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Omelia: Ascensione del Signore

Tu a chi predichi il Vangelo? Se la risposta è: “A nessuno”, allora devi iniziare a predicarlo a te; tu sei la prima persona da evangelizzare. Il resto viene dopo! Va' alla porta del tuo cuore, entra dentro e predica Gesù a te, leggi il suo messaggio, scopri cosa vuole che tu diventi per Lui, nel suo nome! Se occorre, chiedi aiuto, lasciati aiutare!


Omelia: Ascensione del Signore

da Teologo Borèl

del 16 maggio 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 

“…  è salito al cielo e siede alla destra del Padre”

Letture: Atti 1, 1-11Efesini 4, 1-13Marco 16, 15-20 

          Vorrei soffermarmi con te sul Vangelo (richiamato anche dalla prima lettura degli Atti) e sottolineare alcune espressioni, come mi capita di fare di solito.  

          1. “Andate …  predicate il Vangelo!”: penso ai milioni di persone (uomini, donne, missionari, suore, sacerdoti…) che in questi 2000 anni di storia cristiana hanno preso alla lettera questo comando di Gesù e sono andati, sono partiti, hanno lasciato casa, affetti, sicurezze per recarsi lontano a predicare Gesù, ad annunciare la Buona Notizia che Dio ama tutti!  

          Oggi nella nostra Europa, nella nostra Italia occorrono nuovi missionari, cioè gente che continui ad andare (magari anche solo 100 metri da casa!) a diffondere lo stesso messaggio di speranza e di gioia. In un diffuso clima di stanchezza, di “vecchiaia” del cuore, occorre un nuovo slancio. Rileggere questo comando di Gesù a me sacerdote, a te cristiano/a cosa dice? Noi abbiamo nel nostro DNA il bisogno di essere missionari, annunciatori e testimoni di Gesù.

          Se ti viene qualche idea bella da suggerirmi su come fare oggi a portare Gesù nelle Università, nei centri di cultura, nelle scuole… scrivimi: ti ringrazio in anticipo! Ad una certa età non si ha più la sensibilità di un tempo!

          Tu a chi predichi il Vangelo? Se la risposta è: “A nessuno”, allora devi iniziare a predicarlo a te; tu sei la prima persona da evangelizzare. Il resto viene dopo! Va’ alla porta del tuo cuore, entra dentro e predica Gesù a te, leggi il suo messaggio, scopri cosa vuole che tu diventi per Lui, nel suo nome! Se occorre, chiedi aiuto, lasciati aiutare! 

          2. “Riceverete forza dallo Spirito Santo…”:  hai ragione a pensare che il compito di essere missionari oggi, di andare a predicare il Vangelo può essere scambiato per follia, frutto di esaltazione o di squilibrio… Gli Apostoli, dopo la Pentecoste, sono stati scambiati per ubriachi, cioè gente folle, pazza! In questa impresa che è fuori dalla nostra portata, che è superiore alle nostre forze, Gesù ci viene incontro regalandoci il suo Spirito, la sua vita, che è lo Spirito Santo!

          “Io manderò su di voi lo Spirito Santo che il Padre mio ha promesso. Voi però restate nella città di Gerusalemme fino a quando Dio vi riempirà con la sua forza” (Lc. 24,49).

          Ed è ancora lo stesso Luca che nelle prime righe degli Atti degli Apostoli, il Vangelo dello Spirito Santo,    aggiunge: “Riceverete su di voi la forza dello Spirito Santo che sta per scendere” (Atti 1,8).

Ci viene offerta così la prima definizione dello Spirito Santo: è forza!

E’ la forza che aveva investito Gesù nel battesimo al Giordano e gli aveva dato il coraggio di iniziare la sua missione di Messia pubblicamente (Lc. 3,22); è la forza che aveva spinto Gesù nel deserto e lo aveva sostenuto nel superare le tentazioni del Maligno; è la forza che lo aveva accompagnato nella sua missione in Galilea (Lc. 4, 14) e di cui aveva dichiarato di essere investito, nella sinagoga di Nazaret: “Il Signore ha mandato lo Spirito su di me ...” (Lc. 4, 18).

