Nei Primi Vespri della solennità dei Santi Pietro e Paolo, nell'arcibasilica di San Giovanni in Laterano alle ore 19 l'apertura della fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione di Giovanni Paolo II, presieduta dal card. Ruini.
del 28 giugno 2005
 
Al via stasera, l’inchiesta con 'rito anticipato' voluta da papa Benedetto XVI (ad appena due mesi e 26 giorni dalla morte del candidato, scomparso la sera del 2 aprile alle ore 21.37, senza attendere i 5 anni secondo le attuali norme canoniche), della celebrazione del 'processo' sulla vita, le virtù e la fama di santità del Servo di Dio Giovanni Paolo II, il pontefice Karol Wojtyla. L'apertura della causa di beatificazione e canonizzazione ha luogo nella cattedrale di Roma, città dove il Servo di Dio è morto e per questo luogo di inizio del processo.
Primo atto ufficiale con una celebrazione solenne per quel 'Santo subito!' da molti invocato a favore di Giovanni Paolo II il Grande nel giorno del suo funerale.
Lo striscione 'Santo subito' in piazza San Pietro ai funerali di Wojtyla. Dando il via alla Causa di beatificazione e canonizzazione del suo predecessore, papa Benedetto XVI ha voluto cogliere almeno due segnali forti che aveva ricevuto nei primi giorni seguenti la scomparsa di papa Giovanni Paolo II. Durante l’omelia che come decano del Collegio cardinalzio pronunciò in piazza San Pietro durante le esequie, dai fedeli era partito quel grido corale ritmato - 'Santo! Santo!' - che aveva sorpreso lo stesso cardinale Ratzinger. Interruppe meravigliato la lettura della sua omelia, e con lui molti altri prelati rimasero stupiti da quella richiesta che saliva dal popolo. Inoltre, nei giorni della sede vacante, ci fu la petizione sottoscritta da decine di cardinali in favore di una beatificazione rapida di Giovanni Paolo II. La petizione fu consegnata allo stesso cardinale Ratzinger, nella sua veste di decano del Collegio cardinalizio, per essere consegnata al futuro papa. Ma di questo non ce n’è stato bisogno ... La spinta favorevole a una beatificazione immediata venne poi raccolta da diverse organizzazioni e organi di stampa cattolici. Infine, era stato lo stesso Segretario di Stato, il cardinale Angelo Sodano a chiamare Giovanni Paolo II il Grande, nella prima Santa Messa, all’indomani della morte del pontefice. Oggi, il popolo acclama già santo il suo papa scomparso. Nell’antichità, Karol Wojtyla sarebbe stato già canonizzato, a furor di popolo. Oggi dobbiamo aspettare il processo. Che sia veloce!
Tutti i fedeli della diocesi di Roma sono invitati a partecipare e per l’accesso in basilica non è richiesto alcun tipo di biglietto. La cattedrale aprirà alle ore 18 dalla facciata principale di piazza di Porta San Giovanni. Chi non potrà accedere alla basilica seguirà la celebrazione dall’esterno attraverso un megaschermo posto sul sagrato.
La celebrazione avrà inizio alle ore 19 con la preghiera dei Primi Vespri della solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, Patroni di Roma, presieduta dal cardinale Camillo Ruini, vicario di Sua Santità per la diocesi di Roma. Quindi, sempre all’interno della cattedrale, mons. Slawomir Oder esibirà davanti al cardinale - giudice ordinario del Tribunale diocesano - e agli altri componenti del Tribunale il mandato di procura rilasciatogli come Postulatore della causa e i documenti da lui raccolti ed avrà così inizio il processo 'sulla vita e le virtù in specie, nonché sui miracoli in genere, del Servo di Dio Giovanni Paolo II (al secolo Karol Wojtyla) Sommo Pontefice'.
