Da un anno monsignor Raffaello Martinelli, Officiale alla Congregazione per la Dottrina della Fede e collaboratore del Cardinale Joseph Ratzinger per 23 anni, ha messo a disposizione dei fedeli presso la Basilica dei SS Ambrogio e Carlo al Corso, a Roma, alcune schede catechistiche su argomenti di attualità, redatte sulla base del Catechismo e di altri documenti pontifici. Il tema affrontato questa settimana è: “La Madonna: come la veneriamo?”.
del 15 marzo 2007
Da un anno monsignor Raffaello Martinelli, Officiale alla Congregazione per la Dottrina della Fede e collaboratore del Cardinale Joseph Ratzinger per 23 anni, ha messo a disposizione dei fedeli presso la Basilica dei SS Ambrogio e Carlo al Corso, a Roma, alcune schede catechistiche su argomenti di attualità, redatte sulla base del Catechismo e di altri documenti pontifici.
Il tema affrontato questa settimana è: “La Madonna: come la veneriamo?”.
CHI E’ MARIA SS.ma?
 
Maria SS.ma:
–    è una figlia d’Israele, una giovane ebrea di Nazaret in Galilea, “una vergine promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe” (Lc 1,26-27)
 
–    “primeggia tra gli umili e i poveri del Signore, i quali con fiducia attendono e ricevono da lui la salvezza. Infine con lei, la eccelsa figlia di Sion, dopo la lunga attesa della promessa, si compiono i tempi e si instaura la nuova economia di salvezza” (LG, n.55)
 
–    “vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d’eterno consiglio, tu se’ colei che l’umana natura nobilitasti sì, che il suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura” (Dante Alighieri, Paradiso, Canto XXXIII).
 
QUALE RELAZIONE C’E’ FRA MARIA E CRISTO?
 
Ges√π Cristo fu concepito nel grembo della Vergine Maria.
 
COME AVVIENE QUESTO CONCEPIMENTO?
 
Per opera dello Spirito Santo, senza la collaborazione di uomo. “Maria è chiamata a concepire colui nel quale abiterà “corporalmente tutta la pienezza della divinità” (Col 2,9). La risposta divina al suo: “Come è possibile? Non conosco uomo” (Lc 1,34) è data mediante la potenza dello Spirito: “Lo Spirito Santo scenderà su di te” (Lc 1,35).
 
(…) Lo Spirito Santo, che è “Signore e dà la vita”, è mandato a santificare il grembo della Vergine Maria e a fecondarla divinamente, facendo sì che ella concepisca il Figlio eterno del Padre in un’umanità tratta dalla sua” (CCC, nn. 484-485).
 
Il concepimento verginale indica che Gesù è veramente Figlio di Dio.
 
CHE COSA SIGNIFICA IMMACOLATA CONCEZIONE?
 
“Dio ha scelto gratuitamente Maria da tutta l’eternità perché fosse la Madre di suo Figlio: per compiere tale missione, è stata concepita immacolata. Questo significa che, per la grazia di Dio e in previsione dei meriti di Gesù Cristo, Maria è stata preservata dal peccato originale fin dal suo concepimento” (Compendio, n. 96).
 
IN CHE SENSO E’ TUTTA SANTA?
 
Nel senso che Ella non è stata mai intaccata da nessun peccato durante tutta la sua esistenza; è “immune da ogni macchia di peccato, dallo Spirito Santo quasi plasmata e resa una nuova creatura” (LG, 56). È la «piena di grazia» (Lc 1,28).
 
MARIA E’ SEMPRE VERGINE?
 
–    La fede cristiana afferma la verginità reale e perpetua di Maria anche nel parto del suo unico Figlio Gesù, Figlio di Dio fatto uomo. Ella è «rimasta Vergine nel concepimento del Figlio suo, Vergine nel parto, Vergine incinta, Vergine madre, Vergine perpetua» (S. Agostino).
 
