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Quale amore vuoi? Anche tra fidanzati Cristo è il vincolo leale di garanzia e co...

L'amore per sua natura tende a comunicarsi ad altri per coinvolgerli: suscitare in loro maggior capacità di dono e gioia di vivere. L'uomo è felice quando realizza se stesso: vive in pienezza la vita. L'amore e solo l'amore porta a compimento le realtà umane e divine possedute dalla persona. umana.


Quale amore vuoi? Anche tra fidanzati Cristo è il vincolo leale di garanzia e continuità

da Quaderni Cannibali

del 21 ottobre 2008

L'amore per sua natura tende a comunicarsi ad altri per coinvolgerli: suscitare in loro maggior capacità di dono e gioia di vivere. L'uomo è felice quando realizza se stesso: vive in pienezza la vita. L'amore e solo l'amore porta a compimento le realtà umane e divine possedute dalla persona. umana. Una sua componente fondamentale è la sessualità . Essa si realizza unicamente attraverso un dono totale dato e ricevuto da una persona complementare, cioè con l'amore del matrimonio. Amore che si esprime, si rende visibile attraverso la corporeità, in modo particolare attraverso il rapporto sessuale, che lo apre alla paternità e maternità, ulteriori componenti della persona umana. La sessualità realizzata apre infatti le porte del cuore ad essere padre o madre: a comunicare la vita o meglio generare altre persone per amare. Il matrimonio infatti perpetua nel mondo la presenza dell'amore. Questo dovrebbe essere il desiderio che anima ogni coppia, aprendola alla vita. Sovente succede invece che gli sposi sono unicamente guidati dalla brama di perpetuare nel tempo la propria stirpe. Scopo limitante, che restringe il campo di scelta anche dei figli. Essi infatti realizzeranno tale fine unicamente sposandosi come i loro genitori e mai scegliendo il matrimonio della consacrazione totale a Dio.

 

Gli sposi devono riscoprire la vocazione fondamentale del matrimonio che non si limita a generare ma che vuole donare al mondo nuove creature capaci d'amare, di accrescere nel mondo l'amore. La vocazione fondamentale di ogni creatura infatti è amare e donare amore. L'amore e solo l'amore è la vera vita. Tutto ciò comporta negli sposi una apertura amorosa e cosciente alla paternità e maternità, cioè una ricerca della vita vissuta in modo responsabile. La paternità o maternità responsabile non si limita a generare la vita, ma continua a farla crescere nella vivificante dolcezza dell'amore, perché possa essere realmente amore nel mondo. E questo continuo generare all'amore che deve impegnare gli sposi ad accrescere sempre più intensamente la fiamma calda e rigenerante dell'amore presente nei loro cuori. Nessuno infatti può dare amore se non lo possiede realmente. Una sorgente può dissetare, quindi dare vita, solo se da essa sgorga acqua.

 

La procreazione responsabile implica quindi, da parte degli sposi, un impegno costante per essere sorgente inesauribile d'amore, per maturare e far crescere in essa i figli, comunicare loro la voglia d'amare realmente, imparare l'amore e sviluppare in loro la capacità di realizzarlo. Gli sposi realizzano questo loro scopo fondamentale se realmente e costantemente accrescono, attraverso le manifestazioni sensibili proprie dell'amore coniugale, il loro amore. Ciò comporta da parte loro il coltivare e sviluppare la fiamma dell'amore, emancipandolo dall'egoismo ed eliminando quei difetti, che precludono all'amato/a di entrare o meglio di penetrare, attraverso il dono, più intensamente e profondamente in loro stessi. Allo stesso tempo devono sviluppare le capacità espressive dell'amore: tenerezza, sentimento e sesso. Questo cammino esige inoltre da parte degli sposi, un'attenzione continua e delicata sull'altro/a per scoprire e capirne la sensibilità corporea e spirituale ed allo stesso tempo comporta un impegno educativo costante su loro stessi per plasmare le doti corporee ad esprimere la propria originalità affettiva in un modo completamente gradito all'amato/a. E' un' educazione all'amare che inizia nel fidanzamento, per continuare, intensificandosi, nel matrimonio, prolungandosi fino alla morte. E la vera conoscenza sessuale dell'amato/a. Il matrimonio nei suoi gesti d'amore diventa come una sinfonia in continua composizione, che attinge momenti estatici successivi (rapporto sessuale), ma che tende ad un'estasi totale finale: l'immergersi nell'amore divino.

