Don Bosco aveva scelto come Maestro e Protettore San Francesco di Sales. Ed ecco, in questo sogno, il santo Dottore dargli sapienti norme per far fiorire la Congregazione Salesiana.
del 15 gennaio 2006
Il 9 maggio 1879 Don Bosco raccontò di avere assistito in sogno a due grandi battaglie: la prima di giovani contro guerrieri di va rio aspetto e con armi strane: in fine rimasero pochissimi superstiti. La seconda battaglia, «più accanita e orribile», avvenne tra mostri giganteschi e uomini di alta statura bene armati e bene esercitati. Questi uomini issavano uno stendardo sul quale erano scritte in oro queste parole: MARIA AUXILIUM CHRISTIANORUM. La battaglia fu lunga e sanguinosa, ma quelli che seguivano lo stendardo furono vincitori e rimasero padroni di una vastissima pianura. A questi si aggiunsero i giovani superstiti della battaglia antecedente e formarono una specie di esercito, aventi ognuno come arma nella destra il SS. Crocifisso, nella sinistra un piccolo stendardo di Maria Ausiliatrice.
 
I novelli soldati fecero molte manovre in quella vasta pianura, poi si divisero, gli uni per l’Oriente, pochi al Nord, molti al Mezzodì.
 
Scomparsi questi, si rinnovarono le stesse battaglie e le partenze per le stesse direzioni. Don Bosco riconobbe alcuni delle prime battaglie; gli altri gli erano sconosciuti, ma essi dimostravano di conoscere lui e gli facevano molte domande.
 
Successe poco dopo una pioggia di fiammelle splendenti che sembravano di fuoco di vario colore. Tuonò poi si rasserenò il cielo e Don Bosco si trovò in un amenissimo giardino. Là gli comparve un uomo che aveva la fisionomia di San Francesco di Sales e gli offrì un piccolo libro senza parlare. Don Bosco chiese chi fosse.
 
— Leggi nel libro — rispose.
 
Don Bosco aprì il libro e lesse:
 
«Ai novizi: Ubbidienza in ogni cosa. Con l’ubbidienza manderanno le benedizioni di Dio e la benedizione degli uomini.
 
Ai Salesiani: Custodire gelosamente la virtù della castità. Ama re il buon nome dei confratelli e promuovere il decoro della Congregazione.
 
Ai direttori: Ogni cura, ogni fatica per osservare e far osservare le Regole con cui ognuno si è consacrato a Dio. Al Superiore: Olocausto assoluto per guadagnare sé e i suoi soggetti a Dio».
 
— Chi siete voi? — domandò di nuovo Don Bosco a quell’uomo che lo stava guardando con sguardo sereno.
 
— Il mio nome è noto a tutti i buoni e sono mandato per comunicarti alcune cose future.
 
— Quali?
 
— Quelle che chiederai.
 
— Che debbo fare per promuovere le vocazioni?
 
— I Salesiani avranno molte vocazioni con la loro esemplare condotta, trattando con somma carità gli allievi e insistendo sulla frequente Comunione.
 
— Che cosa si deve osservare nell’accettazione dei novizi?
 
— Escludere i pigri e i golosi.
 
— E nell’ammettere ai voti?
 
— Vegliare se vi è garanzia sulla castità.
 
— Come si può conservare il buono spirito nelle nostre case?
 
— Da parte dei superiori scrivere, visitare, trattare con benevolenza, e ciò con molta frequenza.
 
— Come dobbiamo regolarci nelle Missioni?
 
— Mandare individui sicuri nella moralità; richiamare coloro che ne lasciassero intravedere grave dubbio; studiare e coltivare le vocazioni indigene.
 
— La nostra Congregazione cammina bene?
 
— Qui iustus est iustiflcetur adhuc. Non progredi regredi est. Qui perseveraverit salvus erit. (Chi è santo diventi più santo. Non progredire è regredire. Chi avrà perseverato sarà salvo).
 
— Si dilaterà molto?
 
— Finché i superiori faranno la parte loro crescerà, e nessuno potrà arrestarne la diffusione.
 
— Durerà molto tempo?
 
— La vostra Congregazione durerà finché i soci ameranno il la voro e la temperanza. Mancando una di queste due colonne, il vostro edificio crollerà schiacciando superiori e sudditi con i loro seguaci.
 
In quel momento comparvero quattro individui che portavano una cassa mortuaria. Camminavano verso Don Bosco.
 
— Presto?
 
— Non domandano; pensa solo che sei mortale.
 
— Che cosa mi volete significare con questa bara?
 
— Che devi far praticare in vita quello che desideri che i tuoi figli pratichino dopo dite. Questa è l’eredità, il testamento che devi lasciare ai tuoi figli; ma devi prepararlo e lasciarlo ben compiuto e ben praticato.
 
— Ci sovrastano fiori o spine?
 
— Vi sovrastano molte rose, molte consolazioni; ma sono imminenti pungentissime spine, che cagioneranno in tutti profondissima amarezza e cordoglio. Bisogna pregare molto.
 
— A Roma dobbiamo andare?
 
— Sì, ma adagio, con la massima prudenza e raffinate cautele.
 
Don Bosco dice che voleva fare ancora altre domande; ma a questo punto scoppiò il tuono con lampi e fulmini e si svegliò.
 
san Giovanni Bosco
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