–    Maria è Vergine nel corpo e Vergine nel cuore: Maria, durante tutta la sua vita, s’è affidata sempre e totalmente alla volontà di Dio, è stata sempre “la serva del Signore” (Lc 1,38). “Maria è più felice nel ricevere la fede di Cristo che nel concepire la carne di Cristo” (S. Agostino, De sancta virginitate, 3, 3).
 
–    La verginità di Maria indica anche l’assoluta e gratuita iniziativa di Dio nei suoi confronti.
 
–    Dopo la nascita di Gesù, Maria non ha avuto altri figli, rimanendo sempre vergine prima, dopo e durante il parto.
 
PERCHE’ LA S. SCRITTURA PARLA DI FRATELLI E SORELLE DI GESU’?
 
Era consuetudine nell’Antico Testamento e anche presso i contemporanei di Gesù, chiamare fratelli e sorelle anche i parenti prossimi.
 
Del resto anche ai nostri giorni, i sacerdoti si rivolgono ai fedeli laici chiamandoli fratelli e sorelle, per indicare il particolare legame che ci unisce tutti in Cristo Ges√π.
 
QUAL E’ STATO IL LEGAME DI MARIA CON GESU’?
 
–    Maria, durante tutta la sua vita terrena, ha sempre conservato una relazione speciale con il suo Figlio Gesù. La vita terrena della Madre di Dio è infatti caratterizzata dalla perfetta sintonia con la persona del Figlio e dalla totale dedizione all’opera redentrice da Lui compiuta “Abbracciando la volontà salvifica di Dio, consacrò totalmente se stessa quale Ancella del Signore alla persona e all’opera del Figlio suo, servendo al mistero della redenzione sotto di Lui e con Lui, con la grazia di Dio onnipotente” (LG, 56).
 
–    “Questa unione della Madre col Figlio nell’opera della redenzione si manifesta dal momento della concezione verginale di Cristo fino alla morte di lui” (LG, 57).
 
–    Ella è stata una discepola fedele di Cristo. La stessa risposta di Cristo - Chi è mia madre? E’ colui che fa la volontà del Padre mio (cfr. Mc 3, 33-35) -, che sembra un poco offensiva nei riguardi di Sua Madre, in realtà esprime il più grande elogio verso Maria, indicando che la sua vera grandezza sta proprio nel fatto che Maria, prima e più di ogni altra creatura umana, ha attuato la volontà di Dio Padre.
 
QUALI SONO I DOGMI MARIOLOGICI?
 
–    Essi sono:
- La divina maternità di Maria (il titolo Madre di Dio,“Theotokos”, fu dato nel Concilio di Efeso - anno 431)
- La sua immacolata Concezione (Pio IX, Ineffabilis Deus, 8 dicembre 1854)
- La sua verginità perpetua (Concilio Lateranense - anno 649)
- La sua assunzione in cielo (Pio XII, Munificentissimus Deus, 1 nov 1950)
 
–    Questi dogmi, anche se proclamati successivamente lungo la storia della Chiesa, sono contenuti nella Rivela-zione divina e sanciscono la fede sempre creduta fin dalle origini della Chiesa. Essi servono a definire tale fede in modo più preciso, solenne e definitivo. “Il Magistero della Chiesa si avvale in pienezza dell’autorità che gli viene da Cristo quando definisce qualche dogma, cioè quando, in una forma che obbliga il popolo cristiano ad un’irrevocabile adesione di fede, propone verità contenute nella rivelazione divina, o anche quando propone in modo definitivo verità che hanno con quelle una necessaria connessione” (CCC, n. 88)
 
–    “I dogmi sono luci sul cammino della nostra fede, lo rischiarano e lo rendono sicuro. Inversamente, se la nostra vita è retta, la nostra intelligenza e il nostro cuore saranno aperti ad accogliere la luce dei dogmi della fede” (CCC, n.89).
 
IN CHE SENSO MARIA E’ CHIAMATA LA MADRE DI DIO?
 