Primo atto sarà il giuramento in cui si impegnano al segreto sulle testimonianze raccolte e a non accettare alcun tipo di dono offerto in relazione al processo canonico e che pronunceranno in latino il cardinale Ruini, seguito dal giudice delegato mons. Gianfranco Bella, dal giudice aggiunto mons. Francesco Maria Tasciotti, dal promotore di giustizia don Giuseppe D’Alonzo e dai notai Giuseppe Gobbi, Francesco Allegrini e Marcello Terramani, tutti nominati con decreto del cardinale vicario. Quindi dopo aver prodotto la lista delle persone da interrogare giurerà anche il postulatore, e la sessione si concluderà con le indicazioni relative allo svolgimento delle prossime udienze, che si svolgeranno a porte chiuse.
Concluso l’atto giuridico dell’insediamento del tribunale chiamato a condurre l' inchiesta diocesana, tutti i presenti saranno invitati alla preghiera 'per implorare grazie per l’intercessione del Servo di Dio il papa Giovanni Paolo II', secondo il testo (che sarà diffuso stasera) approvato dallo stesso cardinale Ruini, che terrà anche l’omelia.
Una volta concluso il processo diocesano, tutta la documentazione verrà inviata alla Congregazione delle Cause dei Santi. Le virtù del Servo di Dio verranno esaminate da un collegio di teologi consultori. Se il loro parere sarà positivo, il dossier verrà preso in esame dai cardinali e vescovi della Congregazione. Se anche il loro parere sarà positivo, il Servo di Dio diventerà Venerabile. I medici dovranno verificare l’inspiegabilità della guarigione avvenuta per l’intercessione del Servo di Dio dopo la sua morte. Il caso verrà poi studiato dai teologi. Se la guarigione viene messa in relazione con l’invocazione del Servo di Dio, il dossier passa ai cardinali che definiscono il miracolo ed emettono un decreto. Solo a questo punto il Servo di Dio potrà essere proclamato Beato.
Al momento stanno giungendo al tribunale diocesano e al postulatore molte lettere che riferiscono di grazie ricevute per intercessione di papa Giovanni Paolo II. Ogni giorno dalla pubblicazione dell’indirizzo di posta elettronica arrivano circa 100 messaggi che intendono sostenere l’iter della beatificazione, riferire di grazie ricevute e richiedere preghiere di intercessione. Significativa anche la provenienza dei messaggi: al primo posto figura l’America latina e la lingua spagnola, poi l’Europa con l’Italia, seguita dalla Polonia e da moltissimi altri Paesi. È disponibile anche un sito Internet ufficiale della Postulazione con traduzioni in molte lingue e una sezione con le statistiche degli accessi da ogni parte del mondo.
Beato subito, magari proclamato tale a Colonia dal papa, il prossimo agosto durante la XX GMG. Questo è il 'sogno', anche se sa che è 'irreale', di mons. Stanislaw Dziwisz, che fu segretario particolare di Giovanni Paolo II. 'Il mio sogno, anche se so che è irreale, sarebbe questo annuncio dato da Benedetto XVI in agosto a Colonia, durante la XX GMG in quella Città della Germania', ha detto mons. Dziwisz all'Agenzia di stampa polacca PAP. Secondo mons. Stanislao, oggi arcivescovo di Cracovia, un tale annuncio sarebbe anche 'un segno della riconciliazione polacco-tedesca'. 'Il mondo - ha aggiunto mons. Stanislao - ha già canonizzato Giovanni Paolo II e noi ora aspettiamo la definitiva conferma della sua santità'.
Anche se il 'processo' ha avuto inizio tempestivo, non si sa - avvertono in Vaticano - quando la 'sentenza' sulla beatificazione sarà emesso. Comunque, secondo delle indiscrezioni raccolte da Korazym.org la Causa dovrebbe durare non meno di due anni e non più di cinque. Oltre ai documenti, saranno analizzate, in particolare, le lettere sui presunti miracoli attribuiti a papa Wojtyla dopo la sua morte. Per la beatificazione sarà sufficiente verificare almeno un miracolo, in genere una guarigione avvenuta in maniera inspiegabile, dopo la morte del candidato. Anche con l’intento di far adottare una procedura il più rapido possibile, l’Associazione culturale romana Tiberis Custos ha consegnato una petizione al cardinale vicario con la quale ha chiesto che a Giovanni Paolo II il Grande venga riconosciuto il titolo di 'martire' con riferimento alla 'testimonianza' da lui resa 'anche con l’effusione del sangue' in occasione dell’attentato del 1981.
