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Presente a Sydney anche il Movimento Giovanile Salesiano

Più di 1.000 giovani hanno incontrato a Sydney il Rettor Maggiore. L'incontro si è svolto il 16 luglio nella palestra della scuola Don Bosco a Negandine, un sobborgo di Sydney. Erano presenti gruppi di giovani provenienti dalle realtà salesiane di tutto il mondo, soprattutto dall'area del Pacifico...


Presente a Sydney anche il Movimento Giovanile Salesiano

da Teologo Borèl

del 21 luglio 2008

Il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Pascual Ch√°vez, ha incontrato a Sydney pi√π di 1.000 giovani del Movimento Giovanile Salesiano che assistono alla Giornata Mondiale della Giovent√π. I ragazzi hanno ricevuto la catechesi di tre Vescovi.

L'incontro si è svolto il 16 luglio nella palestra della scuola Don Bosco a Negandine, un sobborgo di Sydney. Erano presenti gruppi di giovani provenienti dalle realtà salesiane di tutto il mondo, soprattutto dall'area del Pacifico; 'prevalenza che caratterizza questo grande raduno che offre una prospettiva della Chiesa cattolica nuova e, forse, futura', informa l'agenzia di notizie salesiana ANS.

Dopo la catechesi di tre presuli – monsignor Diarmuid Martin, Arcivescovo di Dublino (Irlanda), monsignor Daniel Flores, Vescovo ausiliare di Detroit (Stati Uniti), e monsignor Patrick Dunn, Vescovo di Auckland (Nuova Zelanda) –, ha avuto luogo la celebrazione eucaristica.

Significativi sono stati il canto e le danze al termine della celebrazione: i suoni e i gesti offerti dal gruppo della Nuova Zelanda hanno comunicato l'emozione della preghiera.

La festa si è trasferita nei cortili dove, intorno a un grande barbecue, i giovani hanno avuto la possibilità di conoscersi e di condividere esperienze con quanti provenivano da altri Paesi.

Erano presenti più di 1.000 giovani, ai quali si è aggiunto un centinaio di adulti per il servizio di accoglienza. Nel pomeriggio ci sono stati tempo libero ed esibizioni di gruppi musicali in attesa dell'incontro con il Rettor Maggiore.

Il centro dell'intervento di don Pascual Ch√°vez si riassume nell'invito, o piuttosto nella raccomandazione, a non lasciarsi sottrarre la fede, l'amore e la speranza.

Facendo molti riferimenti alle figure dei giovani che hanno maturato la propria fede cristiana nel mondo salesiano, tra cui Domenico Savio e la beata Laura Vicuña, disposti a spendersi fino alla fine per la proclamazione della Buona Novella, don Chávez ha sottolineato che la Chiesa si affida alle nuove generazioni, chiamate ad assumersi la propria responsabilità.

'Nessun altro può prendere il vostro posto – ha affermato –. Non pensiate che la Chiesa siano i Vescovi, i preti, le suore. Anzitutto la Chiesa è Cristo, e noi siamo tenuti a fare qualcosa per Lui'.

Molti giovani ritengono che questo mondo non si possa migliorare, ma con lo stesso atteggiamento di Papa Benedetto XVI è necessario lanciare l'appello affinché ciascuno faccia qualcosa per il proprio popolo, come si è proposto il beato Zeffirino Namuncurá.

Nel suo saluto al termine dell'incontro don Frank Moloney, ispettore salesiano per l'Australia e il Pacifico, ha sottolineato che la presenza di don Chávez alla GMG dev'essere considerata un segno della sua volontà di essere vicino ai giovani in questa esperienza significativa.

 

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