La Chiesa proclama Maria la Madre di Dio, in quanto Gesù, che è veramente suo figlio secondo la carne, è Figlio generato dall’eterno Padre nella natura divina, la seconda Persona della SS.ma Trinità: Dio egli stesso. Gesù Cristo è “per natura Figlio del Padre secondo la divinità, per natura Figlio della Madre secondo l’umanità, ma propriamente Figlio di Dio nelle sue due nature” (Concilio del Friuli, Simbolo, anno 796).
 
QUALE SIGNIFICATO HA L’ASSUNZIONE DI MARIA IN CIELO?
 
–    La sua assunzione in cielo, anima e corpo, significa:
- una piena conformità al Figlio Suo, che ha vinto la morte
- una particolare partecipazione di Maria alla Risurrezione del Suo Figlio
- una singolare anticipazione e prefigurazione della nostra risurrezione, che avverrà alla fine dei tempi: ci manifesta il senso e il destino del corpo santificato dalla grazia.
 
–    Nel corpo glorioso di Maria, la stessa creazione materiale comincia ad avere qualcosa del corpo risuscitato di Cristo
 
QUAL E’ LA RELAZIONE TRA MARIA E DIO PADRE ?
 
–    Le opere meravigliose compiute in Maria sono frutto dell’azione primaria e gratuita di Dio Padre. Al libero dono di grazia e di salvezza di Dio, Maria risponde con la sua pronta e totale adesione di fede. “Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore!” (Lc 1,42.45).
 
–    «Sin dalle origini, Maria ha costituito il grande segno, dal volto materno e misericordioso, della vicinanza del Padre e di Cristo, con i quali ci invita a entrare in comunione» (Documento di Puebla n. 282, anno 1979).
 
–    Scegliendola come Madre dell’intera umanità, il Padre celeste ha voluto rivelare la dimensione per così dire materna della sua divina tenerezza e della sua sollecitudine per gli uomini di tutte le epoche.
 
QUAL E’ LA RELAZIONE FRA MARIA E LO SPIRITO SANTO?
 
–    Il mistero della Vergine Madre pone in risalto l’azione dello Spirito Santo, che ha operato nel suo seno il concepimento del bambino e ha continuamente guidato la sua vita. I titoli di Consolatrice, Avvocata, Ausiliatrice, attribuiti a Maria dalla pietà del popolo cristiano, non offuscano, ma esaltano l’azione dello Spirito Consolatore e dispongono i credenti a beneficiare dei suoi doni.
 
–    La cooperazione di Maria con lo Spirito Santo, manifestata nell’Annunciazione e nella Visitazione, si esprime in un atteggiamento di costante docilità alle ispirazioni del Paraclito
 
–    Da vera donna di preghiera, la Vergine chiedeva allo Spirito Santo di completare l’opera iniziata al concepimento perché il bimbo crescesse “in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini” (Lc 2,52). Sotto questo profilo Maria si presenta come un modello per i genitori, mostrando la necessità di ricorrere allo Spirito Santo per trovare la via giusta nel difficile compito educativo.
 
–    Senza dubbio fu presente all’effusione dello Spirito il giorno di Pente-coste. Lo Spirito che già abitava in Maria, avendo operato in lei meraviglie di grazia, ora ridiscende nel suo cuore, comunicando doni e carismi necessari per l’esercizio della sua maternità spirituale
 
–    Maria partecipa alla vita e alla preghiera della prima comunità cristiana. San Luca rileva che la comunità alle origini della Chiesa è composta non solo di Apostoli e Discepoli, ma anche di donne, tra le quali Luca nomina unicamente “Maria, la Madre di Gesù” (At 1,14).
 
–    Anche ora nella vita della Chiesa, “Ella è chiamata dallo stesso Spirito a cooperare in modo materno con Lui. Egli risveglia continuamente alla memoria della Chiesa le parole di Gesù al discepolo prediletto: “Ecco tua madre!”, e invita i credenti ad amare Maria come Cristo l’ha amata. Ogni approfondimento del legame con Maria permette allo Spirito un’azione più feconda per la vita della Chiesa” (Giovanni Paolo II, Catechesi del mercoledì, 9 dic. 1998).
 
