Ragazzi affaticati e adulti stanchi

Disorientati, soli e infelici, affaticati e in difficoltà, demotivati, imprevedibili! Sembrano questi ragazzi e giovani che, sopravvissuti alle vacanze estive, si ripresenteranno a scuola, all'oratorio e in associazione.

Ragazzi affaticati e adulti stanchi

da L'autore

del 04 gennaio 2008

Disorientati, soli e infelici, affaticati e in difficoltà, demotivati, imprevedibili! Sembrano questi ragazzi e giovani che, sopravvissuti alle vacanze estive, si ripresenteranno a scuola, all’oratorio e in associazione.

Saranno così anche i giovani che sono stati alla Giornata Mondiale della Gioventù a Colonia o su di loro è legittimo sperare? Lo si può anche con gli animatori e le animatrici che durate le vacanze hanno cantato il ritornello dei campi estivi che ripeteva più volte: «Conta su di me»?

Non sappiamo in che modo varcheranno le soglie della scuola o dell’oratorio, quello che ci preme è che i giovani sentano che per noi sono quella parte privilegiata dell’umanità sulla quale possiamo contare per la loro originalità, la voglia di vivere, di osare, di rischiare.

Break, pausa, intervallo: qui mi pare di cogliere sul volto di qualche «prof» o incaricato d’oratorio il sorrisetto ironico che contraddice il fin qui detto: «Ma quale originalità, quale voglia di vivere? Io in loro colgo solo la voglia di trasgressione, di opposizione, di lasciarsi andare, di stanchezza, di vivere alla giornata»; «Non hanno il gusto della libertà e delle cose belle che pure li circondano»; «Non sente i loro discorsi? Non è mai entrato nei loro bar, nei pub o discoteche, sulla strada o in piazza dove amano vivere più che a scuola o in casa o all’oratorio?».

Touchè, direbbero i francesi, toccato, dico io aggiungendo che questo è il frutto della solitudine nella quale noi adulti lasciamo i nostri ragazzi, spesso «orfani di genitori vivi». Facciamo troppa fatica a comunicare con loro e loro ce lo rimproverano, quando li mettiamo nell’occasione di parlare, di aprirsi con noi. Sono soli e affaticati, mi ha detto lo psicologo del mio Centro!

Affaticati ho visto i giovani che dal sud, con ore di viaggio, sono andati e tornati dall’incontro con il Papa, affaticati ma contenti. Così ho visto i miei clowns che sono stati in Rwanda e tra i gitani in Andalusia, così le famiglie che hanno rinunciato a vacanze tranquille per un’esperienza con ragazzi in difficoltà in Sardegna e chi è rientrato dall’America Latina, dopo quattro mesi o un anno passato in mezzo ai poveri.

No, il mio psicologo non parlava di questi, ma di ragazzi affaticati perché logorati nei rapporti con i loro genitori, con i compagni, insicuri per l’ambiguità dei messaggi di adulti poco chiari nel dire i loro sentimenti, i loro atteggiamento: ti voglio bene, ma tu va’ per la tua strada! Affaticati non per aver lavorato ma per avere sofferto la freddezza del rifiuto, non sempre esplicito, ma vero, che provoca reazioni, che non sempre riescono a contenere.

«Venite a me voi che siete affaticati e stanchi», dice il Signore e troverete riposo, ascolto, risposta. Se sono numerosi i ragazzi affaticati, il numero degli adulti stanchi non è certamente inferiore. Occorre insieme ritrovare le motivazioni per superare stanchezze e non lasciare soli i ragazzi nelle difficoltà.

 

Da: Vittorio Chiari, Un giorno di 5 minuti. Un educatore legge il quotidiano

don Vittorio Chiari

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