Nominato oggi da Benedetto XVI il nuovo presidente della Conferenza Episcolpale Italiana. È il vescovo di Genova Mons. Angelo Bagnasco che dice di volere contnuare a parlare apertamente contro ciò che danneggia l'identità dei cristiani.
del 07 marzo 2007
Ruini termina il periodo di guida della Cei. La nomina ufficializzata oggi dal Papa conferma le voci insistenti degli ultimi giorni: Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova ed ex ordinario militare d'Italia, e' il nuovo presidente della Conferenza episcopale italiana. L'annuncio e' stato dato in contemporanea in Vaticano e a Genova.
''Quando il Papa chiama si risponde'' sono state le prime parole del neopresidente. Ruini mantiene l'incarico di vicario del Papa per Roma. Sessantaquattro anni, vicino a Ruini che lo ha voluto arcivescovo di Genova e che gli ha affidato anche incarichi delicati, Bagnasco e' anche gradito al segretario di Stato Tarcisio Bertone, suo predecessore sulla cattedra di Genova.
Nato a Pontevico, in provincia di Brescia, dove la famiglia era sfollata per la guerra (era il 14 gennaio 1943), Bagnasco, figlio di genovesi, padre operaio in una pasticceria e madre casalinga, e' tornato presto a Genova, dove e' entrato in seminario ed e' diventato prete nel '66, ordinato dal vescovo Mons. Giuseppe Siri.
Laureato in filosofia, docente di Metafisica e ateismo contemporaneo presso la Facolta' teologica dell'Italia settentrionale, e' stato per 25 anni vicino agli scout e per 15 assistente della Fuci. Dal '95 al 97 ha diretto il seminario di Genova, facendosi apprezzare per l'attenzione alle vocazioni, nel 98 e' stato poi promosso vescovo di Pesaro, nel 2003 ordinario militare e dallo scorso settembre arcivescovo di Genova. Il neopresidente ha una grande attenzione per la liturgia e questo lo avvicina al Papa.
A Genova inoltre e' molto apprezzato da prima di diventare arcivescovo, per il suo ruolo di guida spirituale di laici e religiosi. Riservato, ma affabile, con una cultura robusta e una grande attenzione per la dimensione spirituale, il presule con buona probabilita' manterra' una linea di continuita' con l'impostazione ruiniana. Interpellato sul fatto se avrebbe condiviso la linea di Ruini e se si sarebbe identificato con la mobilitazione contro i Dico, Bagnasco ha risposto che ''ai cattolici non basta essere presenti e dire semplicemente che ci sono. Devono dimostrare tutta la forza della loro identità con grande serenità”.
Da quando si e' insediato a Genova inoltre ha affrontato nelle omelie pubbliche una serie di temi cari a Ruini: ''non essere assenti dal dibattito culturale in atto'', contrastare la ''concezione relativista e quindi debole della persona'', il ''servizio alla verita' puo' comportare contestazione e dileggio'', ''il mondo guarda all'Italia'', ''sosterremo senza ambiguita' e sofismi la identita' ineguagliabile del matrimonio''.
 
Nel frattempo per Ruini l'obbedienza ai pontefici e' stata la linea guida dei suoi 16 anni di presidente della Cei: lo ha detto stamane il cardinale salutando tutti i suoi più stretti collaboratori in una sobria cerimonia di addio che si è svolta negli uffici della Conferenza Episcopale Italiana a Roma . ''Corrispondere agli indirizzi e ai desideri dei Successori di Pietro è stata lungo tutti questi anni la gioia del mio cuore oltre che il primo criterio di orientamento della mia azione”. Ruini ha augurato a mons. Angelo Bagnasco il suo ''augurio più fervido e affettuoso per l'opera che lo attende, accompagnato da profonda amicizia”. Il porporato ha anche assicurato al nuovo presidente dell'episcopato italiano la sua ''costante vicinanza nella preghiera''.
 
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