QUALE RELAZIONE C’E’ FRA MARIA E LA CHIESA?
 
–    Maria SS.ma è:
- appartenente alla Chiesa
- madre della Chiesa
- modello della Chiesa
- intercedente per la Chiesa.
 
IN CHE MODO MARIA APPARTIENE ALLA CHIESA
 
–    Ella è sorella nostra, membro sovreminente e del tutto singolare della Chiesa.
 
–    E’ la prima redenta, riscattata da Cristo “nella maniera più sublime” nel suo immacolato concepimento (cfr Bolla “Ineffabilis Deus”, in Pio IX, Acta 1, 605) e interamente rinnovata e colmata della grazia dello Spirito Santo.
 
PERCHE’ MARIA E’ MADRE DELLA CHIESA?
 
–    Perché:
- Ella ha dato alla luce un Figlio, che Dio ha fatto “il primogenito di una moltitudine di fratelli” (Rm 8,29), cioè dei fedeli, alla cui nascita e formazione ella coopera con amore di madre” (LG, 63)
- “cooperò alla salvezza dell’uomo con libera fede e obbedienza” (LG, 56), dando il suo assenso in nome di tutta l’umanità
- sul Calvario, Gesù con le parole: “Ecco il tuo figlio”, “Ecco la tua madre” (Gv 19,26-27), donava, come Madre, già anticipatamente Maria a tutti coloro che avrebbero ricevuto la buona novella della salvezza e poneva così le premesse del loro filiale affetto per Lei
- Maria coopera alla nascita e allo sviluppo della vita divina nelle membra di Cristo che siamo noi. Ella è Madre della Chiesa nell’ordine della grazia.
 
–    “La funzione materna di Maria verso gli uomini in nessun modo oscura o diminuisce [...] l’unica mediazione di Cristo, ma ne mostra l’efficacia. Infatti ogni salutare influsso della beata Vergine [...] sgorga dalla sovrabbondanza dei meriti di Cristo, si fonda sulla mediazione di lui, da essa assolutamente dipende e attinge tutta la sua efficacia” (LG, 60).
 
IN CHE SENSO MARIA E’ MODELLO DELLA CHIESA?
 
–    Ella è la figura e la realizzazione più perfetta della Chiesa. E’ modello della Chiesa nella maternità e nella verginità.
- Nella maternità:
   “La Chiesa [...] per mezzo della Parola di Dio accolta con fedeltà diventa essa pure Madre, poiché con la predicazione e il Battesimo genera a una vita nuova e immortale i figli, concepiti ad opera dello Spirito Santo e nati da Dio” (LG, 64).
- Nella verginità:
   La Chiesa “è la vergine che custodisce integra e pura la fede data allo Sposo, e, ad imitazione della Madre del suo Signore, con la virtù dello Spirito Santo, conserva verginalmente integra la fede, solida la speranza, sincera la carità” (LG, 64).
 
–    Ella costituisce senza dubbio per tutti un altissimo esempio di purezza e di dono totale al Signore. Ma in modo speciale si ispirano a Lei le vergini cristiane e quanti si dedicano in modo radicale ed esclusivo al Signore nelle varie forme della vita consacrata.
 
–    Ella incoraggia tutti i cristiani a vivere con particolare impegno la castità secondo il proprio stato, e ad affidarsi al Signore nelle svariate circostanze dell’esistenza. Colei che è per eccellenza Santuario dello Spirito Santo, aiuta i credenti a riscoprire il proprio corpo come tempio di Dio (cfr 1 Cor 6,19) ed a rispettarne la nobiltà e la santità.
 
–    “Nella sua opera apostolica la Chiesa giustamente guarda a Colei che generò Cristo, il quale fu concepito da Spirito Santo e nacque dalla Vergine, per poter poi nascere e crescere per mezzo della Chiesa anche nel cuore dei fedeli. La Vergine infatti nella sua vita fu il modello di quell’amore materno, del quale devono essere animati tutti quelli che nella missione apostolica della Chiesa cooperano alla rigenerazione degli uomini” (LG, 65).
 
