scelta di accoglienza, il fatto che rispecchia i miei valori, è la possibilità di crescere, umanamente e spiritualmente, di essere me stessa e di diventare quello che sono. Quello che mi lega alla realtà salesiana è la crescita cristiana, è quello che mi permette poi di lavorare, è la condivisione della mia vita con gli amici e le persone della mia parrocchia, è la fortuna provvidenziale di ricevere affetto da salesiani  e salesiane. Quello che faccio da una parte lo racconto anche nell'altra, ci mancherebbe.
5) «Splendete come astri nel mondo», ma per esserlo San Paolo dice che bisogna vivere in umiltà, unità e testimonianza... Questi concetti astratti sono vissuti in modo vero e concreto?
Cerco di rispondere senza dire eresie. Sull'umiltà si lavora tanto nel rapporto tra di noi; sull'unità, dipende cosa intendiamo per unità che per me non è certo omologazione di pensiero ma confronto, anche scontro se è necessario, sempre tesi all'unico centro che è Gesù: ecco su questo punto forse dovremmo lavorarci un pò di più; sulla testimonianza, beh, credo che le scelte di vita che molti di noi stanno facendo  e il nostro modo di stare con gli altri rispecchi il fatto che Gesù ha lasciato delle splendide orme nella nostra vita e nel nostro cammino...anche se la strada è ancora lunga.
 
 
 
 
 
Annalisa
Lorenzo
1) Quando è stata la prima volta che ti sei sentito attratto dal carisma salesiano e hai intuito che quello corrispondeva alla tua persona?
Non c’è un momento preciso, penso sia un insieme di fattori o di fatti che nella mia vita si sono inserititi come sottolineature in un libro e che alla fine, girando l’ultima pagina, ti ricorderai. Non so se corrisponde alla mia persona, perché devo ancora arrivare all’ultima pagina, ma so che mi sento bene se dedico tempo agli altri, se non smetto di pensare, se credo che un mondo migliore si può fare, se il vero miracolo non è aspettare qualcosa ma lavorare per creare qualcosa. Questo è quello che mi attrae.
2) In che modo la conoscenza di due carismi o l'appartenenza a due realtà ti ha permesso di fare delle scelte per la tua vita?
 
Io posso parlare del Carisma Salesiano e di quello Orionino essendo Salesiano solo di adozione. La mia scoperta del mondo salesiano è arrivata tardi, anche se nella storia di San Luigi Orione Don Bosco entra ad un certo punto, evidenziando il legame che più sento vicino in questi anni, vedendo da un parte l’ amore per i Giovani dall’altra quello per gli Ultimi (chiunque essi siano). Queste due figure mi hanno aiutato molto nel cammino di crescita fino a qui, da una parte Don Bosco mi ha insegnato a darmi ai Giovani con creatività e con la voglia di tirare sempre fuori il meglio degli altri, ricordando che “tutti hanno un punto accessibile al bene”. Dall’altra parte Don Orione mi ha insegnato che qualunque lavoro ha una dignità estrema e che non bisogna fermarsi se si crede perché bisogna “fare del bene sempre a tutti, del male mai a nessuno”. Don Bosco mi ha avvicinato ancora di più all’arte del Teatro, Don Orione mi ha aiutato a vivere le sofferenze dei disabili con la gioia di chi pensa che anche se difficile quella è VITA.
Entrambi poi ci insegnano attraverso la loro stessa vita a credere in Dio, a seguirlo.
3) Hai incontrato delle contraddizioni tra le due realtà?
 
Contraddire significa “dire contro, al contrario”: questo mai. Pensando anche soltanto ai due personaggi che hanno ispirato tutto questo movimento non si può pensare a delle contraddizioni. Don Orione tra l’altro vedeva in Don Bosco un Maestro, e comunque non si può mai dimenticare che entrambi vivono la stessa Fede anche se in modi diversi.
Oltre a queste realtà c’è tutto un mondo che ha bisogno di RELAZIONE, e questi due signori avevano capito, dal supermercato dove nessuno sposta il carrello per dar spazio a qualcun altro, alle camminate in montagna dove è sempre più difficile incontrare qualcuno che ti dica buongiorno anche se non ci si conosce. Le contraddizioni esistono nelle realtà che compongono tutta la nostra vita, credo. Bisogna però imparare a fare i puzzle nel modo giusto, mettendo ogni pezzo al suo posto ma riconoscendo che senza quello alla fine manca qualcosa.
 
4) Ti è mai capitato di far collaborare le due cose, e di esserti scontrato con i pregiudizi di una verso l'altra?
 
In realtà questo è il mio sogno da tempo…vedere due carismi così forti che si incontrano(come hanno fatto in passato quando Don Orione incontrò Don Bosco). Sarebbe il segno più forte di un Ecumenismo vero e non astratto. Non ci sono pregiudizi ma ci sono modi di vedere, credo, e anche modi di essere che molto spesso devono studiarsi prima di incontrarsi.
C’è forse una diversità di costituzione di questi due carismi, da un parte una dedizione ai Giovani e dall’altra una dedizione agli Ultimi. Ogni tanto rifletto su questa “emergenza educativa”(comincia persino a fare audience in tv) che credo stia realizzando forse il pretesto più convincente perché queste due realtà si incontrino.
5) Che cosa significa 'Movimento Giovanile Salesiano” per il tuo futuro?
In questo momento lavoro in una scuola salesiana, ed è questo il mio futuro (o per lo meno spero lo sia per molto tempo) perché mi sento stimolato a creare, non solo dal punto di vista artistico ma anche relazionale ed educativo.
 
 
 
A cura di Giulia Krajcirik giulia_pat@hotmail.it
 
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