RAGAZZI DI OGGI TRA LUOGHI COMUNI E FRAGILITÀ

Di fronte al pessimismo con cui vengono visti, possono averne solo un danno.Rimangono lontani, soli, con dei vuoti all'interno di sé e di fronte al loro futuro.Rimproverando loro, finiamo per colpire noi stessi. Ogni valutazione negativa nei loro riguardi è un boomerang che si rivolta contro di noi. Leggendo il loro mondo ci fermiamo più alla cronaca che alle storia. I giovani d'oggi in definitiva sono dei grandi incompresi

RAGAZZI DI OGGI TRA LUOGHI COMUNI E FRAGILITÀ

da Quaderni Cannibali

del 11 maggio 2007Specchio di una società malata

I giovani d’oggi sono lo specchio di una società centrata sul consumismo, sul materialismo di vita, sul relativismo etico.

Vivono nel vortice di una crisi di valori.

Di fronte al pessimismo con cui vengono visti, possono averne solo un danno.

Rimangono lontani, soli, con dei vuoti all’interno di sé e di fronte al loro futuro.

Rimproverando loro, finiamo per colpire noi stessi. Ogni valutazione negativa nei loro riguardi è un boomerang che si rivolta contro di noi. Leggendo il loro mondo ci fermiamo più alla cronaca che alle storia. I giovani d’oggi in definitiva sono dei grandi incompresi, giudicati il più delle volte in modo negativo. Non nascondiamo le loro fragilità come i problemi delle droghe, dell’alcol, del bullismo, della anoressia, della violenza, ma c’è da chiedersi se questi comportamenti sono frutto di una età ancora immatura, che può permettersi una certa dose di trasgressione, o sono invece l’esito di una incapacità di ascoltarli, di comunicare, di orientarli e di saperli innamorare verso ideali più elevati.

Molti vivono il disagio e l’incertezza di questa condizione ed esprimono dentro di sé aneliti e desideri autentici. Essi sognano un mondo diverso e in un certo qual modo riescono anche a realizzarlo, anticipandolo in alcune iniziative che saranno la realtà del loro domani.

 

Talento e profezia

Per giudicare i giovani, più che puntare il dito contro di loro, gli adulti dovrebbero esaminare se stessi e avere l’umiltà di cogliere dentro le sofferenze e le angosce del loro mondo anche  un bisogno di novità e di cambiamento. Anche gli adulti hanno bisogno di essere rinnovati dai giovani per poter rimanere dentro il tempo attuale.

I giovani non sono soltanto una grande preoccupazione. Non possono sempre essere rinnovati dai giovani per poter rimanere dentro il tempo attuale.

I giovani non sono soltanto una grande preoccupazione. Non possono sempre essere catalogati come “il problema”. Occorre pertanto uno sguardo realistico e illuminato per leggere il loro mondo anche alla luce della chiamata che il Signore rivolge loro nel tempo presente. Tra le grandi voci, che hanno saputo interpretare i giovani abbiamo quelle dei recenti Papi, che li hanno definiti “talento e profezia”. Il talento mette in luce grandi potenzialità ma deve essere trafficato.

È una realtà ambigua, può avere esiti positivi se viene impiegato ma se trascurato va incontro a esiti negativi. Anche i giovani hanno qualche cosa di buono da dire e da fare perché sono chiamati a realizzare il futuro. Essere profezia significa leggere il mondo alla luce di Dio e pertanto essi rappresentano una verità che è più grande di loro dentro le attese, le speranze, i sogni, i desideri. È per questo che occorre discernimento per leggere la profezia e accompagnamento educativo.

 

Tra impegno e divertimento

Di fronte alla frammentazione del vissuto odierno i giovani vivono una realtà molto composita, fanno fatica a fare sintesi. Ciò richiede una capacità di valutazione e di spirito critico che può essere fornita da persone significative. Il giovane che possiede un nucleo valido di personalità la può esplicare ovunque, sia in discoteca come in parrocchia, come in palestra come a scuola. È quindi capace di portare la sua novità nel mondo, nella società e nella Chiesa. Anche la marginalità sociale può essere vista come una risorsa in quanto richiede percorsi di piccolo impegno, praticabili, realmente percorribili, chiaramente efficaci.

Occorre personalizzare i percorsi di vita aiutando i giovani a vedere con verità le relazioni che vivono e a sapersi difendere dalle mode culturali e dal condizionamento ambientale. C’è bisogno di portare la gioia nei piccoli impegni della vita quotidiana e di dare significato positivo al divertimento inteso come creatività e non solo dissipazione e rischio. È pertanto un compito della famiglia, della scuola, delle associazioni, delle attività di volontariato e di servizio sociale. Occorre inventare attività attraenti, su misura delle esigenze adolescenziali e giovanili, contrapporre a tutte le forme di divertimento sbagliato e negativo iniziative forti, simpatiche, positivamente aggressive, capaci di trasformare in emozioni e in risorse positive.

 

Una preoccupante emergenza educativa

 

Il nuovo millennio si è aperto con delle attese sproporzionate rispetto alla realtà che stiamo vivendo. Di fronte ai rischi di utopia ci troviamo tutti i giorni immersi in situazioni caratterizzate da violenza, abusa, disaggio e disadattamento.

Occorre a mio avviso coinvolgere i giovani stessi per affrontare le situazioni negative dando il loro apporto di innovazione e di creatività. Non possiamo chiudere i giovani in frigorifero e lasciare che la società sia guidata da un mondo di vecchi. I giovani, anche sbagliando, possono costruire un mondo nuovo se vengono incoraggiati e coinvolti in progetti positivi. Ecco perché occorre rivedere la modalità di impegno giovanile e quelle di un sano divertimento, essenziale per lo sviluppo di una personalità adulta e matura. Affermava Maria Montessori che “dentro ogni giovane c’è un uomo nascosto, un essere vivo, sequestrato, che bisogna liberare”. Una autentica educazione preventiva e liberatrice può riequilibrare la società, salvare le nuove generazioni e rappresentare una speranza per il futuro. 

don Severino De Pieri

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