Ragazze da copertina

Le adolescenti sono sottoposte a un vero e proprio bombardamento all'insegna del devi avere successo. Devi essere assolutamente attraente... Curare il proprio corpo, voler essere a tutti i costi perfetti. Una fiera dell'apparire, quella che queste testate alimentano, basandosi sul bisogno dei giovani di essere simili per non sentirsi soli...

Ragazze da copertina

da Quaderni Cannibali

del 14 marzo 2006

Un set di perline da piercing, una piccola trousse firmata, un mini bikini a righe e un oroscopo dell’amore. Sono solo alcuni dei gadget dati in omaggio da alcuni periodici dedicati al mondo delle adolescenti nella settimana dal 1 all’8 settembre del 2005. Un armamentario di tutto rispetto che scaccia lo spauracchio dell’inizio della scuola con l’idea dell’eterna vacanza, puntualmente monitorato da una ricerca empirica condotta a Roma e provincia nel medesimo periodo.

 

I dati dell’inchiesta, insieme a molti altri, sono riportati nel libro bianco 'Women and Media in Europe' curato dalla fondazione Censis, dalla fondazione Adkins Kiti: Donne in Musica e dalla fondazione Risorsa Donna. Lo studio, oltre ad offrire uno spaccato di come l’immagine femminile venga rimodellata dalla pubblicità, dalla tv e da altri mezzi d’informazione in molti Paesi dell’Unione, si sofferma a lungo proprio sulle riviste dedicate a ragazze comprese in una fascia d’età tra i 10 e 14 anni. E non potrebbe essere altrimenti. Secondo i dati che emergono, infatti, questo tipo di pubblicazioni rappresentano «più della metà del materiale stampato di qualsiasi genere letto dalle adolescenti in Europa». Come dire che in edicola si gioca, oggi, la partita fondamentale delle donne del domani. Un duello combattuto tra le tante testate, 26 quelle più acquistate soltanto in Italia, che si contendono la scena del pubblico delle giovanissime.

 

«Più che delle donne del domani parlerei delle consumatrici del domani - commenta Anna Scalfati, giornalista e caposervizio di Rai Tre - perché dietro a tutto questo c’è un enorme interesse commerciale. Le adolescenti sono sottoposte a un vero e proprio bombardamento all’insegna del devi avere successo. Devi essere assolutamente attraente. Questo le spinge a comperare certi prodotti, gli stessi che vengono pubblicizzati su queste riviste, o, per meglio dire, a farseli comperare dai genitori».

 

Una sorta d’iniziazione al dorato mondo del compera mordi e fuggi che trova riscontro anche nei numeri visto che, tanto per fare un esempio, si stima che gli acquisti delle adolescenti nel mercato dei prodotti cosmetici rappresentino il 20% del totale. «Una volta saturato il segmento e passata l’età - aggiunge ancora Scalfati - ci pensa la televisione a creare nuovi modelli di riferimento e dunque nuove esigenze d’acquisto. Ma non si tratta di un fenomeno di oggi. Conosco donne di quarantacinque anni che decidono di affittare un utero all’estero per fare un figlio perché non vogliono rovinarsi il fisico. Sono le stesse che da ragazze sono state allevate dalla tv commerciale degli anni Ottanta».

 

Un problema sottolineato anche dalla psicologa Liliana Simili, corresponsabile a Roma di tre consultori: «Curare il proprio corpo, voler essere a tutti i costi perfetti. Una fiera dell’apparire, quella che queste testate alimentano, basandosi sul bisogno dei giovani di essere simili per non sentirsi soli. Il valore aggregante a quel punto non è più la famiglia e quello che si dice al suo interno, ma il jeans firmato. In proposito - aggiunge - ricordo ancora un articolo che lessi dieci anni fa su una di queste pubblicazioni. S’intitolava “Come ingannare vostra madre”. E se poi si tralascia la famiglia e si guarda altrove non è che le cose migliorino. Banalizzazione del sesso, fretta di concludere, e nessun invito a conoscere qualcosa di diverso dalla discoteca».

 

Effettivamente corsi di lingue, libri, istruzione, sono i grandi estinti della maggior parte dei cosiddetti 'Teenage Magazines', dove piuttosto si offrono rubriche di numerologia, consigli astrologici, inchieste pro o contro Paris Hilton, e rubriche di cucina dal titolo '10 menù veloci per un incontro con lui'. Quando poi si passa alle tipologie di lavoro che vengono esibite più frequentemente, sempre secondo la ricerca Censis, è il campo dell’arte a farla da padrone: stilista, romanziera, illustratrice, disegnatrice, pittrice i mestieri più ricorrenti. Professioni che si possono svolgere a casa in modo, osserva la ricercatrice Corinne Destal, che le giovani «possano assumere simultaneamente il ruolo di madre e moglie, e trovare il tempo e l’energia per la gestione dello spazio domestico».

 

«Certo anche questo è uno stereotipo - conclude Scalfati - ma secondo me far credere che le donne non possono essere matematiche o scienziate è meno pericoloso dei richiami continui alla moda, alla dieta e a personaggi da reality show. A una donna, insomma, da copertina: perennemente bella e perennemente altra».

Francesco Lalli

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