Riccardi: ''Nessun funerale per il servizio civile"

Il ministro con delega al Servizio civile alla tavola rotonda: "Siamo qui non per celebrare un funerale, ma per porci il problema di come continuare e per porre le basi di un confronto sul Servizio civile nazionale". Nessuna promessa sui fondi.

Riccardi: ''Nessun funerale per il servizio civile'

da Servizio Civile

del 21 marzo 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 

 

          Il ministro con delega al Servizio civile alla tavola rotonda: 'Siamo qui per porci il problema di come continuare e per porre le basi di un confronto'. Nessuna promessa sui fondi.

          'Siamo qui non per celebrare un funerale, ma per porci il problema di come continuare e per porre le basi di un confronto sul Servizio civile nazionale'. Così Andrea Riccardi, ministro per la Cooperazione internazionale e l'Integrazione con delega al Servizio civile nazionale intervenuto in apertura alla tavola rotonda 'Quale riforma per il servizio civile nazionale: proposte a confronto' in corso presso la Sala polifunzionale della presidenza del Consiglio dei ministri. Una tavola rotonda in una sala piena, ma che non ha ricevuto la risposta sperata. Dal ministro Riccardi, infatti, non c'è stata nessuna promessa su fondi o su una possibile riforma, ma soltanto l'annuncio dell'avvio di un confronto tra le parti per 'misurare la temperatura dell'interesse'. 'Quando questo governo è nato c'era già una comune tensione volta a ripensare il servizio civile - ha affermato Riccardi -. Per questo ho voluto questa tavola rotonda che raccogliesse diverse posizioni, ma tutte convergenti nel dire che il servizio civile è una cosa importante e riguarda il futuro dei giovani e del nostro Paese'.

          In tema di fondi, però, dal ministro non arrivano indicazioni precise, ma ancora una volta una disamina dei tagli negli anni. 'L'allarme che ho lanciato sulla carenza di fondi che potrebbe mettere in crisi l'intero sistema - ha spiegato il ministro -, nasce dalla mia personale convinzione circa la significatività del Servizio civile nazionale che dobbiamo a tutti i costi salvaguardare. Abbiamo tra le mani uno strumento che molti paesi europei ci invidiano. Siamo leader in Europa in questa esperienza. Eppure questo strumento rischia di scomparire a seguito dei tagli effettuati dal 2008 ad oggi che hanno comportato la riduzione del numero di volontari avviati al servizio. Dai 45mila del 2006 ai 16mila del 2011. Gli stanziamenti in soli 5 anni sono diminuiti passando dai quasi 300 milioni di euro per il 2007 ai 68 milioni di euro per l'anno in corso. Di conseguenza l'avvio di volontari selezionati per il bando 2011 e avviati al servizio nel 2012 comporta non solo l'utilizzo dello stanziamento dell'anno in corso, ma anche l'impegno di una grossa quota dei 76 milioni previsti per l'anno prossimo.

          È chiaro che se tale indicazione divenisse norma, noi limiteremmo in modo gravissimo lo sviluppo del servizio civile'.

          Per Riccardi 'è paradossale che questa straordinaria esperienza italiana, che in numerosi studi europei è stata proposta come una delle buone pratiche del nostro Paese, possa essere messa in crisi. Vedo con molta preoccupazione il fatto che se non ci saranno nuove risorse l'Ufficio nazionale del Servizio Civile non potrà emanare l'avviso per la selezione dei volontari del 2012'. Tuttavia, per il ministro è 'necessario continuare a offrire questo prezioso supporto per una formazione civica, culturale, professionale che tenga conto della solidarietà e della coesione sociale'. Si tratta di una 'battaglia culturale', ha concluso Riccardi, da portare in tutte le sedi 'perché l'opinione pubblica italiana diventi consapevole di questa esperienza'.

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