Primavera di adorazione

Siamo sempre alla ricerca di Gesù, nel mare della vita in cui vaghiamo come Ulisse. Un porto, un approdo, c'è. Cristo, il Dio fatto uomo, ci convoca alla sua tavola, ci rende partecipi del suo amore totale donato in sacrificio. Egli rimane con noi, ha fissato l'abitazione tra noi. Qualcuno indugia davanti al tabernacolo: ecco, Lui è qui.

Primavera di adorazione

da Quaderni Cannibali

del 22 marzo 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 

          Siamo sempre alla ricerca di Gesù, nel mare della vita in cui vaghiamo come Ulisse. Un porto, un approdo, c’è. Cristo, il Dio fatto uomo, ci convoca alla sua tavola, ci rende partecipi del suo amore totale donato in sacrificio. Egli rimane con noi, ha fissato l’abitazione tra noi. Le nostre chiese non sono santuari inutili e vuoti, ma luogo della Sua Presenza. La gente entra in chiesa, guarda, ammira, fa un segno di croce, accende una candela. Qualcuno indugia davanti al tabernacolo: ecco, Lui è qui.           Quando l’assemblea eucaristica della domenica si scioglie, Gesù rimane in chiesa nel segno del Pane custodito e adorato dai cristiani. Diventa facile riconoscerlo quando la sua presenza viene segnalata nella cappella dell’Eucaristia. Nella cattedrale di Chioggia la cappella è un luogo splendido, suntuoso nel barocco ammirato e fotografato dai visitatori: “Cappella dell’Eucaristia. Si entra solo per pregare”. Andiamo a pregare, andiamo ad adorarlo.           Da quando, in molte parrocchie, l’adorazione solenne annuale ha abbandonato i primi giorni della Settimana Santa, è andata vagolando su e giù lungo i mesi dell’anno: in alcune parrocchie è caduta a ridosso della festa del Corpus Domini, in qualche altra all’inizio dell’anno pastorale. Diverse parrocchie si stanno orientando a fare la ‘Adorazione eucaristica delle Quarantore’ nei giorni che immediatamente precedono la settimana santa. In questo modo, pur mantenendosi sostanzialmente fedeli alla tradizione, si evita un ‘sovraccarico liturgico’ e l’adorazione eucaristica rimane un portale aperto verso il triduo pasquale.           Quarantore? La dizione viene mantenuta per richiamare una pratica ampiamente vissuta in passato. Ai nostri giorni si tratta solo di alcune ore variamente sistemate nel giro di alcuni giorni, e altrettanto variamente praticate dal popolo di Dio. In realtà, colpisce un dato. Dopo alcuni decenni di dispersione e di diffusa dimenticanza dell’adorazione eucaristica, si assiste al suo netto incremento, fino a notare l’espandersi delle parrocchie che vivono la cosiddetta ‘adorazione perpetua’, giorno e notte, emulando conventi e monasteri.           L’ultimo atto del nuovo patriarca di Venezia è stato l’inaugurazione della adorazione perpetua in una parrocchia nella diocesi di La Spezia; il primo atto all’ingresso a Venezia è un momento di adorazione con i giovani. Segni di una nuova stagione? La primavera rinasce ogni anno.  

Angelo Busetto

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