–    Maria è l’immagine escatologica della Chiesa, nel senso che Ella è già quello che la Chiesa, pellegrinante sulla terra, un giorno sarà alla fine di questo mondo.
 
IN CHE SENSO MARIA E’ MODELLO DELLA SANTITA’ DELLA CHIESA?
 
–    Maria è la tutta santa, essendo “la piena di grazia” (Lc 1,28). Ella rappresenta per la comunità dei credenti il paradigma dell’autentica santità, che si realizza nell’unione con Cristo.
 
–    “La Chiesa ha già raggiunto nella Beatissima Vergine la perfezione”, mentre “i fedeli si sforzano ancora di crescere nella santità debellando il peccato” (LG, 65).
 
–    In tale cammino verso la santità, i credenti in Cristo si sentono incoraggiati da Colei che è modello di virtù.
 
–    “La Chiesa, pensando a Lei piamente e contemplandola alla luce del Verbo fatto uomo, penetra con venerazione e più profondamente nell’altissimo mistero dell’incarnazione e si va ognor più conformando col suo Sposo” (LG, 65).
 
–    La santità cristiana si attua in una intensa vita di fede, speranza e carità. In tutte queste tre virtù teologali, Maria è modello esemplare. Infatti:
- nella fede: il suo esempio incoraggia il Popolo di Dio a praticare la sua fede e ad approfondirne e svilupparne il contenuto, conservando e meditando nel cuore gli avvenimenti della salvezza
- nella speranza: ascoltando il messaggio dell’angelo, la Vergine orienta per prima la sua speranza verso il Regno senza fine, che Gesù era mandato a stabilire.
- nella carità: grazie proprio alla carità irradiante di Maria è possibile conservare in ogni tempo all’interno della Chiesa la concordia e l’amore fraterno.
 
IN CHE SENSO MARIA COOPERA ALLA REDENZIONE?
 
–    Già sant’Agostino attribuisce alla Vergine la qualifica di cooperatrice della Redenzione (cfr De Sancta Virginitate, 6; PL 40, 399), titolo che sottolinea l’azione congiunta e subordinata di Maria a Cristo Redentore.
 
–    Ella coopera “in modo tutto speciale all’opera del Salvatore, con l’obbedienza, la fede, la speranza e l’ardente carità”. Frutto sublime di questa cooperazione è la sua maternità universale: “Per questo diventò per noi Madre nell’ordine della grazia” (LG, 61).
 
–    E’ una cooperazione particolare che il Signore Dio le concede. In unione con Cristo e sottomessa a Lui, Ella ha collaborato nell’ottenere la grazia della salvezza all’intera umanità, in modo unico e irrepetibile, grazie:
- alla sua divina maternità nei confronti di Cristo
- alla sua associazione al sacrificio di Cristo: soffrendo con Lui morente in Croce “cooperò in modo tutto speciale all’opera del Salvatore” (LG, 61)
- al particolare contributo che Ella dà anche alla vita della Chiesa, di cui è Madre, lungo il corso dei secoli e fino alla fine dei tempi, continuando a sostenere la comunità cristiana e tutti i credenti nel loro cammino verso la santità e nel generoso impegno per l’annuncio del Vangelo.
 
QUAL E’ LA RELAZIONE TRA MARIA E LA DONNA?
 
–    «È “la benedetta fra tutte le donne”. In lei Dio ha conferito alla donna una dignità di dimensioni insospettate. In Maria il Vangelo ha penetrato la femminilità, l’ha redenta ed esaltata. Ciò è di capitale importanza per il nostro orizzonte culturale, nel quale la donna dev’essere molto più valorizzata, mentre si sta definendo più chiaramente ed ampliamente la parte che le compete nella società. Maria è garanzia della grandezza femminile, indicando il modo specifico dell’essere donna, con quella sua vocazione a essere anima, donazione capace di spiritualizzare la carne e di incarnare lo spirito» (Documento di Puebla n. 299).
 