Potrei continuare: Luca nel suo Vangelo ci presenta il Maestro costantemente guidato, sorretto, rafforzato dallo Spirito Santo e negli Atti è lo stesso Spirito che guida, sorregge e rafforza i primi passi della Chiesa, operando segni e prodigi per mezzo degli Apostoli.

          Abbiamo bisogno di questa forza per trovare il coraggio dell’annuncio cristiano, della testimonianza scomoda  in tanti ambienti dove viviamo, lavoriamo…  In questi giorni che ci separano dalla Pentecoste, chiediamo il dono dello Spirito Santo, la forza dell’amore. “Padre, per Gesù, donaci lo Spirito Santo!”

          3. “I segni che accompagneranno quelli che credono”: nella seconda parte del Vangelo odierno, Marco elenca cinque segni attraverso i quali il Risorto manifesta la sua presenza. L’impressione immediata è che si tratti di prodigi molto particolari, addirittura strani, difficili da constatare, estremamente rari. I segni elencati dall’evangelista Marco vanno letti e interpretati alla luce del simbolismo biblico.

Vediamoli brevemente:

          a. I demoni: rappresentano tutte le forse di morte che si trovano nell’uomo e che lo inducono a fare scelte opposte al vangelo: l’orgoglio, la bramosia di denaro, gli odi, gli impulsi egoistici…Questi demoni si vincono con il ricorso alla potenza della parola di Dio e dello Spirito Santo. È l’annuncio del Vangelo che li scaccia; sono l’Eucaristia e gli altri sacramenti che comunicano la forza di Dio che permette di resistere ai loro assalti

          b. Le lingue nuove: oggi l’umanità ha bisogno di un linguaggio completamente nuovo. Quello dell’insulto, della tracotanza, della violenza l’ha già ascoltato fin troppo: oggi vuole udire quello dell’amore, del perdono, del servizio gratuito e incondizionato.

          c. I serpenti e i veleni: nella Bibbia sono visti come i nemici dell’uomo e della vita. Non è facile identificarli perché spesso si presentano in modo sornione e subdolo e anche i veleni mortali che distribuiscono possono apparire bevande inebrianti.  Con Gesù li possiamo riconoscere, smascherare e sconfiggere.

          d. Le guarigioni: sono il segno che spesso anche Gesù ha offerto. Se la parola del Vangelo produrrà dei recuperi alla vita, risulterà evidente a tutti che la comunità cristiana è portatrice di una forza capace di risanare il mondo. Interessante l’opera di alcuni sacerdoti e suore che riescono a guarire giovani vittime della droga, dell’alcool, della prostituzione non con medicine, tecniche psicologiche, ma con la preghiera e la forza dei sacramenti! 

          4. “Siede alla destra di Dio”: anche nel Credo c’è questa espressione legata al fatto dell’Ascensione. Che significa? Si tratta di un’affermazione teologica. Infatti Dio non ha né destra né sinistra e in paradiso non si sta seduti!  L’immagine si richiama agli usi delle corti orientali dove i sudditi che avevano dato prova di fedeltà eroica al loro signore venivano convocati nella reggia e, di fronte a tutti i notabili, erano invitati dal sovrano a sedersi alla sua destra. Nel salmo 110 leggiamo la stessa espressione: “Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi”.

          L’evangelista vuol dirci che Gesù è stato proclamato da Dio “suo servo fedele”. Per la sua fedeltà, Dio lo ha esaltato, lo ha fatto ascendere al cielo, a Lui ha sottomesso ogni creatura, l’ha costituito Signore, Dio! Tutto questo è detto con la frase: “Dio lo ha fatto sedere alla sua destra”. 

          Conclusione: “Non vi lascerò orfani!” aveva promesso Gesù e l’ultima frase del vangelo di Marco sottolinea la convinzione dei primi cristiani di non essere soli, ma di avere sempre accanto il Signore Gesù e lo Spirito Santo. “I discepoli partirono  e predicarono dappertutto, mentre il Signore confermava la parola con i prodigi che l’accompagnavano” (v.20)

“Ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo!” Questa è la fede che vince il mondo!

Don Gianni

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