Un video inedito di padre Jarek Cielecki del Vatican Service News su Giovanni Paolo II accompagnato dalle note di un poema musicale a lui dedicato: dal sagrato della chiesa di Niegowic, 25 chilometri a sud di Cracovia, è partito il tour mondiale del cantautore italiano Giuseppe Cionfoli e del suo Angelo Bianco, il poema dedicato al papa scomparso, che a Niegowic nel 1948 iniziò il sacerdozio e che menziona nel suo testamento. Tutti gli ex parrocchiani di papa Wojtyla lo ricordano in chiesa, steso a terra in preghiera, che porta le borse della spesa per le donne incinte; che visita i malati. Il video inizia da lì. Per quanto riguarda le immagini inedite, citiamo l’esempio della lignea Via Crucis innalzata nella terrazza privata dell’Appartamento pontificio in Vaticano. Alla quinta stazione, il Cireneo a sostenere Gesù in cammino al Calvario, è il papa, che ha portato la Croce fino alla fine. Una Croce dolorosa, sì, ma il papa aveva innanzitutto la pace e la gioia che solo Gesù può dare.
Dice padre Jarek Cielecki: 'Ricordo che Giovanni Paolo II rifiutava con forza gli antidolorifici e diceva che padre Pio era piagato per amore. Quando l’allora sacerdote Karol Wojtyla andò a San Giovanni Rotondo, nel 1948, padre Pio gli fece una confidenza. Gli disse che la piaga più dolorosa non era nelle mani o nei piedi, ma sulla spalla, dove poggiava la Croce'. Padre Jarek ricorda tantissimi episodi particolari di papa Wojtyla, ma due sono scolpiti nella sua mente. Il primo: 'Un vescovo italiano, invitato a pranzo dal papa, arrivò in ritardo e ne raccontò il motivo: aveva incrociato in San Pietro un suo ex sacerdote, divenuto da ben 17 anni un barbone, e si era fermato a parlare con lui. Il papa disse di chiamarlo alla sua mensa. Il barbone, un po’ impacciato, si mise a tavola. A fine pranzo, il papa gli chiesa: ‘ Vuoi confessarmi?’. Il barbone acconsentì con la gioia e l’incredulità dipinte sul volto. Un gesto di perdono, di amore profondo. Il papa ha reinserito nella Chiesa il sacerdote perduto, senza nulla chiedergli del suo passato, se non di confessarlo. Il barbone è tornato sacerdote per il gesto d’amore del papa'. E il secondo: 'Arturo Mari, il fotografo privato del papa, mi raccontò che una sera di Capodanno di pochi anni fa un religioso lo chiamò con urgenza nel cuore della notte. Si era infatti spinto nella Cappella privata del papa e con stupore lo aveva visto seduto accanto a un ragazzino in carrozzella, divorato da un cancro che lo stroncò una settimana dopo. Un’immagine da immortalare. Il papa gli aveva messo al collo la sua catena d’oro con la croce. Il ragazzino commosso ringraziò e disse: ‘Grazie Santo Padre, ci vedremo in Paradiso'.
Intanto, in Polonia, il film sulla sua vita Karol, un Uomo diventato Papa, sta riscuotendo un successo strepitoso. In 100 Città e con la media di dieci proiezioni al giorno, viene proiettato il film interpretato da Piotr Adamczyk nella parte di Wojtyla che vive la sua drammatica esperienza sotto il nazismo e il comunismo che dominarono per mezzo secolo la Polonia, dal 1939 al 1989. Nelle sale è tutto esaurito per dieci giorni, con un pubblico che segue con grande emozioni le vicende di Karol: piange, applaude, esulta. La Polonia ha così trovato, con un film pensato e diretto da italiani, un modo di alto valore artistico per onorare la memoria del 'suo' papa, tutto iniziato con il libro di Gian Franco Svidercoschi Storia di Karol, con la sceneggiatura di Giacomo Battiato, prodotto da Pietro Valsecchi di TaoDue per Mediaset, con la supervisione di mons. Pawel Ptasznik e la consulenza del card. Roberto Tucci.
Alessandro Renzo, Mattia Bianchi
Versione app: 3.26.4 (097816f)