–    Maria attua in sé in modo sublime e paradigmatico le due dimensioni, vocazioni della donna: la verginità e la maternità.
 
–    Maria ha vissuto, nella forma propria ed esclusiva della donna, l’unione tra madre e figlio.
 
CHE TIPO DI CULTO SI DA’ A MARIA?
 
–    Fin dall’inizio ci fu sempre un culto particolare verso la Vergine tra i cristiani. Tuttavia “soprattutto a partire dal Concilio di Efeso, il culto del popolo di Dio verso Maria crebbe mirabilmente in venerazione e in amore, in invocazione e in imitazione” (LG, 66). Esso si espresse specialmente nelle feste liturgiche, tra le quali, dagli inizi del V secolo, assunse particolare rilievo “il giorno di Maria Theotokos”, celebrato il 15 agosto a Gerusalemme e divenuto successivamente la festa della Dormizione o dell’Assunzione.
 
–    Il culto mariano si è sviluppato fino ai nostri giorni in mirabile continuità, alternando periodi fiorenti a periodi critici i quali, tuttavia, hanno avuto spesso il merito di promuoverne ancor più il rinnovamento.
 
–    “Maria, esaltata per la grazia di Dio, dopo suo Figlio, al di sopra di tutti gli angeli e gli uomini, perché è la Madre santissima di Dio, che ha preso parte ai misteri di Cristo, viene dalla Chiesa giustamente onorata con culto speciale” (LG, 66).
 
–    Tale culto possiede una sua peculiarità irrepetibile, perché si riferisce ad una persona unica per la sua perfezione personale e per la sua missione.
 
–    “Questo culto [...], sebbene del tutto singolare, differisce essenzialmente dal culto di adorazione, prestato al Verbo incarnato come al Padre e allo Spirito Santo, e particolarmente lo promuove”; esso trova la sua espressione nelle feste liturgiche dedicate alla Madre di Dio e nella preghiera mariana come il santo Rosario, “compendio di tutto quanto il Vangelo” (CCC, 971).
 
–    Pertanto, la venerazione dei fedeli verso Maria, pur superiore al culto rivolto agli altri santi, è tuttavia inferiore al culto di adorazione riservato a Dio.
 
–    Tra il culto mariano e quello reso a Dio vi è però una continuità: infatti, l’onore reso a Maria è ordinato e conduce all’adorazione della Santis-sima Trinità.
 
–    La venerazione dei cristiani per la Vergine promuove il culto prestato al Verbo incarnato, al Padre ed allo Spirito Santo. “Le varie forme di devozione verso la Madre di Dio, che la Chiesa ha approvato entro i limiti di una dottrina sana e ortodossa, secondo le circostanze di tempo e di luogo e l’indole e la mentalità dei fedeli, fanno sì, che mentre è onorata la Madre, il Figlio per il quale esistono tutte le cose (cfr Col 1,15-16) e nel quale ‘piacque all’eterno Padre di far risiedere tutta la pienezza’ (Col 1,19) sia debitamente conosciuto, amato, glorificato, e siano osservati i suoi comandamenti” (LG, 66).
 
–    A Lei, divenuta Madre della Chiesa e Madre dell’umanità, ricorre il popolo cristiano, animato da filiale confidenza, per sollecitare la sua materna intercessione ed ottenere i beni necessari alla vita terrena in vista dell’eterna beatitudine.
 
Il Primicerio della Basilica dei SS.Ambrogio e Carlo in Roma
Mons. Raffaello Martinelli, Officiale alla Congregazione per la Dottrina della Fede
 
 
BIBLIOGRAFIA:
 
CONCILIO VATICANO II, Lumen Gentium (LG);
PAOLO VI, Marialis cultus, 1974;
GIOVANNI PAOLO II, Redemptoris mater, 1987;
CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA, I parte- seconda sezione.
 
mons. Raffaello Martinelli
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