La narrazione è secondo verità. Siccome nel mondo ben pochi, io credo, siano stati riamati, come lo fu D. Bosco da' suoi figliuoli adottivi, così questi lasciarono copiose memorie di quanto essi videro co' propri occhi ed udirono colle proprie orecchie...
del 02 ottobre 2006
Coll'affetto di fratello amatissimo presento ai cari Salesiani la biografia del nostro venerato Padre in Ges√π Cristo, Don Giovanni Bosco. Viva era in tutti l'aspettazione di questo lavoro, che i Superiori mi avevano affidato, e godo nell'appagare in parte con questo primo volume il vostro giustissimo desiderio. Gli altri volumi verranno alla luce un dopo l'altro con breve interruzione di tempo.
Nulla omisi di quanto venne a mia cognizione. È un complesso meraviglioso di cose, nelle quali evidentemente si manifesta il dito di Dio a nostro ineffabile conforto ne' giorni presenti e a ravvivevamento di ferma fiducia nel tempo avvenire.
La narrazione è secondo verità. Siccome nel mondo ben pochi, io credo, siano stati riamati, come lo fu D. Bosco da' suoi figliuoli adottivi, così questi lasciarono copiose memorie di quanto essi videro co' propri occhi ed udirono colle proprie orecchie. Io stesso, dal 1864 al 1888, misi in carta quanto accadde di più memorabile. Molte cose le seppi dai lunghi, frequenti, confidenziali colloqui che ebbi col servo di Dio per ben ventiquattro anni e de' quali non lasciai cadere parola. Tuttavia è da notarsi che non mai gli sfuggi un motto che alludesse alle splendide virtù dell'ingenuo suo cuore, mai un'espressione che affermasse essere egli da Dio favorito di doni soprannaturali. Però a queste sue reticenza frutto di profonda umiltà, supplirono ampiamente non solo quei che vissero al suo fianco, ma eziando le persone amiche, benchè estranee, e i cooperatori che in numero di centinaia e centinaia vennero a riferirci quanto sapevano, protestando molti di essere pronti a confermare con giuramento le loro testimonianze.
Se non che, per quanto abbondante sia la materia da me' raccolta, i fatti, i detti, le prove di virtù esimie, che vado tuttora mietendo in larga messe, mi fan rimpiangere la brevità della vita e mi persuadono ogni giorno più che inesauribile è l’argomento che io tratto. Perchè il mio lavoro possa dirsi intieramente compiuto, bisognerebbe che fosse terminato il processo canonico, istituito sulla vita di D. Bosco, e si potessero leggere e citare le deposizioni de' testimoni giurati, cosa solamente possibile a causa finita. Ciò non ostante io spero che i salesiani da queste mie pagine potranno appieno riconoscere il loro buon Padre e rimanere soddisfatti dalle testimonianze quivi arrecate.
Non la fantasia, ma il cuore, guidato dalla fredda ragione, dopo lunghe disquisizioni, corrispondenze, confronti dettò queste pagine. Le narrazioni, i dialoghi, ogni cosa che ho creduto degna di memoria, non sono che la fedele esposizione letterale di quanto i testi ci esposero. Più di un capitolo potrà essere giudicato troppo prolisso, molti aneddoti soverchiamente particolareggiati, varii atti di virtù più volte ripetuti, ma distinti per circostanze di tempo e di luogo: ho pensato che facendo altrimenti, molte notizie andrebbero irremissibilmente perdute, del che i miei confratelli si potrebbero giustamente lamentare. D'altra parte, io aveva ordine dal nostro venerando Rettor Maggiore D. Michele Rua di non ommettere nulla di quanto fosse venuto a mia conoscenza, per quanto si potesse giudicare in questo momento di lieve importanza. Vi è sempre tempo a togliere ciò che è superfluo, e la sintesi non riesce difficile, quando il soggetto è svolto razionalmente in tutta la sua ampiezza.
Mi sono intrattenuto eziando sui fatti che riguardano Margherita Bosco, la madre del venerato fondatore della Pia Società di S. Francesco di Sales riputando ciò indispensabile per ben tratteggiare la vita del figlio, specialmente nella sua infanzia. Le virtù infatti della madre rifiorirono splendidamente in D. Giovanni.
Il mio racconto è come di colui che parla in famiglia: il solo mio anelito è quello di poter rappresentare D.Bosco quale fu e riprodurne al vivo il ritratto, per quanto è possibile.
E' per voi soli, o miei dilettissimi confratelli, che ora io scrivo: ma intendo che a questo libro non si dia pubblicità; che non se ne facciano traduzioni, ristampe, contraffazioni, compendii estratti per qualsivoglia fine; che non si consegni a persone che non siano membri della nostra Pia Società, perchè come a fonte attingano argomenti per stampare lodi a Don Bosco; e ciò finchè la S. Sede non abbia data la sua autorevole sentenza e il nostro Rettor Maggiore non abbia concesso licenza in iscritto. Lo pongo perciò sotto la protezione delle vigenti leggi. Per contentare poi le insistenti richieste de' nostri alunni e di innumerevoli benefattori ed amici, verrà preparata un'altra edizione.
Miei carissimi confratelli! In queste pagine che parlano di D. Bosco fanciullo, studente, chierico, sacerdote, fondatore di oratori festivi, di ospizii di laboratorii, di collegi, di congregazioni religiose, di missioni apostoliche, sentiremo stimolo potente alla nostra santificazione e a quella de' giovanetti alle nostre cure affidati, avremo la regola in ogni circostanza della vita nostra, un modello di tutte le virtù cristiane, sacerdotali e religiose. Troveremo il suo spirito, il suo cuore, il suo sistema educativo, la sua brama insaziabile, efficace di salvare le anime, e in ogni sua azione, in ogni suo pensiero l'attaccamento indissolubile alla Santa Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana ed al Vicario di Gesù Cristo in terra. Ci sentiremo sempre più accendere di affetto per l'incremento e la gloria della nostra Pia Società; di devozione e confidenza verso il nostro Rettor Maggiore Don Michele Rua al quale dedico questi volumi, che da lui ebbero ispirazione ed approvazione; di obbedienza generosa e facile allo stesso D. Bosco che continua a ripeterci colla sua lettera di estremo addio: Il vostro Rettore è morto, ma ne sarà eletto un altro, che avrà cura di voi e della vostra eterna salvezza. Ascoltatelo, amatelo, obbeditelo, pregate per lui, come avete fatto per me. Finalmente sentiremo farsi sempre più vivo nel nostro cuore l'affetto, la tenerezza, la riconoscenza per la Gran Vergine Ausiliatrice de' Cristiani, la quale in modo meraviglioso si degnò guidare D. Bosco in ogni passo della sua vita, per darci prove inesauribili della sua bontà materna verso di noi.
 
Torino, 15 Agosto 1898
Festa di Maria SS. Assunta in Cielo.
 
Sac. Gio. BATTISTA LEMOYNE
della Pia Società di S. Francesco di Sales.
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