 

Solo in Dio cuore e corpo raggiungono la pienezza d'amore a cui aspirano. Il fidanzamento deve preparare questa sinfonia dell'amore matrimoniale. Deve cioè educare il cuore e il corpo degli amanti a vivere i gesti sensibili dell'amore in tutto lo splendore della loro ricchezza espressiva. La gestualità amorosa degli sposi può dirsi pure: ''Liturgia dell'amore coniugale'. La liturgia sacra infatti, attraverso i gesti sensibili, rende presente la realtà che celebra, aumentando la sua azione benefica e la sua presenza nei celebranti ed annunciandone, allo stesso tempo, la pienezza di possesso nella vita futura. Così i gesti sensibili, esprimenti l'amore coniugale, lo rendono presente in tutta la sua calda tenerezza, facendo sperimentare e crescere la comunione degli sposi ed annunciando, attraverso la pienezza della gioia sensibile (il piacere), la realtà futura del possesso definitivo e totale di un amore senza fine: Dio.

 

Il fidanzamento deve preparare i fidanzati a vivere con tutto loro stessi questa dimensione liturgica e profetica dell'amore coniugale. Attraverso l'esperienza religiosa i fidanzati devono sperimentare che non sono solo creature create ad immagine del Cristo, quindi portanti in tutto il loro essere l'immagine divina, ma che sono allo stesso tempo figli di Dio e come tali in cammino verso la casa del Padre, verso l'abbraccio tenero, dolce e senza fine con Lui, per immergersi nell'immenso suo Amore. Solo così saranno abilitati a vivere e sperimentare nell'amplesso fisico del matrimonio l'annuncio futuro del beatificante abbraccio con Dio. Ciò comporta una rivalutazione del piacere sensibile legato ai gesti corporei dell'amore. La castità vissuta in tutta la sua ricchezza educherà i fidanzati a tutto questo. Occorre infatti che si preparino a stimare e a vivere nel giusto senso l'apice sensibile del piacere legato al rapporto sessuale. Esso infatti ha uno scopo ben preciso: fare sperimentare la comunione dei cuori. Unicamente vissuto in questo modo il piacere sessuale assume il suo vero volto: l'amore che si fa carne, sprigionando attraverso le sue dolci sensazioni ed emozioni lo splendore dei suo essere. E' un'educazione a vivere il piacere non semplicemente come creature, ma come figli di Dio. Il battesimo infatti ha introdotto nel cuore del cristiano un nuovo modo di essere, di vivere l'amore. Un modo divino, che perfeziona il modo umano, rendendolo simile a quello di Dio. Le tre persone divine infatti gioiscono infinitamente di essere, attraverso l'amore, che le unisce in uno, presenti l'una nell'altra (Gv. 17, 20). Esperienza meravigliosa! Gli sposi possono assaporarne una scintilla attraverso il loro amore, in particolare nel rapporto sessuale (Bardelli R., Il significato dell'amore, Elle Di Ci, Torino 1994, p.196-202).

 

I fidanzati cristiani devono vivere il loro amore in tutta la loro realtà concreta, cioè di creature diventate per azione dello Spirito figli di Dio. Nei gesti d'amore non devono dimenticare mai questa loro dignità. Non è un limite alla loro spontaneità, è una maggior ricchezza, che aumenta e perfeziona anche le sensazioni scaturenti dalle loro manifestazioni d'amore. L'amore divino riversato nei loro cuori dallo Spirito perfeziona anche il corpo. Ogni gesto autentico d'amore vissuto in tutta la sua ricchezza, anche di sensazioni, aumenta l'amore divino presente nei loro cuori, unendoli più profondamente fra di loro.

 

 

L'amore dei fidanzati infatti prepara la nascita dell'amore degli sposi. E' la sua gestazione! il 'Si'del matrimonio partorisce questo nuovo amore, che non è continuazione del precedente, bensì completamente diverso, anche se da esso preparato. Per cui, l'amore dei matrimonio nascerà con quella energia e capacità di donarsi comunicatale dall'amore di fidanzamento. Ecco perché il fidanzamento è uno stato di vita importante che va vissuto in tutta la sua valenza d'amore. Esso infatti prepara la nascita dell'amore, sorgente della vita.

