Romania - Essere Don Bosco oggi

In quest'anno dedicato alla conoscenza della storia di Don Bosco, ecco una testimonianza di come, ancora oggi, la figura del santo torinese sia capace di far sognare e di motivare i giovani ad impegnarsi per la salvezza di altri giovani. “Sono Andrei LaslƒÉu ho 23 anni e sono originario da BacƒÉu..."

Romania - Essere Don Bosco oggi

da Don Bosco

del 29 marzo 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 

          In quest’anno dedicato alla conoscenza della storia di Don Bosco, ecco una testimonianza di come, ancora oggi, la figura del santo torinese sia capace di far sognare e di motivare i giovani ad impegnarsi per la salvezza di altri giovani.

          “Sono Andrei Laslău ho 23 anni e sono originario da Bacău, una città dell’est della Romania. Sono cresciuto come tutti i ragazzi della mia età, ma il Signore, nei suoi progetti, mi ha portato su piani in cui io non avrei mai immaginato. Ho iniziato facendo il chierichetto nella mia parrocchia, poi ho frequentato il seminario minore. Lì cercando qualcosa di diverso, mi sono imbattuto in un libro sulla vita di Don Bosco; ecco quel qualcosa di diverso che cercavo: Don Bosco era quel tipo di prete che mi sarebbe piaciuto essere”.

          Conoscendo la storia di Don Bosco, il giovane Laslău si è avvicinato ai salesiani e ha scoperto che quei sacerdoti da oratorio che aveva conosciuto solo attraverso le pagine di un libro esistevano davvero e dedicavano tutta la loro vita ai giovani. “Così ho pensato che la loro vita sarebbe potuta essere anche la mia”.

          Laslău ha emesso la prima professione come salesiano nel 2009. Dopo gli studi di filosofia fatti a Nave, i superiori lo hanno mandato di nuovo a Bacău per occuparsi dell’oratorio. “Chi avrebbe mai immaginato che sarei stato mandato a svolgere il tirocinio nel posto dove sono cresciuto come animatore?”.           La realtà di Bacău è complessa, ma bella. Gli abitanti sono circa 200.000 ed i salesiani vivono in una zona popolare. La loro casa è diventata un centro di interesse ed un punto d’incontro per i giovani ed i ragazzi del quartiere e il nome e la figura di Don Bosco, grazie al lavoro e all’impegno dei religiosi, stanno diventando familiari.

          Le attività intanto si moltiplicano: “Quando ho lasciato la casa di Bacău c’erano l’oratorio e qualche attività: il gruppo di clown, il dopo scuola, i gruppi sportivi, l’Amici di Domenico Savio… Adesso la comunità salesiana, un numero di 4 confratelli, tiene l’oratorio, un centro diurno–doposcuola, un centro per lo sviluppo delle abitudini di vita indipendente ed un piccola scuola di corsi professionali per elettricisti ed idraulici”.

          Di conseguenza anche l’impegno di Laslău è aumentato: “L’oratorio ed il centro diurno sono le attività che mi occupano le giornate: programmazione, sistemazione, trovare i ragazzi e gli animatori, i volontari, progettare, preparare gli incontri e lo stare nel cortile è ciò che ho imparato a fare in questi mesi... E queste sono solo le cose dei tempi feriali. Poi in base al calendario abbiamo anche altre proposte, come l’Estate Ragazzi, che raduna oltre 350 ragazzi e circa 100 animatori”.

          Laslău riceve un grande aiuto proprio dagli animatori. “In media hanno 16-17 anni e sono un'esplosione di creatività. Mi capita spesso che io abbia un’idea, la condivido con loro ed assieme facciamo delle cose impressionanti, delle attività molto apprezzate dai ragazzi. È proprio come ai tempi di Don Bosco: una congregazione fatta dai giovani e per i giovani”.

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