 

I fidanzati devono prepararsi al dono della vita nella tenerezza calda di un amore che abbraccia la totalità del loro essere! Cuore e corpo. In esso devono preparare la loro apertura alla vita, cioè la loro collaborazione con Dio, per continuare nel mondo la presenza delle creature umane. Ogni bimbo che nasce infatti è il risultato di un bacio d'amore tra gli sposi e Dio. E' un introdurre nella storia, in parabola, un'immagine dell'amore Trinitario. In Dio l'amplesso d'amore tra il Padre e il Figlio origina lo Spirito Santo, che è il Bacio d'amore tra il Padre ed il Figlio: l'Amore divino che è persona. Nella storia umana l'unione dell'amplesso fisico degli sposi con Dio origina un nuovo bacio d'amore: il bambino! Per questo ogni bambino che nasce è una nuova parola d'amore di Dio per l'umanità. Parola d'amore che dovrebbe essere accolta con gioia e rispetto. Sovente invece si cerca di sopprimerla (aborto), prima ancora che manifesti lo splendore del suo messaggio. L'aborto è il tentativo dell'uomo di far tacere Dio: eliminarlo dal mondo. E' il ripetersi della storia iniziale del peccato: l'uomo e la donna vogliono essere padroni di loro stessi; della vita. Vogliono essere dei. Eliminare Dio! E poi si accorgono, come allora, di essere nudi! Spogliati d'amore! Creatori di un mondo pieno di solitudine. Solo la freschezza della vita nuova ricercata ed accolta con amore riempie di gioia la vita della coppia.

 

Il fidanzamento deve preparare gli amanti ad essere il mezzo di questo dialogo vitale tra il mondo e Dio. Esso può avvenire unicamente nel rispetto della realtà umana e divina presente nell'uomo. Da qui la necessità di approfondire attraverso i metodi naturali le realtà della procreazione responsabile presenti nella donna, per gestire l'apertura alla vita con lo stesso stile di Dio. Dio pensa, ama, progetta ogni singola creatura, come un raggio particolare della sua bellezza, o meglio, come un aspetto unico ed irripetibile della fisionomia di Cristo. L'uomo, suo collaboratore, deve seguire questo stile: generare per amore, volendo e cercando con tenerezza la nuova creatura. Dio ha posto nelle mani degli sposi il tesoro della vita, il prolungarsi nel tempo, per creazione, della sua immagine. A un tesoro d'incalcolabile valore, custodito in vasi di creta, cioè nella realtà fragile e volubile dei cuore umano. Unicamente una vita maturata nella castità può far crescere e custodire questo dono, garante della pace e gioia nel mondo. Vuoi la pace? Ama la vita e proteggila dal suo nascere fino al suo tramonto. E' la missione affidata ad ogni coppia di sposi. La crisi del matrimonio ha creato una cultura di morte, cioè un modo di pensare la vita in chiave di dominio e di eliminazione di chiunque impedisce la propria realizzazione o la disturba. Non si amano i bambini ... sono di troppo gli anziani: impediscono la libertà di divertirsi, distrarsi ... di fare i propri comodi. Dio stesso diventa una cosa inutile, se non diventa complice delle proprie aspettative egocentriche. Si ama un Dio immanente in sé... in ultima analisi si ama se stessi! Il proprio Io diventa il metro di misura del bene e del male, della stima o disistima della vita, del suo rifiuto o della sua accoglienza. Il freddo di un mondo povero di amore si fa sempre più intenso. L'uomo vuole proteggere l'ecologia della natura, prostituendo le realtà del proprio cuore e del proprio corpo.

 

Si salva un albero... ma si uccide un bambino nel seno materno! L'uomo, ogni uomo, deve riscoprire la gioia della vita. Il fidanzamento dovrebbe avere questo scopo, e lo realizza se sperimenta in se la vera felicità di amare l'altro/a con tutto se stesso, cioè in tutta la ricchezza delle sensazioni ed emozioni corporee dei gesti d'amore e nel calore immenso di un dono e di una accoglienza dell'altro/a senza egoismi. L'itinerario d'amore descritto nei corsi precedenti conduce necessariamente i fidanzati a scoprire e gustare la vita come amore, come lo è in Dio (Gv. 4,8). Solo così potranno essere nel matrimonio una icona dell'amore che unisce Cristo al suo popolo ed allo stesso tempo sorgente con Lui di nuova vita, prolungamento nella storia dell'idillio d'amore tra Dio e l'uomo.

 

Raimondo Bardelli

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